La "PERFEZIONE NEGATIVA"​
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La "PERFEZIONE NEGATIVA"

“Shooter ready ?”

“Stand by….”

E poi, dopo un tempo variabile,ma sempre di pochi secondi, parte il “Bip” dello starter che da inizio allo stage , alla gara, alla TUA gara.

Questo è quello che succede nello sport del Tiro Dinamico; una disciplina sportiva caratterizzata da diversi regolamenti e categorie (IPSC, IDPA , TIRO RAPIDO SPORTIVO…) che in comune hanno una situazione dinamica di tiro a segno: ci sono dei bersagli (sagome in cartone, piatti metallici, sagome oscillanti e bersagli metallici abbattibili..:) che devono essere colpite seguendo un percorso.

Il risultato è calcolato conteggiando i colpi a bersaglio e cronometrando il tempo di esecuzione dell’esercizio , eventualmente aggiungendo penalità sotto forma di secondi o detrazione di punti (a seconda del regolamento).

Perché ve ne parlo ? Perché è stato frequentando i corsi abilitativi a questa disciplina sportiva che ho sentito parlare del concetto di “Perfezione Negativa” .

Pierangelo Rossi fa da trainer e coach agli appassionati ce si cimentano in queste discipline sportive, guidando sin dai primi colpi i tiratori neofiti, e accompagnando quelli più esperti e competitivi.

Una vita nell’esercito italiano e nella croce rossa militare, le esperienze passate anche a Nassyria in zona di guerra ed una conoscenza maturata sui campi di tiro, fanno di Pierangelo una persona saggia ed un trainer sportivo efficace.

E’ da lui che ho sentito spiegare cos'è la “Perfezione Negativa”: è un concetto che presenta molte interessanti connessioni con la vita d'azienda , con il business, con il lavoro... quindi leggete fino in fondo !

In questo sport ci sono due elementi che determinano la vittoria: la precisione e la velocità.

La precisione si acquisisce con l’imparare i movimenti corretti e l’abitudine , anche mentale, di allineare le mire dell’arma, di dosare la pressione del dito sul grilletto, di controllare la respirazione..

Tutte attività che richiedono una preparazione accurata ed un ripetizione assidua di tutti i movimenti: estrazione, puntamento, sparo.

Solo con una ripetizione iniziale lenta e controllata e poi ,quando si è acquisita la cosi’ detta “memoria muscolare”, è possibile accelerare i movimenti e guadagnare in velocità.

Chi si appresta a questo sport in modo frettoloso invece cosa fa ? Non curando adeguatamente la precisione comincia a sbagliare i colpi e pensa di poter recuperare con la velocità. In sostanza allena la rapidità prima di aver acquisito la precisione .

Normalmente non lavorando sulla precisione, si tende a diventare solo più veloci , ma si commettono gli stessi errori (che spesso non si riesce più a correggere) e quello che si consegue è la cosi’ detta Perfezione Negativa, cioè la capacità di essere sempre più veloci a commettere errori.

LA PERFEZIONE NEGATIVA IN AZIENDA

Mi ha colpito questo ragionamento perché lo vedo applicato ogni giorno in tante aziende , medie e piccole.

L’urgenza, la fretta , il dover consegnare e produrre in tempi sempre più ristretti inducono le Aziende a lavorare sempre più velocemente, ma , anche in azienda , si possono commettere errori .

Normalmente però l’errore raramente determina una valutazione ragionata delle cause ed una identificazione chiara delle azioni correttive; spesso si è affrettati nelle indagini di causa ed effetto e le soluzioni , affrettate , diventano peggiori del problema stesso.

Il vortice delle urgenze aumenta la velocità con cui si deve fare tutto e si fanno altri errori , sempre più velocemente.

Ecco la Perfezione Negativa che affligge tanti nostri imprenditori e le loro aziende.

“Abbiamo poco tempo”, “il cliente ci sta addosso…”, “abbiamo fretta…” sono le frasi che si sentono sempre nei momenti di maggior crisi e difficoltà e l’unica soluzione che sembra essere attuabile è accelerare, senza però aver rimosso le cause vere dei problemi…e quindi si generano altri problemi, ad una velocità ancora maggiore.

