LA BELLEZZA NEL LAVORO
La Cappella Sistina realizzata da Michelangelo in quattro anni. La centralità dell'uomo nell’universo creato da Dio.

LA BELLEZZA NEL LAVORO

Noi umani siamo strutturalmente connessi con la Bellezza, in particolare noi Italiani.

Siamo immersi in un territorio dove per centinaia di anni l’arte, la scultura, le scienze e il design hanno prodotto meraviglie grazie alle opere create dagli artisti più grandi della storia; creazioni che vivono intorno a noi, la cui bellezza nutre le nostre menti e le nostre anime senza che più nemmeno ci facciamo caso. Allora è opportuno ricordarlo, perché, come ci racconta Gianluca Fioravanti nel suo personalissimo approccio formativo di sviluppo delle risorse umane, la Bellezza influenza la nostra mente positivamente. Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Botticelli, Bramante, Piero della Francesca, Pico della Mirandola, e solo per citarne alcuni dei moltissimi del Rinascimento italiano, lo sapevano bene: popolano le nostre città, i nostri paesi, le nostre strade, sono ovunque sul territorio, con la produzione più vasta del pianeta. E' un caso?

Ebbene, c’è un nuovo Rinascimento in vista ed è quello che stiamo vivendo. Non mi riferisco semplicemente all’impennata tecnologica che incalza, ma ai nuovi sistemi di coscienza, ai nuovi modi di pensare e dunque di agire. Non ne parlano i telegiornali, non li vendono al supermercato o nei centri commerciali, ci sono valide persone, pionieri che hanno studiato e soprattutto sperimentato l'efficacia di nuovi paradigmi che si danno molto da fare per farli conoscere a molti e alcuni manager, come ad esempio Vito Capezzera di Mediolanum Assicurazioni Spa, aprono loro le porte.

E' qualcosa che ognuno di noi può scegliere (o non scegliere) di includere nella propria vita, in qualsiasi momento, per esprimerlo nel lavoro, in azienda, nelle relazioni e in famiglia in modo nuovo. La cosa bella è che una volta che ricerchi la bellezza, ovvero il senso delle cose che fai, non puoi più farne a meno, crei valore per il futuro.

Pensiamoci bene, spesso desideriamo un cambiamento e fatichiamo a comprendere che dobbiamo accedere a qualcosa di più profondo dentro di noi, per attuarlo: ci serve un nuovo modo di pensare e di agire, altrimenti siamo bloccati. Non fare le cose perché così ci è stato detto, ma cercare il nostro modo autentico e libero. Resistere, costringersi a stare in una soglia di 'normalità' senza perseguire la bellezza non aiuta, anzi, causa bruttura, squilibrio, malattia e infelicità.

Si dice che le persone non cambiano, evolvono. In effetti mi piace riformulare il significante, aiuta a rendere più verità. Evolvere è il primo dovere di ogni essere umano sul pianeta, favorisce la vita. Che cos'altro possiamo dire di essere davvero 'nostro' se non l'evoluzione che abbiamo compiuto dal primo vagito all'ultimo respiro?

Credo profondamente nella crescita dell'uomo, nell'incontrarsi, nel condividere, tanto da farlo diventare un lavoro. La mia missione è aiutare me stessa e gli altri a evolvere, attraverso l'incontro di persone
di valore.

Noi umani siamo esseri creativi che immaginano ciò che desiderano e poi lo creano, tutto nasce in primis nella nostra mente, nel bello e nel brutto. Troppo condizionati al brutto, ahimè, da un passato di controllo e da sistemi educativi che puntano a sottolineare il negativo, più che a riconoscere il positivo, a costruire sfiducia e sottomissione con l'arma del giudizio. Un sistema che sta implodendo a tutti i livelli e lo vediamo nello specchio della nostra società. La grande notizia è che possiamo crescere, evolvere e apprendere cose nuove grazie alla curiosità e al coraggio che ci contraddistinguono.

Recentemente ho partecipato alla conferenza organizzata dall'associazione WIN e Mediolanum, che intitola quest'articolo (teaser accattivante, non trovate?). Un approccio allo sviluppo delle risorse umane davvero illuminante, non tanto per i contenuti che noi conosciamo, ma per la prospettiva alla quale siamo stati invitati a guardare in modo nuovo. Concetti che si esplorano normalmente in contesti psicologici e spirituali (che tanto spaventano ancora molti), questa volta applicati al mondo del business, delle aziende e dello sviluppo del potenziale umano, attraverso l'Arte. Così come nel Rinascimento l'arte esprimeva il desiderio di cambiamento rivoluzionario del pensiero e gli artisti visionari lo rappresentavano attraverso le opere, oggi, il nostro lavoro (e non solo) è la tela sulla quale possiamo creare la nostra opera d'arte.

Le aziende vincenti creano valore per il futuro, comprendono che il loro ruolo è cambiato, che è l’uomo a rendere grande l’azienda attraverso il suo operare e non viceversa. I ruoli vanno ‘cuciti’ sulle persone affinché possano veramente dare il meglio di sé e contribuire a far fiorire l'azienda, per questo pensare di formare (o forzare) le risorse in qualcosa che non è nelle loro corde è una perdita di tempo. E' necessario focalizzarsi sul coltivare i talenti e ciò che vi è di positivo.

Il cambiamento richiede impegno ma in cambio dona copiosamente: innovazione, soddisfazione, valore, gioia e vitalità. Provare per credere.

Rinnovare le strutture aziendali, portare nuovi paradigmi, abbandonare l'approccio direttivo e diventare veri leader che condividono e lavorano per il proprio staff. Lavorare ricercando la bellezza si può, significa creare nuovi modi per fare quello che 'si è sempre fatto così', e per riuscirci, ci vogliono manager e imprenditori risvegliati e desiderosi di rinascere e instaurare nuove prospettive. Non chiederti 'come', perché come dice il proverbio giapponese, quando l'allievo è pronto il maestro appare.

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