Il City Marketing come leva per lo sviluppo locale
Sono reduce dall’ennesimo soggiorno a Londra e come tutte le volte torno ispirato, entusiasta e anche un tantino contrariato.
Diciamolo pure: la capitale britannica è fonte di ispirazione per un’infinità di aspetti e quello che mi viene da chiedermi è perché mai noi in Italia non riusciamo a trarne spunto per non dire a copiarne di sana pianta almeno qualcuno sposando quello di Londra come modello di City Marketing da imitare.
Va detto subito che grazie ad una popolazione di oltre 12 Mln di persone (considerando l’area metropolitana) ed un flusso turistico di oltre 16 Mln l’anno (dati 2016), la città goda di un’economia che consente di investire con una certa positività, ma penso fermamente che a questi dati e risultati i Londinesi ci siano arrivati proprio per merito che continuano peraltro a guadagnarsi anno dopo anno e per avere saputo attuare una geniale strategia di City Marketing.
Vediamone alcuni che ho preso ad esempio, tenendo bene in mente che ci sarebbero molti altri aspetti di cui parlare e che ometterò solo perché questo vuole essere un articolo di spunto e non un saggio in materia.
Il senso civico
All’uscita della stazione di Paddington, ho notato subito ai lati opposti della strada un’area fumatori ed una per non fumatori. Non ci sono cicche, né cacche di cane per terra in giro per la città (salvo alcune rare eccezioni, ci mancherebbe), né qualcuno che ti fuma impunemente di fianco per rispetto. La città è notoriamente multi razziale e non si ha il minimo sentore di difficoltà di integrazione che al contrario porta creatività, cultura e folklore variegato. Fossimo capaci di rispettarci l’un l’altro in questo modo e di capire che aumentare la popolazione sia la chiave anche per incentivare il lavoro, forse molti aspetti della convivenza e dell’economia locale andrebbero decisamente meglio. Lavorare sul senso civico è tra gli obbiettivi primari.
L’educazione scolastica
Durante una corsa in taxi, l’autista Pakistano che dopo 14 anni di Italia si è trasferito felicemente a Londra (trovando lavoro subito, meglio pagato e non dovendo vivere in un ghetto), mi ha ribadito entusiasta di come l’educazione scolastica per i suoi figli sia anni luce avanti (fatto peraltro noto dalle scuole elementari alle università), abbordabile economicamente e soprattutto non discriminante. Che dire se non “chapeau”. Ah, 45 minuti di taxi sono costati 15 sterline: non so voi, ma a Torino non avrei speso meno di 40 euro e a Milano o Roma non meno di 60.
Attrazioni
Soprassedendo un momento sul numero impressionante di musei (quasi tutti gratuiti) tenuti splendidamente e ricchi di contenuti di approfondimento, il Golden Eye è senza ombra di dubbio un’attrazione che fa marketing a sé, talmente tanto da essere, non solo uno dei simboli identificativi di Londra per eccellenza, ma da essere stata sponsorizzata totalmente da Coca-Cola che ci fa del gran business dalla coda alla vendita finale della foto ricordo. Se penso che in Italia non esiste nulla del genere e che a Torino giunta di governo e opposizione stanno ancora discutendo su quanto potrebbe deturpare (mica valorizzare, ma va) il panorama della città, mi viene la febbre e proporrei di dimetterli tutti per inettitudine mentale.
La City: un motore economico a sé stante
La City di Londra è conosciuta come uno dei centri finanziari più produttivi al mondo, ma rappresenta anche uno tra gli skyline più noti ed apprezzati. Non sono uno specialista della finanza, ma certamente se hanno saputo attirare a sé tanto denaro e produrre tante transazioni, sono ancora una volta, per me, un modello da studiare e imitare. In Italia le “Belle Arti” ci raccontano ancora che i grattacieli rovinano l’architettura delle nostre città, salvo poi accettare la costruzione di palazzi orribili e incredibilmente costosi, che sanno di vecchio appena terminati. Dall’altra parte i nostri grandi investitori se ne guardano bene da investire i grandi capitali nella borsa italiana perché sanno bene che i veri guadagni si fanno altrove.
Ristorazione
Sono amante e fervido sostenitore dell’eno- gastronomia italiana, ma devo ammettere che il numero di ristoranti e soprattutto la bellezza architettonica di questi locali sono senza eguali. Ce n’è di ogni stile e livello, dal classico, all’etnico, al pub, al moderno e per tutte le tipologie di cucina e portafoglio. Un’offerta come questa è in grado da sola di attirare turismo e di caratterizzare una città catapultandola nell’olimpo delle mete da visitare. Troppo spesso in Italia vedo locali in cui magari si cucina anche bene, ma lasciano davvero a desiderare dal punto di vista della struttura: anche l’occhio vuole la sua parte e non solo nel piatto.
La metropolitana
La più antica del mondo e la più estesa rete metropolitana d’Europa che consente a milioni di persone di muoversi agevolmente tutti i giorni in una città che viceversa sarebbe intasata dal traffico. Pulita, puntuale e veloce, rappresenta una soluzione ecologica e decongestionante che ogni città moderna non può più permettersi di non avere.
I Cab
Ho lasciato volutamente i Taxi Cab al fondo, a cui potremmo aggiungere gli altrettanto famosi autobus ai due piani e le cabine telefoniche, perché fanno caso a sé. Se chiedessimo a 100 persone di dirci la prima icona che viene loro in mente pensando a Londra, sicuramente i Cab sarebbero la prima se non tra le prime in assoluto. Visto che lo scopo di questo articolo è parlare di City Marketing, mi chiedo perché ogni città italiana non sia in grado di riprodurre modelli come questi, creando le proprie icone cittadine da usare come “arieti di comunicazione”.
Avrei voluto parlare anche di quanti sono i luoghi in cui si goda del WiFi gratuito, di come non abbia percepito delinquenza di strada (ricordiamoci che gli atti terroristici sono ben altra cosa rispetto alla delinquenza comune e non è questo il contesto per parlarne), di come non si percepisca alcun timore per la Brexit al di là del malcontento di molti e di quanto riportino i media, oltre che dei difetti di Londra (perchè ne ha eccome), ma penso che il concetto fosse chiaro: Londra (e non è la sola) offre un modello di City Marketing da studiare e non mi sembra che i nostri City Manager ne stiano approfittando. Avanti dunque, prendiamo quel che c’è di buono e facciamolo nostro per un futuro più prospero per tutti.
Direttore Esecutivo Houston®🚀 e Papà🍼
7 anniBella e puntuale analisi. Complimenti!