Questo pensavano i Padri Costituenti dopo aver vissuto due guerre, è bastato un attimo di benessere perché ogni buon proposito sparisse.
La nascita della Costituzione
Relazioni e proposte presentate nella Commissione per la Costituzione
I Sottocommissione
RELAZIONE DEI DEPUTATI MERLIN UMBERTO E MANCINI PIETRO SULLE LIBERTÀ POLITICHE - Settembre 1946
“Sorge a questo punto la domanda se — concesso l'elettorato attivo e passivo in condizioni di universalità ed eguaglianza — sia da concedere anche ai cittadini il diritto di organizzarsi nel partito che meglio corrisponda alle loro aspirazioni.
Noi siamo d'opinione che in un regime democratico i partiti sono una realtà che è inutile fingere di ignorare e che non è affatto vero che costituiscano un male, per quanto necessario, essi costituiscono un bene, che va riconosciuto e protetto.
Nulla infatti è più opinabile della politica e perciò anche partiti contrastanti possono possedere e possiedono una parte della verità e possono perciò cooperare al bene comune. La politica è l'arte di governare la cosa pubblica, non è pensabile che proprio per questa arte prettamente umana, vi sia unanimità di vedute. Vi sono invece contrasti, dispareri, disaccordi ed allora è un bene che i cittadini possano, non solo esprimere la loro diversità di opinione sui mezzi più opportuni per raggiungere il bene comune, ma che possano anche attraverso il partito liberamente scelto far valere il peso della loro forza e far conoscere la loro capacità costruttiva.
Né si dica che il contrasto dei partiti è di danno ad un Governo libero, col vieto argomento che il bene o il male, la verità o l'errore non possono contemporaneamente essere patrimonio di partiti in contrasto e che perciò o l'uno o l'altro di essi difende il male e l'errore. I partiti politici esprimono, questo è vero, punti di vista singolari sulla totalità, modi particolari di intendere e di risolvere i problemi, ma appunto perché si tratta di materie discutibili ciascun partito apporta nel suo programma e nella sua azione il frutto dei suoi presupposti filosofici e morali, cioè della sua dottrina.
Ed è dal contrasto sereno delle varie dottrine, dal valore profondo della critica, e dalla utilità dell'onesta discussione che deriva il maggior bene comune, perché tutti i cittadini hanno così la possibilità di bene conoscere i vari punti di vista e di bene scegliere la via migliore”
http://www.nascitacostituzione.it/05appendici/01generali/00/01/04-merlin_u-mancini.htm
Dipendente Ministero Infrastrutture e Trasporti
6 anniAppendici del Titolo I della Parte seconda - Argomenti o articoli non entrati nella Costituzione - Divieto ai Deputati di acquisto o affitto di beni demaniali Il 20 settembre 1946 la seconda Sottocommissione della Commissione per la Costituzione prosegue la discussione sull'organizzazione costituzionale dello Stato.] Il Presidente Terracini. [...] Dà lettura dell'articolo successivo nel testo proposto dall'onorevole Mortati: «È fatto divieto ai deputati di acquistare o di prendere in fitto beni demaniali, di ottenere concessioni od altri vantaggi personali». Personalmente osserva che è forse opportuno, ma non certo necessario, porre una simile disposizione nella Costituzione: essa potrà trovar posto nella legge elettorale. Mortati, Relatore, crede sia necessario decidere se convenga oppure no fissare nella Costituzione dei limiti alla legge elettorale, vincolando così il futuro legislatore. Il Presidente Terracini crede che, se si volessero porre questi limiti nella Costituzione, bisognerebbe fare una elencazione assai più lunga, perché possono sorgere molte altre incompatibilità, soprattutto di ordine morale. Considerandone soltanto alcune, si potrebbe far ritenere che per le altre non esistano limiti o divieti. Condivide il pensiero dell'onorevole Mortati, essendo necessario prevedere che non avvengano collusioni di interessi fra lo Stato e i rappresentanti del Parse; ma non gli sembra che possa inserirsi nel testo della Costituzione un articolo che consideri questo problema. Ad ogni modo mette ai voti la proposta dell'onorevole Mortati. (Non è approvata). Peccato che non è stata approvata nella Costituzione ma il principio doveva essere recepito nella "Legge elettorale"