L’INPS: cos’è e come funziona
Come ben saprai l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Ma cosa predispone lo Stato in cambio dei contributi versati ai cittadini lavoratori?
Il diritto della previdenza sociale, ovvero tutte quelle attività che hanno l’obiettivo di assicurare ai cittadini la possibilità di far fronte a particolari difficoltà, o di fornire i mezzi di sussistenza necessari alla fine della vita lavorativa.
In Italia la più vasta organizzazione previdenziale è rappresentata dall’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. È un ente pubblico non economico che eroga servizi, ed è sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero del Tesoro.
L’INPS ha il compito di:
Come vengono finanziati questi servizi? Per riuscire a pagare le pensioni l’INPS si finanzia per il 70% attraverso i contributi obbligatori, cioè l’aliquota che viene applicata al reddito imponibile di un lavoratore (sia dipendente che autonomo), e il 30% restante attraverso trasferimenti da parte dello Stato.
Cosa sono le prestazioni previdenziali?
Le prestazioni previdenziali, solitamente il principale servizio erogato dall’INPS, sono un trasferimento di denaro che avviene in seguito al versamento dei contribuiti nel momento in cui si verifichino determinati eventi, quali:
Vediamo quali sono le principali pensioni erogate dall’INPS:
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Prestazioni assistenziali a sostegno del reddito
Le prestazioni assistenziali, a differenza di quelle previdenziali, non sono legate a requisiti contributivi ma sono finanziate dallo Stato attraverso le tasse. L’obiettivo è quello di individuare un bisogno e offrire un sostegno economico a chi è in difficoltà, per questo si tratta di un servizio usufruibile solo da chi presenta determinati requisiti di reddito, patologie o situazioni familiari a rischio.
Tra i principali trattamenti assistenziali troviamo: l’Assegno al nucleo familiare, il Reddito di Cittadinanza, la Carta Acquisti, Assegno Unico ai figli, la NASPI per la disoccupazione involontaria.
Chi ha l’obbligo di iscrizione all’INPS?
Hanno l’obbligo di iscriversi all’INPS tutti i lavoratori dipendenti (pubblici e privati), ma anche i lavoratori autonomi e le ditte individuali, fatta eccezione dei liberi professionisti che hanno una loro cassa di previdenza specifica.
Nel caso dei lavoratori dipendenti, una volta assunti e iscritti all’INPS, spetta al datore di lavoro versare i contributi previdenziali. Nel caso di mancato versamento sono previste delle specifiche sanzioni.
Tra i lavoratori autonomi che hanno l’obbligo di iscriversi all’INPS rientrano anche i lavoratori autonomi occasionali, ma solo se percepiscono un reddito annuo superiore a 5.000 euro.
Infine, i liberi professionisti che non hanno una loro cassa specifica si possono iscrivere alla Gestione Separata INPS oppure alla Gestione Commercianti e Artigiani. Più precisamente, alla Gestione Separata generalmente ricorrono:
Perché assicurarsi se c’è l’INPS che paga?
Le prestazioni INPS, come abbiamo visto, vengono erogate in seguito al pagamento dei contributi da parte dei lavoratori. Il problema è che attualmente l’INPS non sta incassando abbastanza, soprattutto a causa di:
Nonostante ciò, le prestazioni che l’INPS eroga non sarebbero in ogni caso sufficienti per coprire tutte le spese ordinarie e straordinarie.
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