KARMA E GESSO
Non vi auguro un buon primo maggio, ora che è passato e già tutti non ci pensano più!
Siccome la retorica del lavoro è diffusa proprio tra chi lo mortifica, vi arrivino i miei auguri abrasivi e un po’ di calci in culo distribuiti equamente tra chi se li merita.
Vi auguro solo di provare sulla vostra pelle, con una certa maggiorazione a seconda del vostro personale livello di stronzaggine, quello che voi avete causato ad altri.
Se siete un capo arrogante e dedito all’umiliazione dei sottoposti sarebbe interessante che voi, i figli (o qualcuno a cui tenete) aveste a che fare con una vostra fotocopia in ufficio.
Vi auguro di provare l’umiliazione fine a sé stessa e a rassicurare il vostro essere delle nullità, il tradimento di chi fino a un attimo prima consideravate amico e solidale, ritrovarvi senza un lavoro se avete contribuito a toglierlo ad altri, il dimenticatoio se avete sfruttato le capacità altrui per farvi belli facendo credere che fossero le vostre.
Vi auguro tonnellate di pesce in faccia se questo è il modo con cui normalmente vi rapportate con i sottoposti.
Di finire in un sottoscala se siete abituati alle lusinghe della fama e del potere (tranquilli, niente è per voi, ma solo per il ruolo che immeritatamente ricoprite).
Auguro che siate spazzati via da qualsiasi posizione vi consenta di continuare a fare danni, a scapito di altri e del Paese (il meno meritocratico dell’universo).
Un sano, esemplare, dantesco contrappasso. Ve lo auguro di vero cuore. Che possiate rimanerne schiacciati al punto da chiedere scusa strisciando e giurando di non farlo mai più. A nessuno.
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Che possiate trovare solo chi vi volterà le spalle nel vostro momento di massimo bisogno.
Un calcio in culo agli ipocriti e ai loro sorrisi traditori, a chi non si fa paladino dei più deboli, agli yesman senza spina dorsale con i “potenti” (tra virgolette perché chi è davvero potente non si circonda di amebe).
Un calcio in culo ai finti “caratteri di acciaio” che appena gratti la superficie trovi la plastilina.
Un calcio in culo ai presunti comandanti, in attesa di veri leader, cioè gente che prima di un ordine dia l’esempio.
Un calcio in culo a chi incolpa gli altri dei propri errori, lacune culturali ed emotive.
Io ovviamente non sono esente dalle mie stesse maledizioni, che sono uno sprone a non comportarmi mai, nonostante le delusioni, come questa gentaglia che per periodi più o meno lunghi si è meritata la mia onesta collaborazione e totale supporto. A volte anche l’amicizia.
Chiudo però con una nota dolce, come solo può esserlo la gratitudine… sono grata a chi molti anni fa mi disse che “avevo la stoffa” e si è poi adoperato per cucirla insieme: ai tanti “sarti” e maestri che si sono alternati, in questo ruolo delicato e fondamentale, con infinita dedizione. La gratitudine nei loro riguardi ha rischiarato anche i miei periodi più bui. La gratitudine è un motore potente e ti spinge a fare del bene senza secondi fini. Sono andata avanti non con i calci in culo, ma grazie alla dedizione e alla pazienza di professori, amici, colleghi più anziani che avevano da insegnarmi tanto.
Grazie per aver corretto i miei errori e per i rari accenni di complimento (che non si cresce poi tanto sentendosi dire solo quanto sei bravo!).
Il tempo rimette ogni re sul suo trono e ogni pagliaccio nel suo circo. Che il primo maggio rimetta le persone al proprio posto. Quello che si meritano.
Il karma certamente aiuta, ma i calci in culo velocizzano il processo!
Vi va di raccontarmi chi sono stati per voi i "sarti" e i maestri che vi hanno aiutato nel percorso di crescita professionale e umana? Fatelo nei commenti!
Avvocato Penalista Cassazionista
1 annoIngrata! Se i calci velocizzano dovresti ringraziare chi te li ha dati🤭
Avvocato Tributarista
1 annoBrava Rosaria 💪👏