Il Babirussa: quando l'eleganza non è tutto
Fonte foto: angolodellamicizia.forumfree.it

Il Babirussa: quando l'eleganza non è tutto

In natura esistono alcune specie animali dalle fattezze davvero curiose e il Babirussa (Babyrousa babyrussa) è una tra queste. Potrebbe sembrare, agli occhi dei non esperti, una figura quasi mitologica e allo stesso tempo misteriosa; ma in realtà è ben conosciuta pur essendo certamente uno dei mammiferi meno eleganti presenti sul nostro pianeta.

E’ un animale piuttosto raro e purtroppo a rischio di estinzione, basti considerare che di quei pochi individui esistenti (si ritiene che esista una popolazione di circa 5.000 individui), la maggior parte di essi sono localizzati nell'isola di Sulawesi (Celebes), Indonesia. Attualmente vive in piccoli branchi composti dai cinque ai quindici individui che frequentano corsi e specchi d'acqua essendo tra l’altro un buon nuotatore. Il Babirussa raggiunge gli 80 cm di altezza al garrese con un peso che può oscillare dai 60 ai 100 Kg. Possiedono una corta coda che non supera i 20 cm di lunghezza. Riguardo la biologia, nelle femmine la gestazione dura circa 150 giorni o poco più, al termine del quale nascono da uno a tre piccoli.

Nell’osservarlo più da vicino potremmo notare subito qualche somiglianza con il cinghiale che appartiene alla sua stessa famiglia. Nonostante tutto alcuni naturalisti ritengono, invece, che dal punto di vista biologico e comportamentale sia molto più vicino ad un ippopotamo. Per di più, a differenza degli altri suidi, questa specie presenta una struttura dello stomaco molto simile a quella dei ruminanti ovini; infatti la sua dieta è costituita prevalentemente da alimenti di origine vegetale (frutti, foglie, bacche) oltre che da funghi e larve di insetti. 

Il Babirussa possiede una singolare dentatura che la rende curiosa ai nostri occhi, composta da una coppia di canini  superiori che crescono alla rovescia. Invece di svilupparsi dall’alto in basso, essi sporgono ai lati del labbro superiore ed emergono sulla testa, sottoforma di corna incurvate, lunghe e affilate che fungono da protezione degli occhi dalle canne presenti negli ambienti umidi frequentati abitualmente dalla specie, mentre la coppia di denti inferiori, chiamate “zanne o difese”, sono più o meno incurvate. Queste parti del corpo sono purtroppo fortemente ricercati dagli indigeni che ne confezionano collane e braccialetti ad uso dei capi delle tribù locali. 


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