Il futuro delle nuove generazioni in azienda

Il futuro delle nuove generazioni in azienda

Una riflessione sul cambiamento generazionale e su come questo influenzerà il futuro delle aziende.

Stanno arrivando. Anzi, sono già tra noi. Ci guardano distrattamente sollevando i loro occhi dallo schermo di uno smartphone, viatico della relazione con il gruppo dei pari, mentre la televisione fornisce notizie, ovvero intrattenimento di sottofondo, ed il computer acceso su un task trasmette musica – facendo scorrere le immagini da un canale Youtube – e su un altro fa girare un programma funzionale allo svolgimento dei compiti scolastici. Sono all’opera su molteplici attività, informati sulle notizie del momento, dissacranti e irriverenti come solo chi ha la forza del gruppo dietro a sé, riesce a fare nei confronti del potere e dei potenti.

Chiamateli Generazione Z, Nativi Digitali, Mobile Generation. A loro poco importa. La loro è una generazione che si correla alla rete come noi facciamo con il tubo dell’acqua. E’ impensabile che un luogo civilizzato ne sia sprovvisto, o che lo sia solo parzialmente o con erogazione ridotta. Così come è impensabile rapportarsi al di fuori di una coscienza collettiva, costituita da dialetti e culture internazionali che rimbalzano da individuo a individuo, formando e costituendo uno stile omogeneo che tuttavia finisce per rendere caratteristiche le individualità.

Lo scorso 25 febbraio, in Autostrade per L’Italia, ho presentato il tema della e-Leadership ad un convegno HRC, ragionando sulle caratteristiche per guidare le nuove generazioni in Azienda.

Eppure, questo fenomeno sociale, figlio delle evoluzioni tecnologiche e del nuovo Rinascimento Digitale, non appare una manifestazione isolata da studiare sotto vetro. Tutt’altro. Tra pochi, pochissimi anni, questi ragazzi ce li ritroveremo nelle aziende e tra di loro ci saranno i talenti che vorremo trattenere per la prosperità ed il futuro delle nostre imprese. Dobbiamo essere pronti a saperli apprezzare, a predisporre il giusto ambiente dove poterli coltivare, a far crescere una cultura della inclusione che sappia sviluppare queste loro essenze nella contemporaneità dei baby boomers che non andranno in pensione prima dei 70 anni.

Siamo pronti a tutto questo? Ecco che le domande da porsi vanno nella direzione dell’ambiente, della cultura e delle opportunità che abbiamo da offrire ai nati nel nuovo millennio.

Se pensiamo all’ambiente, particolare attenzione riveste l’impianto tecnologico che costituisce l’azienda. I ragazzi della Z-Generation sono abituati a manipolare la tecnologia, soprattutto come fruitori di contenuti, dove le informazioni sono accessibili a tutti, sempre, con un tap, distribuite e raggiungibili senza costrutti gerarchici. Per chi si destreggia tra uno schermo touch ed un messaggio istantaneo, costantemente connesso all’interno di un sistema sociale di supporto ed interscambio collettivo sul web, le mail rappresentano l’antichità, il fax è un concetto preistorico e gli archivi cartacei sono più o meno a metà strada tra il fantastico e il mitologico. C’è a chiedersi quanto potrebbe essere attrattiva una azienda che non sappia offrire a questi ragazzi, quantomeno quello che già trovano nella loro via quotidiana quale base minima di sussistenza tecnologica per svolgere il lavoro richiesto. Perché senza tecnologia nelle aziende, probabilmente le opportunità di carriera che essi percepirebbero sarebbero le medesime che avremmo noi in una azienda basata sul trasporto su mulo, con una apertura di mercato di livello condominiale o dall’advertising incentrato sui messaggi di fumo.

Il “New style of IT” rappresenta il Rinascimento Digitale alla base del mondo del lavoro della generazione Z.

La visione di questi ragazzi è ampia e culturalmente diversa dalle generazioni precedenti, basata sul reciproco scambio, sulla valorizzazione delle idee, sull’informazione che diviene potere solo se condivisa. E’ una cultura del sapere e della partecipazione, ricca degli elementi tipici della gamification per un immediato riscontro del raggiungimento degli obiettivi, basato su post, counter ed impression. Ad una storia di evoluzione aziendale basata sul raggiungimento eccellente degli obiettivi individuali, essi si contrappongono come una generazione dove non esistono gli errori ma solo nuove esperienze e dove chi più sbaglia più matura consapevolezza e quindi è maggiormente apprezzato.

Le opportunità e le motivazioni da offrire alla generazione Z sono pertanto diverse, non più basate sulla valorizzazione dell’individuo, archetipo della salvezza aziendale di stampo post bellico. E nemmeno propositive del bilanciamento tra lavoro e famiglia, tanto caro alla generazione X, né tantomeno solerte nel facilitare quanto il coinvolgimento personale sostenga le azioni di innovazione sociale a supporto del nostro pianeta. La generazione del 21° secolo, altamente interconnessa e pure incredibilmente sola nell’affrontare un mondo nuovo, dovrà fare le proprie esperienze e trovare la dimensione della sua evoluzione basata sulle tecnologie quale elemento puramente strutturale del proprio sviluppo, in un mondo in divenire che scopriremo insieme quanto sarà in grado di sorprendere noi e quanto invece assumerà per loro l’aspetto della confortevole normalità.

Dobbiamo allora tutti riflettere e cominciare a prepararci per reclutare e trattenere i migliori di questi talenti ed essere pronti ad accoglierli in azienda. Perché stanno arrivando. Anzi, sono già tra noi.

Silvano Pagliuca

Presidente Confindustria Abruzzo | Presidente Confindustria Abruzzo Medio Adriatico Chieti Pescara Teramo |

9 anni

Da leggere e....porsi qualche domanda.

Luca Giuratrabocchetta

Equity Partner at Deloitte

9 anni

C'è molto da fare e poco tempo...!!

Claudio Della Porta

Regional Account Executive | AliveLearning Evangelist | @isapiens

9 anni

E allora una domanda: quanto le organizzazioni nelle quali tutti noi "abitiamo" sono pronte ad essere "abitate" da questa nuova generazione, che ha schemi di apprendimento e di conseguenza di comportamento molto differenti da quelli attualmente in uso?

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