Inde irae et lacrimae...
La libertà e la democrazia occidentali poggiano sulla convinzione secondo cui l’individuo, è la misura di tutte le cose della società, i gruppi, lo stato esistono per il suo bene. Quindi l’allargamento della libertà individuale deve essere il primo obbiettivo e la suprema costante aspirazione di qualunque società.
Il primo elemento della libertà individuale è la libertà di parola il diritto di esprimere e comunicare idee, ciò che ci distingue dagli animali, di richiamare il governo ai suoi doveri ed obblighi e, soprattutto, il diritto di affermare la propria appartenenza e sincerità al corpo sociale, agli uomini con i quali condividiamo la terra, il patrimonio culturale ed il futuro. Ma, la libertà di parola non può essere distaccata dal potere di essere ascoltati, di contribuire alle decisioni del governo che influiscono sull’esistenza dell’uomo.
Tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta; famiglia, lavoro, istruzione, luoghi dove crescere i propri figli e dove potersi riposare: tutto dipende dalle decisioni del governo; e tutto può essere spazzato via da un governo che non da ascolto alle richieste della gente. Quindi tutta l’essenza del popolo può essere tutelata, curata e protetta laddove c’è un governo che risponde non solo ai ricchi o agli esponenti di particolari “caste” o credo religioso ma, a tutti.
Purtroppo, il ruolo del politico oggigiorno è stato totalmente falsificato dall’atteggiamento che costui ha nei riguardi di coloro che lo hanno eletto. Naturalmente quando si parla di elezioni si parla di democrazia ma, da molti anni questo diritto sembra essere stato calpestato dalle leggi elettorali “ad hoc” che il parlamento ha votato. Inutile ripetere dunque che l’attuale governo è di quelli in cui il popolo ha avuto poco a che fare e per quanto brava e degna possa essere la persona che detiene il ruolo di premier, nulla toglie al fatto che non è stato eletto dal popolo.
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La figura del politico, una volta che è riuscito ad ottenere la sua bella poltrona si trasforma in un “articolo” autenticamente da copertina da rotocalco. Perde il suo contatto con il popolo, quel contatto che aveva promesso durante la campagna elettorale insieme a tante altre promesse che non manterrà mai, del resto se le mantenesse verrebbe scacciato dal partito. Al contrario, invece, diventa sempre più evanescente, leggerissimo, volerà via e lo si vedrà sempre più nell’etere televisivo o radiofonico, diventerà inavvicinabile, protetto da guardie del corpo e scortato in lussuosissime auto, vivrà tra la sua dimora ed il parlamento, il ministero (forse) e i pranzi e le cene di gala, partecipazioni a serate mondane ma, sempre ben lontano dal popolo quel popolo che continua a sostenere di amare più di ogni altra cosa, che antepone a tutto. Ci risultano anche politici che hanno addirittura scritto libri denunciando il loro amore per la politica…ma più spesso scrivendo la loro personale biografia pur sapendo di non essere dei grandi statisti di fama mondiale… Viaggerà, a spese nostre, su aerei rilasciando interviste dove insisterà nel dire che si sta occupando febbrilmente del popolo affinché non manchi di nulla: per questo viaggia.
Da tempo immemorabile lui ed i suoi colleghi di partito e di aula parlano di riforme, riduzione delle tasse, legge adeguata alle pensioni, aiuti per i meno abbienti… il minino che elargiscono viene immediatamente ripreso da nuove ed inique tasse che diventano poi motivo di chiacchiere durante la pausa caffè e senza che nessuno ne prenda conto, anzi si lascia correre in attesa che vengano indette nuove elezioni nella speranza che possa cambiare in meglio la situazione …
Eppure, questa “commedia” che dura ininterrottamente da moltissimi anni, non riesce a scuotere le coscienze anzi sembra proprio che questa “pièce” sia molto gradita dalla platea che ininterrottamente applaude magari chiedendo anche il bis e tutto resta come sempre inalterato.