L'artista contemporaneo ha paura!

L'artista contemporaneo ha paura!



La cultura contemporanea riempie gli artisti di paure che li paralizzano: strategie e paradigmi di marketing, sembrano pericoli nascosti dietro ogni angolo della comunicazione, al punto da rinunciare a comunicare.

Questo millennio nasce con l'imposizione dell'artista professionista, che si sente inutile se sperimenta qualcosa di diverso, l'illusione imperante è quella che il grande artista possa essere un piccolo uomo.

La comunicazione creativa non è figlia della logica del prodotto (e della produzione), è una menzogna: la creatività si può sviluppare con qualsiasi ritmo sia congeniale, quando arriva è un momento di gioia amplificate nel nome della propria unicità.

L'artista sa elaborare senza visibilità, sa maturare anche tardi, sa trascorrere il tempo necessario per alimentare il proprio talento, questo per esprimersi in pubblico secondo le sue modalità, parte del suo lavoro consiste nell'elaborare, come non farsi appesantire dalle sue responsabilità e non bloccarsi.

Per routine quotidiana l'artista nutre la sua energia luminosa, attraendo come un gioiello sfavillante, praticando l'arte con costanza, ha ben presente come creatività e produttività siano una questione di cicli, proprio come una luna che cresce e cala, trasformandosi da spicchio a cerchio pieno con cadenza mensile.

L'artista sa riposare e recuperare gli slanci di ricerca e lavoro, sa modularsi per spingersi oltre i limite, questo è frutto di piccole azioni ripetute nel tempo, sa apprezzare il fluire della vita, non nasconde dolore o gioia, perché si muove coltivando il campo della sua libertà interiore, salta, gioca, protegge e interagisce con coloro a cui tiene.

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