Il futuro del dopo: saranno la localizzazione e gli scambi in natura per pagare i debiti? Le distanze sociali saranno accentuate?

Il futuro del dopo: saranno la localizzazione e gli scambi in natura per pagare i debiti? Le distanze sociali saranno accentuate?

Hola guapo! => Ciao bello!

Sono qui seduto a ragionare mentre aspetto che accada non so quale miracolo e mi rendo conto che dopo questa lunga quarantena non so cosa a me e a mia moglie ci aspetta, che direzione prenderà la nostra esistenza da over cinquanta. A noi questa situazione ci ha presi nel bel mezzo di un cambiamento radicale, di paese e di vita, con dei piani per il futuro pensati e ripensati durante gli ultimi tre anni che molto probabilmente non sono più validi. Qualcuno ha detto che un buon piano è sempre soggetto a essere cambiato ma oggi è diverso.

Sicuramente in questo momento “cash is king” ma chi ce l’ha è in serie difficoltà a capire come fare a non perderlo, a utilizzarlo al meglio. Pensavamo di averle viste già tutte ma ora per ricostruirsi un nuovo futuro forse bisogna trovare spazio nella localizzazione e in tipi di servizi e di offerte più evoluti di quelli che poco fa ci sembravano avanzatissimi.

La Spagna e l'Italia sono due paesi uniti da sempre in cicli storici e politici, simili nella cultura della socializzazione, nelle abitudini della buona tavola e dell’importanza della famiglia e degli amici. Questo lo si è visto sia nel dopo guerra che oggi durante il progressivo sviluppo del contagio del virus. Il comportamento dell'Europa e dei paesi nordeuropei ci ha fatto capire molte cose che in realtà sapevamo già. Forse sarebbe utile tornare a rafforzare i rapporti tra noi sud europei e tra gli stati mediterranei perché abbiamo più risorse e capacità di chiunque altro e insieme possiamo difenderci.

Una cosa è certa ed è che dopo una qualsiasi guerra si spera sempre in un periodo di sviluppo accompagnati da una sorta di piano Marshall, con nuove opportunità per chi durante il periodo di crisi non ha messo in tasca un centesimo. Non tutti ne saranno capace, in molti si spera di si. I settori della distribuzione alimentare, ferramenta, costruzione e salute che forza maggiore stanno comunque lavorando e fatturando, vedono una evoluzione in nuove direzioni come l'invio di prodotti di prima necessità a casa. La vendita online ora più di prima è ai suoi massimi livelli. Come per magia chi produceva prodotti in plexiglass ora non sa a chi dare i resti per la quantità di richieste di protezioni per i settori dove si serve al pubblico.

Per assurdo il settore immobiliare insieme a quello degli investimenti finanziari potrebbe sorprenderci e avere un nuovo boom ma per ora le proprietà scendono e in alcuni casi di un 20%. Dalle borse molti hanno disinvestito nelle ultime settimane e con i soldi che hanno in banca qualcosa dovranno fare prima o poi. Qualcuno seguirà quello che fa il signor Gates e investirà nelle farmaceutiche, quelli che ci procureranno i vaccini. Il turismo in Spagna e Italia, uno dei settori più forti prima della situazione pandemica, è ora uno dei più castigati e si riprenderà poco a poco man mano che si riacquisterà fiducia. Sarà un processo molto lento perché visitare Venezia, Roma e Firenze può e forse deve aspettare, lavorare e investire i soldi non possono essere messi in secondo piano. In realtà non sappiamo come reagiranno le persone mentre i datori di lavoro si dovranno adeguare a nuove regole che vanno contro sani modelli di business. Dopo aver percepito il rischio di essere contagiati o addirittura di morire è più facile pensare alla salute, alla tasca e alla socializzazione che ai viaggi strettamente culturali. Ma tutto è possibile anche il contrario perché la testa delle persone è in molti casi imprevedibile. Pensate a chi in passato è riuscito a combattere il cancro uscendone fuori e di conseguenza ha iniziato a viaggiare tantissimo e a riunirsi più con famiglia e con gli amici, riassaporando quello che pensavano di aver perso.

