La Leadership Gentile

La Leadership Gentile

Negli ultimi anni stanno venendo fuori nuovi modelli di leadership grazie ad esperimenti e ricerche.

La leadership di cui si parla oggi è una leadership basata su un comportamento etico e sulle emozioni, molto meno sulle tecniche per fare in modo che le persone facciano quello che tu vuoi; molto di più invece sull’autenticità.

Il leader infatti deve saper innescare entusiasmo, voglia di fare alle persone, fiducia che il progetto vada a termine, fiducia che le persone devono avere nelle loro capacità e poi anche la capacità di sviluppare questi progetti, di portarli effettivamente a termine.

Si tratta di una persona che cerca di conoscersi, che cerca di osservarsi anche grazie agli altri, perché nessuno di noi è in grado di vedersi totalmente solo, ma deve essere capace di dialogare e lasciarsi dire le cose dagli altri, e questo significa anche la capacità di riconoscere gli errori che si compiono e cambiare strada.

Un leader non è la persona che va avanti lungo la stessa strada che ha deciso all’inizio e non cambia mai, può rendersi conto di aver sbagliato e può cambiare completamente la destinazione e la strada per raggiungere un certo obiettivo.

Essere leader è una dote di una persona che si fa continuamente delle domande su di sé, può anche fare delle riflessioni sul proprio sistema di valori e si chiede sempre se quello che sta facendo è in linea e in armonia con il proprio sistema di valori.

In che cosa consiste la Leadership gentile?

Possiamo dire che esercitare la leadership gentile si traduce in:

  • sincerità, solo la fiducia permette di influenzare positivamente gli altri;
  • nessun conflitto d’interessi, perché solo se non traiamo vantaggi personali dai consigli che diamo, possiamo consigliare meglio il nostro team;
  • agire con rispetto, in quanto permette di creare empatia ed alimenta la sincerità;
  • fiducia negli altri, perché nutre la loro autostima e porta ad ottenere prestazioni migliori;
  • spirito di squadra, non esiste “io” ma solo “noi”, sia che si parli di successi o fallimenti.

Un'amica della Leadership gentile è l'intelligenza Emotiva.

Daniel Goleman, colui che ha fatto conoscere al mondo tale particolare qualità (non fu il suo primo  scopritore ma sicuramente il suo libro rese l’Intelligenza Emotiva alla portata di chiunque e conosciuta da tutti) la considera come la dote che permette di avere un modo particolarmente efficace di trattare se stessi e gli altri. 

Non solo in senso di essere assertivi, ma di essere operativi, efficienti, consapevoli di ciò che si è e di  ciò che si vuole e del modo giusto per ottenerlo. 

Tra queste caratteristiche rientrano ad esempio: 

  1. la capacità di motivare se stessi e di continuare a perseguire un obiettivo nonostante le  frustrazioni; 
  2. la capacità di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione; 
  3. la capacità di modulare i propri stati d’animo evitando che la sofferenza ci impedisca di  pensare; 
  4. la capacità di essere empatici e di sperare. 

Più in generale, alla base dell’intelligenza emotiva ci sono due importanti competenze: 

una competenza personale , legata al modo in cui controlliamo noi stessi 

una competenza sociale , legata al modo in cui gestiamo le relazioni con gli altri. 

Un buon leader spinge le persone ad avere fiducia in lui, un grande leader spinge le persone ad avere fiducia in se stesse.”
Eleanor Roosevelt
Elsa D'Allura

Pianificazione | Analisi Piani | PEF | Valutazione aziendale | Project Management | Consulenza

2 anni

Eh si! Verità da diffondere e applicare!

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