Il vino di Bergamo? Sorprendente!
I calici per la degustazione alla cieca

Il vino di Bergamo? Sorprendente!

Conclusa il 10 giugno  l’edizione 2019 di Bergamo, vino en primeur che ha registrato grande interesse tra i professionisti degustatori e  un notevole successo di pubblico di appassionati e appartenenti alle diverse associazioni di sommellerie. Circa 350 gli estimatori che di banco in banco hanno assaggiato vini diversi, dialogando direttamente con i produttori.

Il pomeriggio si è aperto con la seduta dedicata ai professionisti. Nelle sale di Tenuta Casa Virginia i giornalisti e degustatori hanno esaminato e valutato due diverse batterie di vini; i primi ad essere testati gli assaggi en primeur, il vino ottenuto dalla vendemmia 2018, immaturo ma già caricato delle caratteristiche che lo renderanno unico. I risultati di questa valutazione evidenziano un diverso stile di produzione tra gli undici campioni presentati così come una differente disamina da parte dei critici.

Da sottolineare la provenienza degli en primeur presentati: dall’estremo limite ovest della provincia di Bergamo alla prossimità col Lago d’Iseo. Terre, esposizioni e microclima hanno fatto percepire sensibili differenze. A seguire, sempre per i professionisti, la degustazione alla cieca: le Riserve locali sfidano i grandi Bordeaux, per un totale di 15 vini. Questa la squadra francese: 

 - Château Mouton Rothschild 2012 Grand Cru

  Classé Pauillac Baronne Philippine de Rothschild

- Château Lynch – Bages 2014 Grand Cru Classé Pauillac

- Château Leoville Las Cases 2012 Grand Cru Classé 2012 - Saint-Julien  

- Château  Malescot Saint-Exupery 2012 - Margaux 3eme Cru Classé

La degustazione a bottiglie anonime è un genere di assaggio sempre molto stimolante per chi fa del vino la propria professione, sia da produttore che da valutatore. Qui si hanno avuto le soprese più grandi: Bordeaux, con tutta la storia e la fama solidamente acquisite, non è più così distante da Bergamo. Prova ne è che al terzo posto si classifica un vino bergamasco, inserito tra i francesi.  E se le posizioni di tutti gli altri vini prodotti dall’Adda all’Oglio si discostano di pochi punti, grande rimane il divario dei prezzi per bottiglia al pubblico.  

Il futuro del vino bergamasco si fonda sì sul continuo miglioramento della qualità in cantina ma anche e soprattutto sull’incremento di una comunicazione efficace e professionale che sappia esprime e raccontarne i progressi. Uno spunto incoraggiante ad approfondire questa modalità di confronto è venuto dai degustatori presenti; sapere che vino stai assaggiando, se pur professionalmente, ne influenza   in parte il giudizio sullo stesso, anche inconsapevolmente. A bottiglie coperte ci si concentra totalmente sul bicchiere e su ciò che esso indica.

Per informazioni, foto e dettagli OSPITI A TAVOLA elena.miano@ospitiatavola.com

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