L’Asset Allocation..la sconosciuta di cui tutti parlano

L’Asset Allocation..la sconosciuta di cui tutti parlano

Partiamo dalla definizione

I manuali di finanza recitano: Si definisce asset allocation il processo decisionale relativo all’allocazione del capitale (da investire) in differenti classi di investimento (es. titoli di capitale, titoli di debito, commodities, come ad esempio i diamanti, ecc…), così da comporre un portafoglio diversificato, il più rispondente possibile alle esigenze dell’investitore da un punto di vista del trade-off rischio-rendimento.

Alzi la mano chi ci ha capito qualcosa; soprattutto, come si riesce a capire quando un’asset allocation consigliata è veramente per noi quella corretta, conforme al nostro profilo di rischio e in linea con i nostri obiettivi d’investimento?

Ti propongo la riflessione sull’asset allocation partendo da alcuni incontri con clienti che avevano una “atipica” somiglianza al riguardo.

Correntisti e investitori di un noto istituto bancario passato nell’ultimo periodo agli onori delle cronache per il salvataggio da parte dello Stato Italiano, mi sono domandata come fosse possibile che tutti avessero lo stesso identico portafoglio d’investimento nonostante abbiano età diverse e distanti tra loro, rispettivamente di 40, 64 e oltre 80 anni e siano disposti in zone geografiche della Toscana lontane tra loro.

Come è possibile che tutti avessero gli stessi, identici comparti d’investimento? Possibile che tutti e tre avessero le stesse esigenze d’investimento? Ovviamente la risposta è no! La teoria della coincidenza non regge ed è palese che la banca in questo caso ha proposto gli strumenti finanziari “di moda e convenienti” per l’istituto stesso, non ponendo la corretta attenzione a consigliare effettivamente gli strumenti “corretti” e “coerenti”, rispettivamente, con necessità dell’investitore e profilo di rischio.

Dalla teoria alla pratica

L’asset allocation è come un abito su misura cucito da un sarto: il Consulente Finanziario. Quando mi è capitato di avere della stoffa da dover cucire mi sono rivolta alla mia sarta di fiducia che per prima cosa mi ha chiesto cosa intendevo farci con quella stoffa: un vestito, una camicia, una gonna, un pantalone… Dopodichè mi ha chiesto se avevo in mente un modello. Prese le misure eccoci alla prima prova, nella quale apponeva le modifiche giuste affinchè quanto cucito mi calzasse a pennello. Alla consegna ulteriore prova ed ero pronta per indossare il tutto.

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Il Consulente Finanziario, nel consigliare l’asset allocation corretta all’investitore, deve essere proprio il sarto che confeziona “su misura” il portafoglio d’investimento. Prima deve chiedere al cliente quali sono le sue necessità e i suoi obiettivi d’investimento (come la nostra sarta che ci chiede cosa intendiamo fare con la stoffa che abbiamo a disposizione) e qual è il suo profilo di rischio ( se abbiamo in mente un modello). Deve a questo punto iniziare a lavorare sull’asset allocation, traducendo in strumenti le esigenze manifestate dall’investitore e scegliendo, per ciascuna asset-class, il miglior gestore in quella specifica categoria; costruito il piano lo condividerà con l’investitore (prenderà con lui le misure) e, una volta messo a punto dovrà procedere a testarne la validità periodicamente (la prova) apponendo le modifiche necessarie.

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Tutto si può dire tranne che la professione del Consulente Finanziario non sia creativa!

Ai clienti che avevano lo stesso portafoglio d’investimento non era stato confezionato un vestito su misura, ma anzi gliene era stato venduto uno qualunque senza neanche preoccuparsi della loro misura!

Un portafoglio su misura

Pretendete quindi dal Vostro Consulente Finanziario la costruzione di un portafoglio d’investimento “su misura” e non la proposta dei comparti “di moda” in quel momento o che la banca tende a prediligere!

Il ritmo, la creatività e la profonda conoscenza degli strumenti sono fondamentali, soprattutto in finanza.

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