Il contributo facoltativo INPS
LEGGE DI BILANCIO 2025 – L’INPS COPIA LE CASSE PROFESSIONALI
Possibilità di versare un contributo volontario per incrementare il montante contributivo
Le sorprese non finiscono mai! Quello che preoccupa, però, è che sono quelle sconsiderate e al di fuori di ogni logica che superano di molto quelle sensate e con una logica sottostante.
La legge di bilancio 2025, in fase di approvazione in parlamento, si è arricchita di un nuovo emendamento che interessa l’INPS e le future pensioni dei giovani.
Di cosa si tratta
Chi si iscriverà per la prima volta all’INPS a partire dal 1° gennaio 2025, senza alcuna differenza tra lavoratore dipendente, autonomo o parasubordinato, potrà incrementare il proprio montante contributivo versando, oltre alla contribuzione volontaria, un contributo volontario, sino ad un massimo del 2% in più (da calcolare sempre sulla retribuzione/reddito), per ottenere un assegno più elevato alla maturazione del diritto alla pensione. In sostanza un lavoratore dipendente, dopo aver versato il 9,19% di contribuzione obbligatoria, potrà versare un importo ulteriore dall’1 al 2% della propria retribuzione, la stessa cosa per un lavoratore autonomo (aliquota obbligatoria del 24%) o parasubordinato (aliquota obbligatoria del 22% per i collaboratori e 25% per le p. IVA. Nella pratica si tratta di una fotocopia di quanto già presente nella maggior parte delle Casse professionali, meglio conosciuta come “contribuzione modulare”.
La contribuzione volontaria
I contributi aggiuntivi saranno utili per aumentare (si fa per dire) l’importo dell’assegno ma non per il diritto in quanto coincidenti con quelli obbligatori, inoltre non saranno utili nemmeno per raggiungere il cosiddetto “importo soglia” ossia l’importo minimo da maturare ai fini dell’accesso al pensionamento (assegno sociale in vigore, pari per il 2024 a 534,41 euro mensili).
Contributi tassati
Al di là della lodevole iniziativa, sebbene senza alcun senso/vantaggio, alla inefficacia si aggiunge una penalizzazione che consiste nella possibilità di portare in deduzione solo il 50% della contribuzione volontaria versata, una penalizzazione, rispetto al regime generale dei contributi versati ai fini pensionistici che sono sempre deducibili per intero.
Considerazioni
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Oltre a quello che da sempre ho pensato riguardo alla contribuzione modulare presente nelle Casse professionali rispetto ad una forma di previdenza complementare, in questo caso avrei qualcosa in più da aggiungere:
per prima cosa, complimenti per la geniale iniziativa di “fotocopiare” quanto offerto nelle Casse professionali
in secondo luogo, a cosa pensate possa servire versare sino al 2% in più per costruire una seria integrazione pensionistica?
E ancora, se davvero si vuole incentivare le adesioni ad una forma di previdenza integrativa perché, invece di pensare ad iniziative assurde e senza alcun senso, non si prova a cercare una valida soluzione in tal senso?
In ultimo, due cose non meno importanti: la prima è una mia personale convinzione, questa nobile iniziativa mi sa tanto di una modalità per “fare cassa” da parte dell’INPS, la seconda, conseguente alla prima, siamo davvero sicuri che, vista la situazione finanziaria, quanto versato verrà restituito sotto forma di prestazione?
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1 settimanaIstituto Nazionale Ponzi Schema?
Ritirato dal lavoro 01/01/2022
1 settimanaCondivido appieno con le considerazioni finali!