Parlando con qualche imprenditore con i capelli bianchi è facile anche verificare come si abbia la completa consapevolezza di quello che sta succedendo (“non era così 10 anni fa…”) eppure non si riesce a fare la scelta giusta per uscire dalla “ruota del criceto”.

L’unico modo che il criceto ha per uscire dalla ruota è ..fermarsi !

In realtà c’e’ un secondo medodo, ma è molto doloroso e non auspicabile: continuando a correre sempre più veloce nella ruota il povero criceto inciampa e cade , o semplicemente, gli scoppia il cuore !

La metafora , tradotta in termini aziendali, è quello che accade quando si commettono errori con conseguenze per i Clienti talmente devastanti che si perde il Cliente o ci si trova con pendenze contrattuali insostenibili a livello economico che spingono l’azienda verso il fallimento !

Quindi la soluzione è fermarsi e analizzare la situazione.

Tornare alle basi , attuare ciò che è corretto fare e non quello che è , apparentemente , più veloce.

I 5 CONSIGLI PER NON FARE I CRICETI

1-    Conoscere bene i propri processi per analizzare in quale punto il processo ha deviato, si è arenato o ha indotto all’errore : in questo senso parliamo di conoscenza del processo a livello di flusso, di organizzazione e non solo di aspetto tecnici . Ad esempio un commerciale che promette una data di consegna per una fornitura tende a battere la concorrenza riducendo i tempi di consegna, ma se non ha consapevolezza dei tempi medi di produzione (lead time) e del contesto produttivo in cui sta operando l’azienda , facilmente prometterà un data insostenibile e l’azienda sarà costretta a gestire l’insoddisfazione del Cliente di fronte ad un ritardo o addirittura delle penali per fermo linea degli stabilimenti del Cliente

2-    Ogni scorciatoia presenta dei rischi : ogni deroga, ogni scorciatoia , ogni salto di processo vi espone a rischi che sono poco calcolabili … Se dovete by.passare un controllo , se sostituite con una selezione a campione un collaudo che facevate al 100% assicuratevi almeno di calcolare le conseguenze che ciò potrebbe portare sul Cliente e , di rimbalzo , sulla vostra azienda.

3-    Sarete sempre in emergenza , se non pianificate: le emergenze sono si’ frutto del caso, ma se non siete preparati e non avete un piano B pronto , le conseguenze dell’imprevisto saranno devastanti. Ad esempio : avete verificato che il vostro fornitore di un particolare o di un processo critico abbia realmente la capacità produttiva e delle eventuali linee di backup per le sue macchine e impianti ? Avete un piano di manutenzione macchinari o lavorate intervenendo solo “ a guasto “ ? Il vostro ufficio acquisti fa purchasing marketing o …compra dai soliti fornitori negoziando solo quello che può su prezzo e tempi di consegna (cioè non avete una polverizzazione e differenziazione del rischio di fornitura su più fornitori e diverse locations…)?

4-    Prendete decisioni basandovi non solo sul vostro intuito e sull’esperienza ma su dati provenienti  un monitoraggio programmato, periodico e veritiero. Se gli unici dati che monitorate sono fatturato e cash flow …è qualcosa, ma non è abbastanza per prevenire eventi prevedibili . Avete ,a d esempio , un piano che monitorizza quali dipendenti andranno in pensione nei prossimi 2 anni ? Avete una statistica affidabile degli scarti che valorizzi economicamente non solo il materiale sprecato, ma le ore di lavorazione , i costi di smaltimento e il mancato introito ?

5-    Cercate di conoscere bene le persone della vostra azienda, cercate di fare squadra e isolate i comportamenti lamentosi. Nonostante tutte le precauzioni ci saranno situazioni da gestire con urgenza al massimo livello di efficacia e di professionalità; dovete essere certi di potervi fidare dei vostri collaboratori e quindi dovrete sempre tenerli motivati, entusiasti, responsabili e formati. Avete mai fatto un’analisi recente dei fabbisogni formativi su hard skills e soft skills dei vostri dipendenti ?

Bisogna quindi tornare ai fondamentali , a correggere gli errori rallentando e prestando attenzione ad ogni fase dei processi …per poi rendersi più veloci con l’applicazione ripetuta, l’abitudine conseguita e consolidata.

