La cabina telefonica Tim di via Veneto resiste. Ancora per quanto?

La cabina telefonica Tim di via Veneto resiste. Ancora per quanto?

La scadenza era fissata a metà agosto: entro il 16, infatti, anche la cabina telefonica della centralissima via Vittorio Veneto – di fronte all’hotel Regina Baglioni e a due passi dall’ambasciata americana – avrebbe dovuto salutare la dolce vita romana. Così non è stato: resiste ancora, osservando da vicino quanti oltrepassano la Porta Pinciana.

130 MILA CABINE TELEFONICHE NEL 2010

Il 15 giugno l’ex Telecom (oggi Tim) aveva lanciato un appello: «Gentile utente, per chiedere che questo telefono pubblico resti attivo può inviare una posta elettronica all’indirizzo cabinatelefonica@cert.agcom.it, indicando la motivazione della richiesta». Il tutto nel solco della decisione presa nel 2010 dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con cui fu rivista la distribuzione delle 130 mila postazioni telefoniche pubbliche, con la rimozione di 30 mila all’anno.

Con questa delibera – motivata dalla diffusione dei cellulari, dei phone center e degli internet point – si celebrava la fine del primato dell’Italia in Europa, con una cabina ogni 450 abitanti (contro la media europea di una cabina ogni 1.100 persone): un primato conquistato nel tempo, dopo che il 10 febbraio 1952 la Stipel installò in piazza San Babila a Milano la prima cabina telefonica a cielo aperto.

ITALIANI INNAMORATI DELLA REPERIBILITÀ, ADDIO SCHERZI E CINEMA

Sono ormai lontani i tempi in cui una pubblicità con cabina della Sip – era il 1977 – diceva: «Non si è mai soli, quando sei vicino a un telefono». Con l’avvento della telefonia mobile i sentimenti degli italiani sono cambiati, al punto che secondo un’indagine di GfK quasi il 40% della popolazione considera irrinunciabile essere raggiungibile sempre e ovunque, grazie al cellulare.

Con buona pace delle cabine e, con esse, degli scherzi telefonici e della possibilità di chiamare un numero di emergenza in caso il cellulare sia scarico.

E con buona pace, ancora, delle scene di cinema come quella in Ad ovest di Paperino con la surreale telefonata di Alessandro Benvenuti seguita a vista da Athina Cenci Francesco Nuti.

@filippo_poletti

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