Il ruolo dell'educazione finanziaria nell'emancipazione delle donne
La violenza economica rappresenta una delle forme più insidiose e meno riconosciute di violenza di genere, radicata in asimmetrie di potere che permeano società patriarcali.
Come evidenziato nel rapporto "Ciò che è tuo è mio" di WeWorld, essa si manifesta attraverso controllo, sfruttamento e sabotaggio economico, limitando la capacità delle donne di gestire risorse, costruire un futuro e rompere cicli di abuso. A fronte di tali realtà, appare evidente la necessità di potenziare l'educazione finanziaria delle donne come strumento fondamentale per raggiungere la libertà economica e, di conseguenza, l'autonomia personale.
La violenza economica: una barriera invisibile
Definita come "tutti i comportamenti volti a controllare l’abilità della donna di acquisire, utilizzare e mantenere risorse economiche", la violenza economica non è solo un sintomo di squilibri di potere, ma un vero e proprio ostacolo all’emancipazione femminile. Si manifesta in forme diverse:
Il rapporto sottolinea come il 49% delle donne intervistate abbia subito almeno un episodio di violenza economica, con un picco del 67% tra le donne separate o divorziate. Tale controllo coercitivo spesso rende difficile alle vittime prendere decisioni indipendenti, come lasciare un partner violento, aggravando le loro condizioni economiche e psicologiche.
Il ruolo dell’educazione finanziaria
L'educazione finanziaria si configura come uno strumento chiave per affrontare questa forma di abuso. Un dato allarmante emerso dal sondaggio è che la quota di donne che si sentono impreparate sui temi finanziari è più del doppio rispetto agli uomini (10% contro 4%). Questo gap non è solo una questione di competenze, ma un riflesso delle disuguaglianze strutturali che relegano spesso le donne a ruoli subordinati nella gestione economica.
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La formazione finanziaria, quindi, può agire su più fronti:
Proposte concrete per un cambiamento sistemico
Per promuovere l’educazione finanziaria e contrastare la violenza economica, è necessario un approccio integrato:
Per concludere
La violenza economica non è solo una violazione dei diritti individuali, ma un impedimento strutturale al progresso sociale ed economico. Rafforzare la cultura finanziaria delle donne non è un semplice atto di empowerment personale: è una rivoluzione culturale. Solo investendo in programmi educativi, sensibilizzando l’opinione pubblica e sfidando le norme patriarcali, si potrà costruire una società più equa, in cui le donne possano vivere libere dalla dipendenza economica e dal controllo coercitivo.
Promuovere l’educazione finanziaria non significa solo insegnare a gestire il denaro, ma impostare percorsi fondati sulla consapevolezza per restituire alle donne il potere di scegliere, agire e costruire il proprio futuro.