(IN)SUCCESSI DELLA COP27
Negli ultimi giorni si è parlato - e discusso - molto sulla COP27, la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che in questa edizione si è tenuta a Sharm el-Sheikh dal 6 al 18 novembre 2022. Gli obiettivi principali della COP27 erano:
La situazione, però, non è affatto semplice:
Dopo due settimane di discussioni la COP27 si conclude all’alba di domenica 20 novembre tra la gioia dei Paesi africani e il disappunto dell’UE. Ma almeno un mezzo successo è stato ottenuto: il via libera al Loss and Damage, ossia un fondo per riparare i danni causati dal clima nei Paesi in via di sviluppo più vulnerabili agli eventi meteorologici estremi. I paesi ricchi, i quali si sono sempre opposti, sono coloro sui quali ricade l’onere di finanziare il fondo perché responsabili “storici” delle emissioni che hanno alterato il clima.
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Usa, Europa, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone non vogliono essere i soli a metterci i soldi e chiedono che lo facciano pure altre potenze economiche, a cominciare dalla Cina. A decidere quali saranno i Paesi vulnerabili che potranno utilizzare il fondo per il Loss and Damage e quali nazioni dovranno contribuirvi sarà un comitato istituito alla COP27, che dovrà riferire il proprio responso alla COP28 di Dubai dell’anno prossimo).
In conclusione, il fondo per il Loss and Damage resta l’unico vero grande risultato della COP27. Per quanto riguarda le altre decisioni, il documento finale approvato non presenta altri grandi cambiamenti:
Secondo te, la COP27 ha mosso veramente qualcosa, o si tratta dell’ennesima discussione senza risultati concreti?