La paura è un ottimo servitore, ma un pessimo padrone.
Sono in Portogallo ad una Convention di una grande azienda di vendita diretta.
Una di quelle aziende che conta milioni di collaboratori.
Uno dei temi che devo affrontare in questa tre giorni è quello relativo alla paura.
Nonostante le dimensioni delle aziende, le persone continuano ad avere paura.
Nonostante le dimensioni ciclopiche di questo network, si è ritenuto importante toccare una questione di cui si parla molto
ma che di solito si affronta individualmente in modo scomposto e imbarazzato.
Un tema che però limita la crescita aziendale e personale.
La paura di entrare nella vita degli altri, che parlando di vendita è come dire che un calciatore abbia paura di toccare il pallone.
Non è questione di tecnica, non solo perlomeno.
Chi vende può prepararsi bene, leggere libri su libri, conoscere l'analisi transazionale e la PNL e il metodo AIDA.
Ma quando la paura inizia a farsi sentire non c'è più nulla che tenga.
Tutto quello che hai accumulato è acqua fresca rispetto al tremito che ti sale dalle budella.
Ai sudori che di notte ti svegliano.
Hai paura di essere inadeguato.
Di non essere capace di quello che hai promesso e di incontrare un cliente che ti dimostrerà tutta la sua incompetenza.
Hai paura di non raggiungere tutti quei numeri che si ergono in lontananza come un miraggio.
Per questo siamo imbarazzati e confusi davanti alla paura.
Perchè è tutto il contrario del mondo di sicurezze e certezze che siamo soliti vedere in tivù o nelle bacheche di facebook e instagram dei nostri amici.
Nelle classifiche che mostrano gli altri sempre più bravi di te.
Tutto appare così lineare, fattibile, felice.
Sembra sempre che gli altri si pongano obiettivi e li raggiungano senza imperfezioni ne titubanze.
Secondo traiettorie che fanno di loro degli esseri perfetti.
Lo sai che non è vero, ma vallo a spiegare al tuo cervello rettile.
A quel centro di interessi che spartiamo con gli animali e che trasforma tutto in cose che ti mangiano o che puoi mangiare.
Quel nucleo non ragiona.
Quel nucleo reagisce e basta. Velocemente.
Più vuoi fare. più sei bloccato, più vorresti essere all'altezza degli altri, più hai paura e così via in un crescendo immobilizzante.
Ci vuole creatività per trasformare la paura in uno stimolo.
Ci vuole intelligenza per trasformare l'invidia in una ispirazione.
Ci vuole un passaggio.
Un passaggio mentale più che di pancia.
Un passaggio che renda onore a 150.000 anni di evoluzione.
Serve bloccare il rimuginino istintivo che le emozioni creano quando non passano il vaglio del nostro cervello più giovane.
Ma per farlo si tratta di bloccare il pilota automatico che dirotta il nostro focus.
Per averlo provato mille volte so di cosa parlo.
L'effetto valanga inizia con pensieri piccoli, quasi impercettibili, che si intersecano con altri pensieri, ingigantendosi, in un crescendo di catastrofismo.
Gli scenari più improbabili si fondano su indizi che non presentano quasi mai un nesso logico di causa effetto.
Ma nella tua testa scatenano una tempesta ormonale che si conclude con una sentenza terribile.
Ho paura.
La paura produce reazioni biochimiche ed ormonali.
Che siano poi di immobilità o scomposte azioni casuali, la paura non è quasi mai una buona consigliera di questi tempi.
Esiste una abisso tra le motivazioni biologiche ancestrali per cui siamo paurosi e le necessità di una vita moderna fatta di sottili sottintesi.
Centomila anni fa era un vantaggio essere paurosi.
Noi siamo i discendenti dei paurosi.
Perche avere paura significava sopravvivere in un ambiente ostile.
Oggi molto meno.
L'ambiente raramente mette in discussione la nostra sopravvivenza fisica.
In compenso rende vulnerabile quella psichica.
Ma è un altro livello e a questo livello si gioca con regole differenti.
Per bypassare questa vulnerabilità serve lavoro.
Lavoro su se stessi.
1 ) Serve aumentare la propria capacità di focalizzazione.
E per questo sapere meditare ed astrarsi è un ottimo allenamento.
2 ) Serve setacciare le paure e dividerle in razionali ed irrazionali.
Le prime prevedono azioni atte a minimizzarle. Studiamo una strategia ed applichiamola quindi.
Le seconde no. Le seconde si combattono confondendo il cervello e le emozioni sostituendole con stimoli più grandi e diversi.
Un modo per spostare un pensiero fisso ma sbagliato su qualcosa di più neutro o addirittura positivo.
3 ) Serve valutare le esperienze precedenti e notare quante volte abbiamo tirato conclusioni sbagliate basandoci sulla paura.
4) Serve agire, perchè agendo manteniamo occupato il pensiero sulla realtà fisica e che non può occuparsi quindi di altri sentimenti o realtà psichiche.
5 ) In ultima, serve tenere in mente che non abbiamo tutto il tempo del mondo per fare ciò che desideriamo. E perdere tempo nell'avere paura è davvero un lusso che non ci si può permettere.
Come diceva Viktor Frankl, padre della logoterapia e reduce dai campi di concentramento nazisti, non è cio che ci attendiamo dalla vita ad essere importante ma piuttosto quello che la vita si attende da noi.
E la vita si attende che noi sappiamo essere all'altezza delle situazioni che ci scegliamo, ma ancora di più all'altezza di quelle che non ci scegliamo.
Questo non si può fare decidere al pilota automatico.
La paura serve fino a quando la usiamo come sentinella, Ma non se le lasciamo potere di veto.
La sentinella avverte se vede qualcosa di anomalo.
Ma non tutto ciò che è anomalo è cattivo.
Di questi tempi, anzi, è probabile che il nuovo racchiuda opportunità.
E di queste opportunità abbiamo sempre più bisogno.
Il pilota automatico sembra un buon affare.
Ma non lo è.
La paura è un ottimo servitore, ma un pessimo padrone.
Consulente finanziario e patrimoniale.
8 anniHai scritto una cosa grande. complimenti. Anche io alcuni mesi fa ho scritto sulle nuove paure di questo secolo se vuoi leggilo.
Responsabile di stabilimento / Plant Manager
8 anniComplimenti Sebastiano. Chiaro,semplice,lineare..Grazie!
Al fianco di Voi PROFESSIONISTI E IMPRENDITORI per aiutarvi a fare chiarezza rispetto agli obiettivi da raggiungere e i rischi da cui tutelarsi. Creare CONSAPEVOLEZZA è il mio valore aggiunto. Private Banker Mediolanum
8 anniFantastica analisi Sebastiano!!!! Interessantissima la considerazione su meditazione e azione, apparentemente agli antipodi ma in realtà così sinergiche per trovare chiarezza, consapevolezza, equilibrio. A presto (mi auguro) e buona vita!
Direttore Tecnico - Commerciale presso GL Locatelli di AdermaLocatelli Group
8 anniGrandi spunti di riflessione per affrontare la giornata !!!
APAC contract coordination manager at Flos | B2B | WW KAM | International team leader
8 anniInquietudine generale e paura in qualche specifica situazione o rispetto a qualche cliente particolare devono esserci necessariamente a parere mio, il campanello d'allarme deve risuonare quando non si presentano mai.. Deve esserci un Focus per non farsi sopraffare, una proiezione, una tensione in avanti.. Ovviamente deve esistere una grande consapevolezza che mantiene il tutto in equilibrio.. C'è una grande differenza! Grazie Sebastiano