I settori come la nautica da diporto come tanti altri, che per i privati non sono di prima necessità, vedrà una impennata per il mercato dei ricchi e una forte discesa o ripensamento tra i lavoratori. I produttori di barche dovranno ancora di più concentrare le proposte commerciali su lati opposti: i mega yacht da un lato e dall'altra le piccole imbarcazioni da cabotaggio, cosa che in parte era già nell'aria e ora si accentuerà. In ogni caso per tanti settori come appunto il turismo, la localizzazione e non la globalizzazione saranno la chiave per l'immediato ricircolo del flusso di cassa "cash-flow". Sulla rete girava la storia del paesino che entrando in crisi fece indebitare tutti ma che con l’arrivo inaspettato di un riccone in albergo, il quale mise sul banco della reception un biglietto da 100 euro, diede la spinta di ripagare i debiti di tutti e fece ripartire l’economia locale. Alla fine del giro dei 100 euro, il riccone si riprese i sui soldi ma aveva attivato l’economia locale. Questo perché, in piccoli centri oltre a essere tutti strettamente collegati e ci si conosce di persona. Un dettaglio importante della storia è che il riccone non chiese interessi. Chissà se qualcuno capirà il senso.

Forse la Fed e il governo americano hanno pensato di fare come il riccone della storiella. L’importante è che si agisca chiedendo la devoluzione ma non chiedendo interessi sul biglietto da 100 euro, altrimenti si crea ancora più debito e si entra nel vortice che chi come me viene dal Venezuela, conosce perfettamente. Questo fu il grosso errore dell'ultimo governo democratico prima del disastro del chavismo.

La tentazione di chiedere prestiti è forte ma dobbiamo fare attenzione a chi oggi ci offre credito con interessi e bisogna evitarlo come la peste. Se la BCE ci propone di creare debito non ci sta aiutando ma ci comprometterà maggiormente il futuro. Se la banche danno credito alle imprese e ci saranno interessi da pagare, molte aziende entreranno in un vortice. Tanto vale farsi dare i soldi dallo strozzino locale. La chiave di lettura importante della storiella è che gli Stati e le banche non dovrebbero chiedere interessi semmai solo un ritorno in termini di servizi o prodotti. Ritornare a una economia mista di scambio di soldi e di beni "cash & goods".

Il nocciolo del discorso dunque è ripagare i prestiti in forma di servizi o di prodotti e questo potrebbe aiutare in moltissimi modi a mantenere l’impiego di coloro che producono questa nuova forma di risanamento da pagare in natura. Se ho un ristorante e oggi mi trovo a dover richiedere credito o un prestito per pagare l’affitto del locale, ripagherei la cifre richiesta con il fatturato ma gli interessi con dei bonus per tutti gli impiegati della banca o per chi voglia venire a mangiare da me. Un pacchetto di bonus da consumare in un tempo X, una sorta di blocchetto di "ticket restaurant", ticket piccoli abbastanza da far si che chi li adopera debba comunque aggiungere una cifra di tasca sua per poter avere un pranzo o una cena completa. In questo modo si attiverebbe non solo il flusso di cassa e l’impiego ma anche la nuova produzione.

Soldi chiamano soldi. I magnati, come ad esempio il Signor Gates, che da anni investono nello sviluppo dei farmaceutici e nella ricerca per la salute sono e saranno sempre un passo avanti a tutti. Chissà perché sanno sempre quello che succederà tra qualche anno con i virus. Loro di questi situazioni si nutrono come i loro conti in banca. Le grandi Corporations hanno le spalle coperte e riusciranno a trovare sbocchi in settori che prima non erano presi troppo in considerazione, come la sanità. Le assicurazioni si inventeranno nuove clausole, con sempre meno garanzie per proteggersi ma anche nuovi prodotti assicurativi per casi di pandemia.

Agli statali non cambierà nulla e lo dico con rammarico perché li paghiamo noi. I senatori, deputati, presidenti, onorevoli a vita, di qualsiasi colore, non ci pensano proprio a ridursi lo stipendio. La radio televisione pubblica continuerà a pagare i Fazio mentre città terremotate ancora aspettano gli aiuti.

In sostanza non credo che la situazione pandemica insegnerà una nuova morale a chi ci governa e ai poteri forti anche perché mentre gli animali imparano dalle situazioni per proteggere i proprio simili, l'uomo cerca solo di approfittarsene per trarre vantaggio per se stesso e non per il bene della sua specie.

Oggi mi rendo conto che io e mia moglie siamo della generazione dei virus e delle crisi finanziarie, delle bolle immobiliari e tecnologiche. Eravamo troppo giovani all'epoca del sesso libero. All'Università, prima a causa dell'herpes e poi del HIV diventammo tutti più prudenti e più timorosi di avere nuove relazioni ma il Covid è il culmine di ogni crisi perché attraversi i media ci hanno attaccato tutti noi a 360 gradi con la paura. Anche se colpisce a chi in tutti questi anni non ha capito che non bisogna pensare solo a noi stessi, insegnerà solo a tenere le distanze fisiche da tutti, compreso amici e parenti e torneremo a capo basso a sgobbare per pagare le tasse.

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