Ibra e Lukaku esempi di leadership. Da che parte stai?

A meno di due giorni dal derby di Milano i principali protagonisti delle squadre milanesi offrono lo spunto per soffermarsi sullo stile della leadership.

Da una parte il il colosso nerazzurro, lavoratore instancabile, trascinatore della squadra nei momenti di difficoltà ma anche esempio di resilienza nei momenti difficili (emblematica la finale di Europa League persa nel 2020 e la recente eliminazione in Champions League dove Lukaku è stato protagonista in negativo).

Dall'altra il bomber svedese, esempio di intransigenza con gli altri e con se stesso, con un approccio costantemente teso al raggiungimento dei risultati ed incline alla provocazione dentro e fuori dal campo.

In mezzo uno scontro scoppiato nell'ultima gara giocata insieme dai due con il face to face finito sui media di mezzo mondo

Due esempi di leadership opposte: la prima accomodante e democratica, dove l'esempio personale e l'impegno costante durante gli incontri si fondono con il supporto ai compagni e la mano tesa è volta a sorreggerli. Il team prima di tutto e le polemiche limitate e controllate. La seconda autoritaria e arrogante, nello stile del leader che spesso va oltre, travalica il ruolo che diventa però imprescindibile per la squadra sul campo, un motivatore esigente e vincente ma che in caso di caduta fa ancora più rumore. La mano tesa di Zlatan più che un supporto è spesso un'arma anche verso i compagni

Ma allora chi esprime al meglio il suo ruolo di leader? Il nerazzurro con empatia, umiltà e applicazione o il rossonero con il suo carisma, la sua autorità e le doti di motivatore?

A voi la risposta (io un'idea l'avrei ma sono di parte)