Italiani: oggi un popolo in cerca di identità? forse...

Italiani: oggi un popolo in cerca di identità? forse...

Come al solito dopo essermi imbarcato in aereo, osservo le persone che cercano il loro posto a sedere e uno spazio nella cappelliera per poter sistemare il bagaglio a mano.

Tornavo a Roma con il solito o low cost. Ero già seduto e con la cintura allacciata mentre osservo arrivare un giovane, direi vicino ai trenta. Era un italiano vestito da rapper, con piercing alle due orecchie e nella lingua, tatuaggi su entrambe le braccia e fino a che non ha parlato, ho pensato fosse uno del Bronx. Subito dopo il rapper looking, alcune persone di mezza età entrano in tenuta da mare, con shorts, t-shirt e Nike. Lo scrivo in inglese perché ho notato che non erano capi di abbigliamento italiani, non erano scarpe Superga o magliette di Benetton ne portavano zaini Invicta e nemmeno indossavano delle Todds. Non mi fraintendete, sottolineo l’argomento identità non di abbiglimento quale mezzo identificativo ma si sintomatico. Tempo addietro un tedesco lo si vedeva da lontano per indossare calzini e sandali, mentre a un italiano medio dalla canottiera bianca di lana. Non è questa la ricerca di identità di cui voglio parlare.

Un attimo dopo entrano in cabina altri italiani, un tizio che ricorda un personaggio dei Village People, palestrato, con canotta, i soliti tatuaggi e con barba da musulmano, un'altra dietro di lui ha un anello al naso e anche lei con tatuaggi ovunque. Un'altro sembrava essere un surfista, un tipo da spiaggia, appena sceso dalla sua tavola. Tutti cercavano il loro sedile. Sembra che oramai in Italia quasi non ci siano più persone senza tatuaggi visibili ovunque o senza piercing. Una volta si diceva <<ma che ho l'anello al naso?>> come per dire <<pensi che sia stupido?>>

Non ne parliamo delle donne di età vicina ai cinquanta che vestono con un disgustoso abbigliamento squilibrato sia nell'abbinamento dei capi che della propria età. È interessante osservare che la somma del costo di ogni singolo capo ma soprattutto degli accessori, va di gran lunga oltre i mille euro, senza tenere conto del classico iPhone, alcuni elementi che abbiamo per riconoscere una italiana di mezza età all'estero.

Ma che è successo al buon gusto degli italiani il cui fascino, fino agli anni ‘90 era da tutto il mondo riconosciuto e ammirato? Non mi rispondete che è colpa della globalizzazione perché non la bevo.

È probabile che il popolo italiano non si riconosca più con il proprio paese, a causa di quello che succede da alcune decine di anni in ambito economico e politico? Mi verrebbe da pensare che quei pochi che si vestono ancora all’italiana e intendo con gusto, sono i turisti in cerca del vecchio mito italiano o quei pochi connazionali che votano per il solito colore che favorisce e mantiene il loro tornaconto professionale ed economico e il proprio status. Mi viene da pensare che i ricorsi storici abbiano spinto a creare, e sopratutto negli ultimi decenni, la creazione di una popolazione egocentrica, individualista, ignorante e del tutto egoista, indifferente al rispetto della cosa pubblica e di se stesso.

Gli italiani, grazie al meticoloso lavoro di demolizione utilizzato dalla casta politico-banchiera, non credono più che l'unione faccia la forza e che se ognuno singolarmente facesse qualcosa nella stessa direzione, il cambiamento avverrebbe grazie alla perseveranza di tutti. È incredibile per esempio come non comprendono, il perché il popolo Venezuelano sia insorto contro il regime attuale e nonostante, in poco meno di due mesi, siano morti novanta giovani uomini e donne, perseverano nella lotta uniti e su strada. Quando dico che sono nato in Venezuela mi sento chiedere: ma cosa vogliono in Venezuela? Perché la popolazione insorge? Gli manca il lavoro? Cosa hanno da lamentarsi?

L'Italia non ha rapporti economici sufficientemente importanti con il Venezuela ma li ha sempre avuti con il medio oriente, motivo per cui poco importa informare delle ingiustizie che subiscono nel mio paese natale. Purtroppo anche se i telegiornali ne parlassero a dovere e con sincerità, il novanta per cento della popolazione nazionale non si accorgerebbe nemmeno che quei ragazzi sono morti per difendere la loro dignità e la loro libertà.

Nonostante siano figli di due guerre mondiali, gli italiani si sono dimenticati che le persone riescono ad abituarsi alla fame e al disagio di non avere nemmeno carta igienica. D'altro canto non hanno mai saputo, e la storia italiana lo conferma, che quando un popolo insorge è prima di tutto perché si identifica con il proprio paese e con la propria gente e poi perché si sente calpestare la propria dignità e i loro diritti. Insomma non servirebbe nemmeno essere patrioti alla Francese per capirlo gli unici ad aver fatto fuori con la ghigliottina i propri governanti. Tanto di cappello.

