La fine di un mito, il posto sicuro in banca.

La fine di un mito, il posto sicuro in banca.

 

L’inizio del nuovo decennio ha indubbiamente portato con sé grandi cambiamenti. Molte tra le cose che avremmo normalmente dato per scontate cominciano a vacillare in maniera piuttosto seria, e fra queste una delle più importanti è il progressivo crollo di una certezza: la sicurezza data da un posto di lavoro in banca, che ora rischia di diventare un’attività precaria a livello internazionale. Sono circa cinquanta gli istituti di credito in tutto il mondo, infatti, che hanno annunciato importanti tagli del personale in vista del nuovo anno, il che si tradurrebbe di fatto in quasi 78 mila posti di lavoro in meno.

Più nel dettaglio, negli Stati Uniti la Morgan Stanley ha di recente annunciato l'imminente riduzione degli organici di millecinquecento posti, e cioè di ben il 2% dei suoi oltre 60 mila dipendenti. Sono previsti ridimensionamenti anche in America Latina (3.500 posti in meno), Medio Oriente ed Africa (quasi 2.500) e nell'area Asia - Pacifico (oltre 500) ma, secondo le stime di Bloomberg, sarà l’Europa quella più colpita dalla crisi: si prevedono riduzioni del personale di circa 60 mila posti.

In Italia è emblematico il caso Unicredit: una delle realtà bancarie più grandi e note del nostro paese, ha annunciato la chiusura di numerose delle sue filiali, non solo in Italia ma anche a livello delle sue succursali europee, chiusura che si concretizzerà tra quest’anno e il 2023 e che finirà per travolgere circa ottomila dipendenti;ma saranno sicuramente di più vista la notizia degli ultimi giorni di una possibile fusione con MPS.

Qualcuno a questo punto potrebbe lecitamente interrogarsi sulla prevedibilità della situazione in atto. A questo proposito, possiamo sicuramente concludere che i prodromi del “terremoto” erano evidenti già da tempo, osservando le numerose crisi finanziarie che si sono espanse sempre più negli ultimi anni, nonché la rivoluzione tecnologica che avanza e tutte le innovazioni che hanno riguardato anche il mondo bancario; si tratta di importanti cambiamenti che hanno richiesto un adattamento su molti fronti della odierna realtà bancaria, inaugurando di fatto una cancellazione del sistema bancario tradizionale in favore di quello moderno e sempre più automatizzato. Una serie di rivoluzioni che hanno innescato certamente molti effetti positivi ma, come abbiamo visto, non hanno tardato a manifestare anche quelli negativi.

I cambiamenti epocali di questo tipo rendono inutile qualsiasi forma di opposizione, piuttosto bisognerebbe chiedersi: come si può sfruttare a proprio vantaggio questo cataclisma?

I professionisti bancari che decidono di fare “il salto” nel mondo della libera professione come consulenti finanziari sono sempre più numerosi e spesso riescono a migliorare sensibilmente il loro tenore di vita e la loro soddisfazione professionale; ma non è sufficiente scegliere la libera professione perché è fondamentale individuare il partner giusto cha abbia un modello di business improntato sulla trasparenza, libertà operativa e assenza di conflitti di interesse. Che senso ha intraprendere una libera professione per ritrovarsi soggiogati in una logica di budget di prodotto e di collocamento forzato di prodotti di casa? #bancawidiba


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