La gestione dell’energia ha fatto grandi passi: dispositivi intelligenti, sensori e algoritmi possono monitorare e modulare i consumi energetici.
Era il 1930, quasi cento anni, quando alla IV Esposizione Triennale Internazionale delle Arti Decorative ed Industriali Moderne di Monza venne presentata “La Casa Elettrica”, frutto del pensiero avveniristico di Gio Ponti.
La Casa Elettrica era già un progetto di domotica, vale a dire l’insieme di sistemi, tecnologie e applicazioni che puntano a realizzare “case intelligenti”, in grado di migliorare, semplificare e rendere più sicura la vita delle persone che le abitano.
Oggi, abbiamo una moltitudine di strumenti che ci aiutano a casa: possiamo accendere da remoto il riscaldamento, definire quando spegnere le luci o abbassare le tapparelle. Abbiamo sistemi per tenere la temperatura a un certo livello, stanza per stanza. Possiamo attivare videocamere per seguire cosa succede a casa mentre siamo fuori, e mille altri sistemi di controllo e ottimizzazione.
Anche la gestione dell’energia, tema cruciale dei nostri tempi, ha fatto grandi passi: con l’espressione “digital energy” indichiamo l’insieme dei dispositivi intelligenti, sensori e algoritmi avanzati che monitorano e gestiscono i consumi energetici all'interno di una smart home.
Grazie a questi nuovi strumenti, e alle informazioni che essi producono, le persone non sono più semplici consumatori di energia ma diventano prosumer, parte attiva nella filiera energetica. Vediamo come.
Grazie ai pannelli solari installati sul tetto, per esempio, una smart home produce energia, e può farlo in modo intelligente, fungendo da nodo attivo della rete, capace di elaborare e condividere informazioni sul fabbisogno energetico e sulle capacità di produzione e accumulo.
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Su questo principio si basano le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER o REC) e i gruppi di autoconsumo collettivo (AC o AUC), in cui diversi soggetti di uno stesso territorio generano e consumano in autonomia energia elettrica da fonti rinnovabili, con evidenti benefici economici, sociali e ambientali per i singoli partecipanti e per la collettività.
E poi c’è il grande campo applicativo che ha a che fare con la gestione energetica, soprattutto dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento, e con il monitoraggio dei consumi.
Per la gestione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento, gli attuali sistemi di termoregolazione, per zona o per singolo ambiente, già consentono un reale risparmio di energia e di costi.
L’ultimo ambito, quello del monitoraggio dei consumi, è detto anche Smart Metering. Dal 2012 al 2018, ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente), ha stabilito per le utility l'obbligo di mettere in servizio almeno 11 milioni di contatori gas telegestiti da remoto e 7 milioni di contatori elettrici di seconda generazione (altri 25 milioni sono previsti entro il 2031). Questi dispositivi intelligenti sono utili per gli utenti, che hanno informazioni precise sui propri consumi. E sono utili anche per i distributori di energia, che in tempo reale (ogni 15 minuti) possono raccogliere dati sui consumi energetici all'interno delle abitazioni e così progettare e abilitare nuove offerte e servizi.