La Rivoluzione Francese è finita!
E così dobbiamo assistere allo spettacolo inverecondo per cui alcuni funzionari di polizia francese intimano a una signora mussulmana su una spiaggia di Nizza di togliersi il burkini, in pratica di spogliarsi. Perché indossare il burkini è simbolo di asservimento della donna che, per essere veramente libera a Nizza, e quindi in Francia, non è libera di vestirsi come c… le pare. Non credo che la signora nascondesse bombe o Kalashnikov sotto il suo burkini, per altro era a viso scoperto, quindi vestita, più o meno, come una sua simile che indossa la muta, per esempio, per fare surf.
Credo che le donne veramente libere di questo Paese dovrebbero sdegnarsi: questa violenza occidentale è simile alla violenza che intende combattere! Non possiamo sapere il grado di accettazione di questa signora, e delle migliaia di altre signore sue correligionarie, a questa regola che però va rispettata nel momento in cui lei e le altre intendono farlo. L’unico discrimine che può autorizzare questa violenza è una violazione del codice o della costituzione, ma non credo che questo sia avvenuto, non c’è configurazione di reato e allora c’è liberticidio e, quindi, la Rivoluzione Francese è finita, almeno fin quando ci sarà una levata di scudi a favore della libertà di andare in spiaggia a volto scoperto ma vestiti come ci pare e nel rispetto della pubblica decenza. Se vogliamo essere diversi da loro dobbiamo rispettare le identità culturali proprio come molti di loro, nei loro paesi, non fanno; ma a noi piace sentirci diversi salvo poi scivolare nell’intolleranza e nella prepotenza di far spogliare in pubblico una donna davanti ai figli piangenti. La Rivoluzione Francese è davvero finita! C’è un fetore smielato di finto perbenismo con il quale cerchiamo di nascondere la paura, di esorcizzare il nemico, ma dovremmo farlo avendo “le palle” di prendercela con chi veramente delinque e non con povere donne che vanno in spiaggia vestite, con ombrelloni, teli da mare e bambini al seguito. Da questo punto di vista, le defaillance dei servizi di sicurezza francesi ha fatto ridere il mondo intero! Il fatto che il governatore della Lombardia si sia mostrato subito d’accordo con i colleghi francesi, poi, la dice lunga su come siamo messi. L’episodio me ne ricorda un altro, molto recente, questa volta di finta tolleranza e pseudo perbenismo. Mi riferisco alla nostra atleta omosessuale gioiosamente abbracciata alla sua fidanzata dopo la conquista della medaglia olimpica. Foto, articoli, commenti, interviste, in ogni pagina e su tutti i quotidiani, per un giorno, per due giorni, per tre giorni: che ipocrisia stigmatizzare la normalità parlandone, parlandone e riparlandone e dimostrando così che, per moltissimi, l’omosessualità, nei fatti, è ancora una grande diversità!
Ercole Renzi
Analogista, Formatore e Business&Life Coach, docente di Discipline e Filosofia Analogica.
In ambito business, Ercole Renzi applica all’organizzazione le più potenti e attuali tecniche del Coaching Analogico e dell’Ipnosi Dinamica, tecniche di indagine psicologica orientate alla persona che si nasconde nel collaboratore o nel manager, nella consapevolezza, infinite volte dimostrata, che dietro ogni problema dell’azienda visibile si nasconde un disagio individuale o relazionale: se non si risolve questo, non si risolve neanche quello.
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