La RCA allo scacco del Combined Ratio

La RCA allo scacco del Combined Ratio

Avevo già parlato di un annus orribilis per la RCA 

https://www.intermediachannel.it/2023/04/19/il-2023-l-annus-orribilis-per-la-rca-assicurativa/

E gli ultimi dati ne sono una conferma . 

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Il combined ratio per gli andamenti in corso potrebbe arrivare a superare il 110% a fine 2023. 

Gli aumenti tariffari posti già ( timidamente ) in essere dalle Compagnie per cercare di riequilibrare i conti vengono annullati ( se non peggio ) dagli sconti tariffari che le stesse Compagnie concedono agli Agenti per evitare la disdetta delle polizze e abbattere la retention. Tutto questo annulla il miglioramento , lato tecnico . 

Si ricorda, innanzi tutto, che il Patrimonio Netto di una compagnia, componente fondamentale del coefficiente di solvibilità, varia in funzione di due componenti: a) l’aumento del capitale per l’apporto incrementativo degli azionisti e b) per la capitalizzazione o ritenzione degli utili di esercizio. 

Esiste un collegamento diretto tra le componenti della parte alta del conto economico e il “risultato economico di esercizio”. Quest’ultimo, in quanto è un risultato, è un semplice numero, anche se carico di significato. 


Il COMBINED RATIO, è la somma (combined) di LOSS RATIO + EXPENSE RATIO 

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Quale soluzione è più facile da attuare per cercare di migliorare il Combined?

Una soluzione tecnica o una soluzione finanziaria ?

Lato Tecnico, se l’obiettivo è di abbassare il combined ratio si deve aumentare il denominatore ( premi emessi ) o abbassare il numeratore ( spese di acquisizione , spese di amministrazione, costo dei sinistri ) 


Sembrerebbe più facile agire sul denominatore: i premi, il cui incremento non è però una tattica di facile attuazione, perché le reazioni del mercato (assicurati e assicurabili) e delle compagnie concorrenti potrebbero ostacolare questo percorso. 


Lato Finanza , se come recita la definizione, il combined ratio è un indice che fornisce la sintesi di un giudizio di redditività (profitability) dell’area assicurativa e se è vero, come è inoppugnabile, che il “Risultato economico” è l’obiettivo finale a cui tende la compagnia (strategia), allora se non si riesce con politiche combinate (tattiche e tecniche ) a far scende il combined ratio sotto il 100, si deve concludere che il risultato negativo dell’area assicurativa può essere corretto, per salvare l’obiettivo finale della redditività netta, solo dall’area Finanza. 

Se l’apporto della finanza è superiore alla mancanza di redditività dell’area assicurativa, il risultato economico finale può ancora essere positivo. 

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Ma, se come in questi tempi di totale volatilità e incertezza dei mercati finanziari, di alti tassi e di potenziale recessione la finanza non riesce a esprimere valori positivi soddisfacenti o comunque adeguati ad adeguare il valore del combined ratio sopra 100, allora l’esercizio è destinato a chiudere in perdita, con ricadute di riduzione del patrimonio netto aziendale e del coefficiente di solvibilità. 

Esiste poi un’aggravante ulteriore del problema: la solvibilità è un indice (coefficiente) tra il patrimonio di vigilanza e le attività ponderate. Ora, si deve considerare che se l’area finanza non fornisce risultati positivi, escludendo casi di incapacità di gestione degli attivi finanziari, ma per andamenti sfavorevoli dei mercati ( come oggi è molto probabile se non certo ) significa che si verificano effetti negativi sui valori dei portafogli almeno nel senso che se anche i risparmiatori, come anche gli attivi finanziari delle compagnie, subiscono perdite sugli investimenti, si manifesta una tendenza, anche a breve periodo, a non ricorrere all’assicurazione, specie nel ramo vita ( come si è già di fatto verificato da circa 1 anno , al netto del default di Eurovita ) ma anche nel ramo danni.

Questi effetti associati si abbattono insieme e in modo perverso sul coefficiente di solvibilità. 

Oltre alla già rilevata facilità di manipolazione esterna dell’indice, che può risultare ingannevole, soprattutto sul mercato dei capitali, nel momento in cui la compagnia si presenta per chiedere sottoscrizioni di capitale con ADC, si deve osservare che l’uso dell’indice in quanto tale può avere lati di pericolo anche quando è limitato a una lettura interna da parte del management. 

Un indice è utile, ma non in modo assoluto come si tende a considerarlo, perché va letto nel contesto di un sistema di indici aziendali e non stand alone. 

Sviluppare una strategia nei tempi attuali per le compagnie di assicurazione sta diventando quindi molto complicato per : 

. le contrapposizioni costi-premi nell’area assicurativa tipica, che agiscono in senso negativo all’abbassamento del combined ratio; 

. le difficoltà a realizzare risultati adeguati nell’area finanziaria causa contesto di estrema criticità sui mercati 

. i costi crescenti di natura fiscale e amministrativa, imposti da organi e autorità, che sembrano animate da uno scopo forse nemmeno tanto nascosto : la eliminazione delle compagnie minori per lasciar spazio solo ai grandi gruppi, che, forti dei grandi numeri, possono sopportare le conseguenze di mercati sempre più sfidanti e complicati. 

Stay Tuned 

Marco Contini

Andrea Zannini

Direzione sinistri

1 anno

Complimenti per l’ottima analisi tecnica e per la semplicità espositiva. Un articolo che meriterebbe di essere letto da tutto il network

NICOLA GATTA

Avvocato - Senior Loss Adjuster - Studio Gatta Bari

1 anno

Buonasera Marco, complimenti come sempre per le tue analisi impeccabili. Io credo che i cicli siano fisiologici in ogni settore: guardando il trend C/R e S/P vedo che abbiamo avuto 10 anni di andamento positivo, non si può pretendere che duri per sempre. Sarebbe interessante indagare sulle cause: le nuove tabelle sul Danno Biologico? Le auto elettriche ? (leggo che ripararle costi molto di più rispetto a quele tradizionali), le truffe? I monopattini? Qualunque sia la causa ci può essere una soluzione. Magari cominciando ad inaugurare quella tanto agognata polizza personale che assicura il conducente e non il veicolo. I tempi sono maturi per farlo e secondo me gioverebbe a tutti.

Michelangelo Damasco

Direttore Legale/Legal Director

1 anno

Molto interessante!👏

La tua consueta "efficace analisi" fa'da corretto corollario ad una "assordante", verità racchiusa nel tuo ultimo capoverso Complimenti Marco,sei sempre un passo avanti !

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