La legge dopo di noi: ecco la mia esperienza come consulente patrimoniale
Una sera dopo aver trascorso una mezzoretta alla ricerca di una serie da guardare, sono inciampato sulla locandina della serie TV “Avvocata Woo”, da poco presente su Netflix.
Non sono particolarmente appassionato di serie coreane, ma mi ha catturato la didascalia “Ultima arrivata in uno studio legale, la brillante avvocata Woo Young-woo è una donna nello spettro autistico che affronta sfide dentro e fuori il tribunale”.
Ad avermi fatto premere play sono state le parole “spettro autistico”. Una famiglia vicina ai miei affetti è riuscita con orgoglio, caparbietà e studio, ad affrontare la sfida, che la vita talvolta presenta, di accompagnare la crescita e ora la realizzazione di una figlia autistica. Tornando a Woo Young-woo ero curioso, volevo sapere di più, volevo comprendere meglio le dinamiche, le difficoltà, le caratteristiche delle persone autistiche e come era stato trattato il tema. Inoltre, proprio in questo periodo, insieme al mio team stiamo assistendo una signora che presenta una situazione simile.
Nello specifico, si tratta di una famiglia il cui figlio vive nello spettro autistico, comprende la realtà circostante ma non sarà in grado di provvedere e gestire in autonomia il patrimonio quando la mamma non ci sarà più.
I familiari, nostri clienti, si sono posti la domanda “chi si prenderà cura di lui, dopo di noi?”. Si tratta di una domanda che si pongono molte famiglie in Italia.
Le persone con disabilità sono oltre 3 milioni, la cui ridotta autonomia personale - in molti casi, inesistente - li costringe a richiedere l’assistenza continua di personale sanitario e socioassistenziale in maniera costante e per la durata di tutta la vita (Fonte Istat, 2019). Ci sono anche molti disabili - e qui si arriva a 6 milioni - che riescono a vivere una condizione di minore fragilità, provvedono a se stessi, anche se con molte difficoltà.
É il caso del nostro cliente e di altre persone autistiche la cui patologia è ancora - a tratti – poco nota.
Secondo la definizione del Sistema Sanitario Nazionale “I disturbi dello spettro autistico (dall’inglese Autism Spectrum Disorders, ASD) sono un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale in molteplici contesti e pattern di comportamenti, interessi o attività ristretti, ripetitivi”.
Un insieme eterogeneo non solo di disturbi ma anche di competenze e specificità differenti da persona a persona, che richiedono un approccio individualizzato sia dal punto di vista sociosanitario che giuridico-patrimoniale.
Questo è stato il nostro punto di partenza e anche per la famiglia con cui stiamo collaborando.
Abbiamo valutato, anche in collaborazione con altri professionisti legali, l’istituzione di un trust attraverso la legge “Dopo di noi” (Legge n. 112/2016) e l’abbiamo trovata coerente e vantaggiosa rispetto alle necessità della famiglia e nell’interesse di Marco -nome di fantasia-.
Innanzitutto, ed a mio avviso è l'aspetto più importante, con la legge dopo di noi è possibile scrivere il progetto di vita per il ragazzo, con il disabile e con la famiglia, quindi non è calato dall’alto (non so, dallo Stato, dagli assistenti sociali o dal giudice tutelare) ma è elaborato sulle esigenze specifiche della persona.
Inoltre, è possibile usufruire di una serie di vantaggi che riguardano:
Nello specifico, tutte le erogazioni liberali, le donazioni e gli altri atti a titolo gratuito fatti dai privati verso il trust o fondi speciali sono deducibili nel limite elevato al 20% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 100.000 euro annui.
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Per quanto riguarda le polizze, con oggetto il rischio morte con beneficiario la persona con disabilità grave, la legge ha previsto la detrazione Irpef a 750 euro del premio pagato.
Per quanto riguarda il trust, vincoli di destinazione o contratti di affidamento fiduciario, la legge prevede l’esenzione dall’imposta di donazione e successione indipendentemente dal rapporto tra disponente e beneficiario e dal valore dei beni trasferirti (e comunque, senza erodere la franchigia).
Oltre a questo è prevista l’applicazione dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa e la totale esenzione per l’imposta di bollo per gli atti estratti, le attestazioni e le copie conformi.
Il risparmio che si ottiene è tutt’altro che irrisorio; il legislatore ha voluto (sebbene ci sia ancora molta strada da compiere) mettere nelle migliori condizioni le persone e le famiglie che vivono un contesto di fragilità.
Per questo motivo, è necessario il possesso di determinati requisiti per accedere alle agevolazioni della legge “Dopo di noi”. Innanzitutto, il progetto di vita deve:
1. avere la finalità esclusiva della cura, assistenza e inclusione della persona disabile grave così come certificata in base alla legge n. 104;
2. avere come unico beneficiario il disabile;
3. identificare in maniera precisa i soggetti coinvolti e i ruoli;
4. descrivere le funzioni e i bisogni specifici della persona disabile;
5. indicare le attività di cura, assistenza e inclusione della persona disabile;
6. individuare i compiti del trustee verso il disabile e le modalità di rendicontazione;
7. specificare nello statuto del trust tutte le condizioni di esistenza e di fine del trust.
Per quanto riguarda la coerenza del trust - strumento scelto da noi e dalla famiglia - per supportare il progetto di vita di Marco, ve ne parlerò nel prossimo articolo. Oggi credo di aver detto molto e spero di poter conoscere le vostre esperienze in questo settore per la crescita di tutti noi consulenti patrimoniali.
A proposito dell’Avvocata Woo, credo sia piuttosto impegnativo rappresentare in modo accurato la neurodiversità e contemporaneamente offrire un intrattenimento divertente per lo spettatore che non conosce il tema, quindi vi suggerisco la visione!
Grazie
Private Banker DB - tourist scout
2 anniComplimenti per l’articolo, tema molto attuale, a volte ignorato dai genitori, che temono tutto questo, si chiudono a riccio per atto di difesa, hanno quasi paura, perché scegliere una persona di fiducia per dopo non è semplice, hanno giustamente mille dubbi. Bisogna pian piano, affrontare le loro paure e difficoltà, conquistarsi la loro fiducia anche in questo campo e prenderli per mano.