Dalla nascita, l’Italia è stata governata da furbi manipolatori che sanno mettere a disagio la popolazione il giusto per de-motivare ogni sorta di insurrezione, senza far mai patire la fame. Hanno ben imparato dai Romani Panem et Circenses.

L'italiano non ha la pazienza di attendere a dei risultati dopo aver lungamente, persistentemente e coerentemente seminato, essa viene sostituita dalla immediata sensazione di accettazione e di apparente benessere attraverso i post, massima espressione delle fotografie sui social attraverso l'utilizzo dei bastoni telescopici. Sarei pronto a scommettere che questi geniali oggetti made in China vengono utilizzati per i selfy in Italia più che in qualsiasi parte del mondo.

Per proprietà transitiva mi verrebbe da proporre questa nuova descrizione del nostro popolo: gli italiani oggi siano il popolo del se stesso, con un estremo individualismo e che esprime il proprio disagio o di necessità di appartenenza vestendosi a tema, come fossero bambini in una festa di Halloween e sono interessati esclusivamente a raccogliere per se stessi i dolcetti e a fare colpo su gli altri.

Dato che ho nominato i dolcetti, mi viene in mente anche la mancanza di senso civico e di educazione che fanno da catalizzatore. Basti osservare come gli italiani di qualsiase classe sociale si comportano a un buffet o semplicemente quando devono scendere dall’aereo ancor prima che l'apparecchio si fermi o sentirli quando parlano in pubblico a voce alta al cellulare, tutti fattori non di abbigliamento, che fanno riconoscere l’italiano ovunque si viaggi.

Ma già Vi state chiedendo se tutto questo tortuoso ragionamento abbia a che fare con la ricerca d'identità. Io dico di si.

Donato Giannotta

Elevare la propria CONOSCENZA tornando a RISCOPRIRE NOI STESSI non è un crimine!

3 anni

La pazienza è la virtù dei FORTI, lungimiranza, logica, visione, raziocinio, perseveranza... in una sola parola PENSIERO (appartenente ad una ben precisa e specifica SCUOLA MAESTRA DI RIFERIMENTO!)   Princìpi, valori e tutto ciò che contorna ed anima i nostri SENTIMENTI sono gli elementi che alimentano le nostre AZIONI!   Il tutto si traduce nella nostra ESSENZA ED INTERIORITA' (SPIRITO), capace di originare quella forza propulsiva necessaria di agire (LOGICA DI AZIONE) nei confronti di tutto ciò in cui crediamo e a cui auspichiamo!   Se disponessimo davvero di sufficienti CAPACITA' E VOLONTA' di infondere tali RIFERIMENTI in modo da riuscire a superare tutti gli antichi dogmi e stereotipi (in poche parole lo STATUS QUO dominante!), disporremmo in termine di COLLETTIVITA' del potenziale necessario per... SMUOVERE LE MONTAGNE!

Donato Giannotta

Elevare la propria CONOSCENZA tornando a RISCOPRIRE NOI STESSI non è un crimine!

3 anni

Partendo proprio dal logico presupposto che il raggiungimento di grandi risultati e grandi opere dell'UOMO (in termini collettivi e sociali), non possono non partire proprio dai piccoli aspetti, contorni e relative sfumature, è mia precisa opinione che si debba partire proprio dalla ricerca dell'intimo significato, funzione e codifica ORIGINALI dei termini che, così, ci permetterebbero la RISCOPERTA nonchè l'opportuna VALORIZZAZIONE di ciò che volutamente o meno è stato opportunamente camuffato/deviato/distorto: L'ESSENZA UNICA, ORIGINALE, AUTENTICA che definisce la univoca funzione e relativo significato delle parole di cui ciascuno di noi (individualmente, ma NON in termini individualistici) si fà portatore nei relativi ambienti di appartenenza se vogliamo davvero DEFINIRE NOI STESSI e tutto ciò che circonda il nostro MONDO, includendo le relative SFERE che lo animano.

Donato Giannotta

Elevare la propria CONOSCENZA tornando a RISCOPRIRE NOI STESSI non è un crimine!

3 anni

Un articolo davvero interessante e godibile in termini di lettura. Parole, racconti e disamine capaci di infondere tra le altre anche, perchè no, interessanti SPUNTI DI RIFLESSIONE. In termini estremamente sintetici, porrei l'accento in modo particolare su due parole ed il relativo significato che portano intrinsecamente alla RADICE (storica, umana e culturale): IDENTITA' (in termine individuali) e POPOLO (in termini collettivi).

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