La riconferma di Cirio in Regione Piemonte e l’ipoteca sulla conquista di Torino
Alberto Cirio

La riconferma di Cirio in Regione Piemonte e l’ipoteca sulla conquista di Torino

In un 2024 costellato di importanti scadenze elettorali, dalle Europee ad alcune regioni, che hanno il sapore di elezioni di mid term a forte caratura politica nazionale, svetta il caso Piemonte dove però l’attenzione è più concentrata sulle dinamiche e i flussi del potere locale. Che potrebbero cambiare non poco e generare significative conseguenze nel futuro prossimo venturo.

La partita più interessante nelle prossime elezioni regionali piemontesi a giugno in termini di “equilibri di potenza” si gioca nel centrodestra.

LA RICONFERMA DI ALBERTO CIRIO

Come è noto a tutti, l’uscente presidente Alberto Cirio, a capo di una maggioranza di Centrodestra, si ricandiderà in Regione cercando la riconferma, ben sostenuto dalla leadership nazionale della coalizione che non ha tentennato nemmeno un secondo sul suo nome. Passaggio politico non scontato, al netto del suo buon governo e dell’ottima immagine riscontrabile, visti certi precedenti. La riconferma, secondo i sondaggi, è data quasi per sicura.

Rispetto al 2019, però, lo scenario è completamente differente. È facile prevedere, sempre sondaggi alla mano, che la coalizione di centrodestra che uscirà dalle urne sarà di tutt’altro profilo rispetto a quella uscente. Sarà molto probabilmente più vasta, o larga come si dice oggi, e sarà a trazione Fratelli d’Italia, oggi ancora rappresentati in minima parte. Nel contempo perderà peso significativamente la Lega, reggerà Forza Italia, ma con minore peso politico rispetto ad oggi. In Regione vince chi arriva primo, sarà però interessante in chiave futura vedere se Cirio riuscirà non solo a stare sopra il 50%, come pare verosimile, ma di quanto, e come si comporterà la coalizione a Torino città, cintura e provincia.

L’OBIETTIVO E’ TORINO E LA CITTA’ METROPOLITANA

Se il Centrodestra, magari già in campo largo o comunque nelle prospettive future, riuscirà a consolidare una maggioranza solida a Torino, cintura e provincia, potrà porre una seria ipoteca sulla conquista del comune di Torino e di conseguenza sulla Città Metropolitana nel 2026. Non è una questione politica da poco, perché si chiuderebbe una lunghissima stagione dominata dalla Sinistra, oggi in crisi soprattutto per il declino dei modelli culturali, economici e sociali di riferimento che difficilmente potranno essere sostituiti dalla debole politica delle sacerdotesse variopinte in salsa schwa. Un’occasione storica da cogliere è quindi nelle mani del Centrodestra e soprattutto di Fratelli d’Italia. Se nelle sacrestie del potere questa visione è chiara e si lavora per gli obiettivi conseguenti, nel concreto del locale si macinano alcuni ritardi. Si fa ad esempio melina in tante elezioni amministrative che si terranno a giugno in giro per il Piemonte. Alcune per la verità sono di interesse veramente secondario, altre invece avrebbero un valore simbolico non indifferente. Come Condove, dove tenterà la riconferma l’uscente sindaco di sinistra Jacopo Suppo, vicesindaco di Città Metropolitana, un caso che meriterebbe più attenzione politica da parte del Centrodestra. Ma forse in area valsusina ci si accontenta di aver già in saccoccia qualche interessante risultato, dal movimento no tav depotenziato a molti sindaci riposizionati favorevolmente, a qualche ribaltone inaspettato.

L’affermazione politicamente solida e chiara di Alberto Cirio in Regione Piemonte rappresenterà quindi il fondamentale tassello, unitamente alla ricerca del profilo del candidato sindaco all’altezza del compito, per la riconquista del comune di Torino e della Città Metropolitana da parte del Centrodestra nel 2026.

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