La partita di Enzo Perez da portiere
La notizia che il River Plate, una delle più prestigiose e conosciute squadre d’America, abbia disputato una partita di Copa Libertadores con un centrocampista infortunato come portiere titolare, Enzo Perez, ha fatto il giro del mondo. Falcidiata dai casi Covid, la “Banda” si è presentata al Monumental per affrontare l’Independiente Santa Fe con soli 11 effettivi per la quinta partita del Gruppo D. Un girone che vede i colombiani all’ultimo posto con due punti conquistati, uno dei quali ottenuto all’andata contro la squadra di Marcelo Gallardo (0-0).
Il Muñeco, fedele alla propria tradizione di non fossilizzarsi su un solo sistema di gioco, ha scelto di affidarsi ad un 3-5-2 come modulo di riferimento per un match estremamente delicato in ottica qualificazione reso ancora più insidioso dalle numerose assenze. Il River ha avuto solo il 33,1% di possesso palla, di gran lunga il dato più basso della stagione, pensando a gestire le forze e scegliendo di iniziare la partita con l’acceleratore schiacciato.
In questo senso, nei primi 5’ sono infatti arrivati quattro tiri e due gol. Dopodiché, il River ha sostanzialmente cercato di gestire il match e le proprie forze amministrando di fatto la gara, anche se al 39’ Alvarez ha avuto una doppia chance per portare a 3 le reti e Carrascal si è divorato il gol della tranquillità al 94’.
In questo contesto si è inserita la prestazione di Perez che ha chiuso la propria prova con una rete incassata, 0,84 expected Goal subiti su 5 tiri effettuati dall’Independiente Santa Fe, cui ha riposto con 4 parate, più tre uscite. Pur avendo un centrocampista tra i pali, Gallardo ha preferito non insistere troppo nell’uscita da dietro, con soli 7 lanci effettuati (71% di accuratezza) e 5 passaggi corti (altrettanti riusciti). Il motivo è da ricercarsi nel fatto che il centrocampista si era infortunato a livello muscolare nel Superclásico col Boca Juniors (perso poi ai rigori).
Per inquadrare meglio questa prestazione, Franco Armani, il portiere titolare della “Banda” e della Nazionale argentina, nel 2021 viaggia ad una media di 2,22 parate a partita, 1,29 uscite e 0,82 expected Goal subiti. In costruzione, invece, Armani ha una media di 11,25 passaggi corti a partita con il 98,4% di accuratezza e di 4,22 lanci lunghi a match (78,9% di precisione).
Il primo pallone toccato da Perez è arrivato dopo neanche un minuto quando ha raccolto, in tutta tranquillità, una punizione calciata lunga da metà campo. All’8’ il primo vero intervento, un’uscita su una traiettoria spiovente in area di un pallone vagante a ridosso della porta con il 24 della “Banda” che ha smanacciato in modo poco ortodosso in corner, sugli sviluppi del quale è arrivata anche la prima parata, quando ha raccolto un pallone nell’area di porta dopo un colpo di testa di Niño.
Al 26’ hanno provato a sorprenderlo da oltre 30 metri, ma Perez si è disteso sulla propria sinistra deviando a due mani in corner una palla che sarebbe comunque terminata sul fondo. Come prevedibile, Perez ha iniziato la gara mostrando incertezze soprattutto sui palloni aerei con la linea di difesa, guidata dall’esperto Maidana e completata da Héctor Martínez (23enne con meno di 20 partite col River) e Tomás Lecanda (19enne al debutto in prima squadra), che ha dovuto sopperire all’assenza di fatto del portiere.
Col passare dei minuti, però, ha effettuato un paio di uscite coraggiose, subendo anche fallo, facendosi trovare pronto quando chiamato in causa. Nulla, invece, ha potuto sulla rete del 2-1 al 73’ che ha riaperto la partita, anche se forse la linea di difesa si è schiacciata troppo verso la porta per paura di lasciare una linea di tiro pulita verso lo stesso Perez.
A fine partita, il portiere per una notte ha dichiarato: «Ringrazio i miei compagni e tutti quelli che mi hanno dato consigli. E’ un trionfo storico che resterà nel mondo del calcio. Voglio anche ringraziare tutte le persone per i messaggi di affetto, rispetto e appoggio che mi hanno dato in queste ore». «Non voglio - ha aggiunto - essere né un idolo né niente. Non cerco questo, sto solo cercando di godermi la maglia del River. Tutti sanno qual è il mio amore per questo club, sono venuto per una sola cosa che è indossare questa maglietta».
A fine match è stato nominato anche MVP, suscitando l’indignazione del collega della Fluminense (nello stesso girone del River): «E’ stato considerato il miglior giocatore della gara senza aver fatto grandi parate. Non ho visto niente di speciale». Sebastián Sosa, portiere dell’Independiente di Avellaneda, in polemica col Maestro Tabarez per non essere preso in considerazione per la porta della Nazionale uruguayana, non ha invece perso l’ennesima occasione per punzecchiare il Ct della Celeste: «Se Enzo Perez fosse stato uruguaiano il Maestro Tabarez lo avrebbe convocato prima di me (anche se non è un portiere)».
In Argentina, nel frattempo, è esplosa una vera e propria “locura”. Su MercadoLibre (una sorta di ebay sudamericano) si trova di tutto, dai pupazzetti alle tazze, mentre “el partido de Enzo” troverà un posto all’interno del Museo del River. Lo stesso Perez si è portato a casa, oltre ai guanti da portiere del compagno German Lux che ha utilizzato in partita e alla propria maglia, anche la lavagna tattica di Gallardo con la formazione per il match.
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