✒📰Il Giorno della Terra 2020, l’occasione per iniziare una nuova era di Eco-Responsabilità.
🗣di Maurizio Abbati, giornalista e autore del manuale Communicating the Environment to Save the Planet pubblicato da Springer.com
Oggi è la Giornata della Terra!! Terra è da sempre metafora di Vita in ogni sua declinazione. È l’essenza stessa del nostro Pianeta che rappresenta la nostra grande “casa” a cui tutti apparteniamo e che condividiamo noi Uomini con tutti gli altri esseri viventi. Non a caso antiche civiltà adoravano il concetto stesso di Terra sublimandolo in divinità o affidandogli particolari significati semantici. Forza unificante per la cultura celtica. Cerchio concentrico per molte tribù native americane e per altre culture millenarie come quella cinese. Umanizzata in ‘Gaia’ nell’antica Grecia. Risultato finale della Creazione, nella cultura del Cristianesimo. Giunge a essere parte della nostra “famiglia”, sorella e madre, allo stesso tempo nel ‘Cantico delle Creature’.
Noi dobbiamo molto, anzi tutto, alla Terra anche se spesso dalla nostra prospettiva terrestre non ce ne rendiamo conto. Lo stupore della visione armonica dei continenti e degli oceani protetti dal quella sottile ma essenziale “membrana” costituita dalla nostra atmosfera è una delle sensazioni più ricorrenti negli astronauti che hanno trascorso un periodo nell’orbita terrestre. “Vorrei davvero che ciascuno di noi vedesse il Pianeta nel modo in cui l’ho potuto vedere io”, ha affermato Chris Hadfield, ex astronauta canadese, durante un’intervista per la serie televisiva One Strange Rock prodotta dal National Geographic.
Questa giornata, creata cinquanta anni fa per iniziativa dell’attivista ed ambientalista John McConnell, per ricordare agli americani l’importanza di vivere armonicamente con il mondo naturale e di diventare ‘testimoni’ responsabili di uno stile di vita che rispetti i ritmi biologici, appare più che mai attuale. Allora, come oggi, è richiesta più collaborazione tra noi Uomini per poter creare una nuova era di eco-responsabilità che parta da un maggiore rispetto reciproco all’interno della comunità dell’Homo Sapiens, ancora divisa da troppe diseguaglianze ed ostilità. Dovremmo forse ripartire da un approccio più spontaneo e solidale che accomuni tutti gli uomini della Terra nel considerare lo sviluppo tecnologico umano, da cui non si può prescindere, compatibile con quello naturale e non strumento per distruggere gli ecosistemi o “progettare” la Natura secondo le logiche dell’Uomo.
La prima edizione della Giornata della Terra ha coinciso con l’equinozio di Primavera del 1970, un periodo di rinascita e di vita in cui le ore del giorno e della notte sono equivalenti a connotare l’equilibrio che dovrebbe governare il rapporto tra Noi ed il Mondo naturale che ci sta attorno. Ma che troppo spesso subisce disequilibri, come quella “Primavera Silenziosa”, un rischio preannunciato qualche anno prima dalla biologa americana Rachel Louise Carlson le cui ricerche avevano verificato la reale minaccia alla biodiversità dell’uso indiscriminato di pesticidi in agricoltura. In questi giorni, in cui il mondo è insolitamente silenzioso per l’assenza del “rumore umano”, ci accorgiamo quanto sia rassicurante poter ascoltare i suoni della Natura che sembrano dare “ossigeno” alla nostra stessa sopravvivenza.
II miglior auspicio per il “dopo-pandemia” sembrano allora essere le parole pronunciate, nel marzo 1971, dall’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, Thant Myint-U: “Ci possano essere solo ‘Giorni della Terra’ felici e pieni di pace per celebrare la nostra splendida astronave chiamata Terra che continua a girare e rigirare immersa in uno spazio gelido con il suo carico caldo e fragile di vita animata.” Facciamole nostre per rendere questa straordinaria navicella spaziale ancora più ospitale e vitale! ***