La rivoluzione del buon umore

La rivoluzione del buon umore

C'è un segreto nelle aziende migliori, quelle più solide, sane e creative. E' una cosa a cui non si bada più di tanto, ossessionati da parole come innovazione, tecnologia, cambiamento, produttività, un elenco di parole che non mancano mai tra le soluzioni proposte dalle società di consulenza piu prestigiose al mondo.

Ma il segreto della produttività è un altro. Si chiama buon umore.

La psicologa tedesca Annette Bolt con due colleghi ha lavorato su questo concetto, verificandone l'efficacia in una serie di esperimenti riportati in un articolo " emotion and intuition" che si trova facilmente in rete.

E' una scoperta notevole che ci dovrebbe portare a cambiare mentalità definitivamente sulla visione del lavoro come luogo di sofferenza e lotta, a favore di una nuova, ovvero come uno spazio collettivo di gratificazione, identità e significato, condiviso da chiunque partecipi alla grande avventura della vita di un'azienda.

Già due studiosi molto letti qualche anno fa, Joseph Pine e James Gilmore, avevano ammonito i grandi imprenditori di non prendere troppo sul serio le organizzazioni aziendali, invitandoli a passare da un modello militare, con capi e sottoposti che eseguono compiti, ad un modello teatrale, dove c'è una sceneggiatura, un pubblico e dei ruoli che però sono fiction, perché finita la recita e tolti i panni dell'attore siamo tutti uguali.

I ricercatori, in particolare in Germania, hanno dimostrato il potente effetto dell’umore sulle performance aziendali.

La scoperta ha perfettamente significato anche seguendo la teoria dell'evoluzione, in senso biologico. Il buon umore è il segnale che le cose stanno andando generalmente bene, che l’ambiente è privo di pericoli e che si può abbassare la guardia. Il cattivo umore al contrario indica che le cose non stanno andando bene, che forse incombe una minaccia e che occorre vigilanza.

Gli sperimentatori hanno anche calcolato un «indice di intuizione» per misurare la capacità degli impiegati, trovando che le persone infelici non riuscivano assolutamente a eseguire il compito intuitivo in maniera paragonabile a quando il loro stato d'animo era migliore, concludendo che a parità di capacità il soggetto di buon umore ha una performance intuitiva doppia rispetto a chi è al contrario infelice o depresso.

Quindi se volete fare un gesto veramente utile per l'azienda in cui lavorate, un gesto altamente produttivo, incominciate la giornata con un sorriso, seguito da tutte quelle piccole attenzioni che manterranno il buon umore, il vostro e quello di chi è vicino a voi.

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