Facile ?

NO !

Il grande problema di tutte le aziende è imparare a prendere buone abitudini e mantenerle.

La tentazione di rimandare , di derogare , di lasciar perdere qualcosa perché in fondo non serve e “non fa truciolo” è sempre li’ , dietro l’angolo .

E’ purtroppo un fatto culturale: la velocità affascina,la perseveranza intimorisce.

Eppure solo con una struttura organizzativa robusta, solida e costruita con il tempo necessario e le risorse adeguate si po' pensare di potersi velocizzare senza fare errori.

COSA FARE DA SUBITO E SENZA GRANDI SFORZI E ZERO INVESTIMENTI

La Perfezione nasce dal dettaglio, dal tempo , dal fare un piccolo progresso tutti i giorni nella stessa direzione.

Si parte anche con piccoli gesti ma importanti :

a.     Imprenditori e responsabili dovreste fare un piccolo giro nei reparti ogni giorno (se la vostra azienda è grande fate un reparto al giorno) e :

-parlate con almeno un lavoratore e informatevi sulla sua famiglie e come sta e su cosa si aspetta dall’azienda e dal suo lavoro

-chiedete ad un vostro caporeparto di mostrarvi un piano dei lavori che sta seguendo , possibilmente con un ordine di priorità

-se vedete qualcosa che non va richiamate l’attenzione , correggete, fate domande e chiedete spiegazioni …anche su cose apparentemente “piccole” quali sporcizia o disordine

-sforzatevi di trovare ogni giorno qualcosa che vi soddisfa e non esitate a complimentarvi per un risultato o una situazione positiva

b.         Cercate di favorire la comunicazione efficace ed il confronto con dati oggettivi dei processi : numero di pezzi scarti, i ritardi di produzione, i costi per errori, i tempi di fermo macchina etc…

c.           Pianificate di più e abituatevi a fare piani e monitorarne l’avanzamento con i vostri collaboratori : chiedete conto delle scadenze , non accettate scuse o fornite alibi: ogni scadenza in pianificazione è un impegno da rispettare.

d.          Non rimandate, non posticipate, non dilazionate e non permettete ai vostri collaboratori di farlo

e.          Misurate tutto , controllate, verificate al meglio e basatevi su dati reali, oggettivi e verificati pe rle vostre decisioni.

Le basi sono queste.

Non è necessario fare tutto e subito.

Ma è assolutamente importante cominciare e mantenere. E crederci ! Sappiate che non è facile nè veloce raggiungere la Perfezione, ma non ci è chiesto di essere perfetti! E’ invece assai rapido (es emplice) raggiungere la Perfezione Negativa dalla quale poi. È molto, molto difficile recedere !

(Per chi vuole approfondire info@ruggeroromano.it 3381503474)

 


 

 

 

 

 

 

 

Ruggero Romano

Certificazioni Qualità iso 9001 e IATF (automotive) e Sicurezza (iso 45001 e Dlgv 81),coaching e crescita aziende B2B.

3 anni

Ringrazio tutti per i commenti favorevoli all'articolo . Ma vi prego di condividerlo quanto più potete perchè arrivinoi ocnctti la' dove servono .

Domenico Tolomeo

Analista organizzativo. Consulente aziendale specializzato in piccole imprese ed organizzazioni professionali. Formatore

3 anni

Grazie, notevole quadro d'insieme. Ogni azione in azienda va definita con cura e "prevista" nelle sue interazioni con il contesto, elementi antecedenti, paralleli e conseguenti. E volendo usare una metafora militare vale la regola del tiro contraereo, puntare in anticipo per intercettare il "movimento". Grazie Ruggero Romano, un articolo da tener presente il suo. Un saluto

Catherine Bongain

Executive Business Coach, Strategico, Supporto le imprese nelle loro trasformazioni Successioni d'impresa, Innovazione

3 anni

Articolo davvero interessante, complimenti Ruggero!

Elena Sabattini

AD Tecnostudi Comunicazione | Founder B SIDE Neuromarketing Lab | Docente e consulente di Neuromarketing | Coordinatrice Dipartimento Comunicazione AINEM | Horsemanship Lover | Startup Mentor

3 anni

Bellissimo articolo Ruggero!

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