La centralità della persona nel processo di orientamento.
Alcuni anni fa, a seguito di un intervento ad un convegno, abbiamo appeso questa slide in ufficio, per condividere quotidianamente la nostra visione.
L'unicità dell'individuo, nelle sue specificità, ispira l'azione orientativa, e, adeguatamente valorizzata, diventa fonte inesauribile di spunti per la costruzione della strategia individualizzata di ricerca del lavoro.
Così pensiamo che: "Tu, persona, sei tu, proprio perché hai queste caratteristiche uniche - che hai sviluppato vivendo in un ambiente ben preciso - che io, orientatore, ho il compito di rispettare e di valorizzare."
Emerge in quest'ottica la dignità dell'individuo in quanto tale, con il suo peso di problematiche più o meno importanti che l'azione orientativa ha la responsabilità di prendere in carico, per promuovere la progettualità ed il benessere della persona.
Anche se l'orientamento è un processo che accompagna tutte le fasi della vita, si può pensare alla creazione ad un approccio che porti gradualmente all'auto orientamento e allo sviluppo di competenze orientative funzionali ad acquisire una capacità critica nell'affrontare e nel risolvere i problemi.
In questo modo, orientare può essere realmente un'azione educativa che crea le basi per sviluppare competenze decisionali e trasversali, utili a percorrere il processo di scelta.
La centralità della persona deve essere più che mai oggi il punto di partenza per tutti gli operatori dell'orientamento, in quanto solo il riconoscimento dell'unicità dell'individuo e del suo bagaglio di esperienze può portare al successo dell'azione orientativa, in accordo con i sistemi della scuola, della formazione, dell'università e del mercato del lavoro.