Il mondo delle emozioni - Un caso dalle olimpiadi Tokyo 2020
Alcune testate giornalistiche annunciano così la vittoria di Vito Dell’Aquila
“Le prime parole sono state per il nonno, venuto a mancare un mese fa. Il mesagnese Vito Dell’Aquila ha espresso all’Ansa tutta la sua gioia per la medaglia d’oro nel taekwondo (categoria – 58 chilogrammi) conquistata a Tokyo. Questo oro – dichiara l’atleta all’Ansa - è dedicato a mio nonno, che non c'è più da un mese e stasera mi guardava da lassù: ero certo che avrei vinto". (fonte brindisiesport)
“Vito ha lo stesso nome di suo nonno. “Diceva sempre: 'Vite vince, Vito vince, vedrete'. Io ero scettico, e invece aveva ragione lui". (fonte brindisiesport)
L'atleta salentino ha battuto in finale il tunisino Jendoubi per 16 a 12. L'azzurro - che ha iniziato a combattere a otto anni per vincere la timidezza (fonte avvenire)
L’emozione di Dell’Aquila, occhi sgranati davanti alla medaglia d’oro: “Non ci credo” (fonte e foto Fanapage)
Quali sono le emozioni che prova Vito? Sicuramente si potrebbe approfondire con un’intervista ma da quest’immagine possiamo afferrare quanto lascia trasparire (anche se abbiamo una visione parziale solo della parte superiore del viso per l’uso della mascherina, quindi parziale e non suffragata da altri costituenti delle espressioni facciali).
Questa è l’immagine condivisa dai giornali per immortale il momento della premiazione.
L’espressione contiene sia elementi della sorpresa che elementi della paura. Per la paura si nota la sclera dell’occhio visibile.
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Analizzando con attenzione il video della premiazione sicuramente è in questo frame che si mostra e si evince l’emozione della sorpresa. Abbiamo le sopracciglia e le palpebre sollevate, che nella sorpresa sono alzate entrambe e possono crearsi delle rughe sulla fronte.
Quindi la riflessione è perché mai Vito dovrebbe mostrare inconsapevolmente queste espressioni? Forse non era convinto di vincere? Forse è stata una sorpresa per lui? Forse ha avuto paura di non farcela? Forse era semplicemente un’attenzione focalizzata momentanea sulla medaglia?
Non possiamo sapere qual è la risposta in quanto dovremmo intervistare Vito e supportare le ipotesi con altri elementi linguistici e di contenuto verbale. Quindi tutto questo ci serve a capire che abbiamo dei segnali rilevatori inconsci che poi andranno verificati e supportati da altre ipotesi per formulare una conclusione che si avvicina il più fedelmente a cosa è accaduto in maniera più attendibile nella testa della persona.
L’invito è quello di non trarre subito delle conclusioni con un solo elemento ma di analizzare la situazioni con più elementi e definire la base line della persona.
A Vito le nostre congratulazioni. Condividiamo la gioia per il risultato ottenuto dal nostro connazionale che è paragonabile all’entusiasmo che si è visto all’ultimo europeo di calcio, anche se credo che dovremmo sempre avere questo tipo di gioia ed entusiasmo quando un nostro atleta innalza il valore della nostra Patria.
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Luciano Tiberi