L'auto che verrà. Come sarà la macchina del futuro? Forse un mezzo più green, più connesso e quindi più tecnologico?
Sicuramente i veicoli del domani non saranno solo più silenziosi e meno inquinanti, perché grazie all'avvento della mobilità elettrica, saranno anche sempre più connessi e dotati di sistemi di guida autonomi sempre più avanzati. In questa direzione va anche il recente accordo tra Fca e Foxconn, con lo scopo di sviluppare e produrre veicoli elettrici e impegnarsi nelle attività di Iov (internet dei veicoli)Tutti immaginiamo l’auto che verrà come un qualcosa di più ecosostenibile, più tecnologico e sicuramente green. Cantava Lucio Dalla “Il motore del duemila sarà bello e lucente, sarà veloce e silenzioso, sarà un motore delicato, avrà lo scarico calibrato e un odore che non inquina”. Era il 1976 e da allora, fortunatamente, sono passati tanti anni e l’automobile è diventato qualcosa di più maturo come oggetto e al contempo strizza sempre più l’occhio al benessere del guidatore e degli occupanti. Si parla sempre di più negli ultimi anni anche di guida autonoma, auto elettriche, sistemi di diagnostica da remoto, telecontrollo, intelligenza artificiale, smart grid, vehicle to grid, sistemi di infotainment, car pooling, car sharing, CaaS, comunicazioni V2V, integrazione con la smart home sono ormai terminologie e tecnologie ampiamente trasferite dalla fantascienza alla realtà e alla quotidianità. Ma al di là di nomi, acronimi e sigle, come sarà davvero l’auto tra cinque o dieci anni ad esempio?
Sicuramente saranno silenziosissime, elettriche e connesse grazie all’avvento del 5G. Quindi saranno anche a guida completamente autonoma? Grazie al 5G le auto saranno anche in grado di dialogare in tempo reale con l’ambiente esterno, ricevere e dare dati, processando e gestendo questi, rimanendo altresì connessi con i passeggeri trasportandoli fino a destinazione. Ad oggi sono tantissime le piattaforme in via sperimentali, denominate CAV, che includono hardware, software e le connessioni con il 5G. La fiera annuale Consumer Electronics Show (Ces) di Las Vegas, ha dimostrato diversi esempi di come questo particolare sviluppo sia una sfida che va oltre l'ambito ristretto delle industrie automotive e coinvolge anche, e soprattutto, quelle delle telecomunicazioni e quelle dell'elettronica, in un processo di integrazione tecnologica totale. Il nodo che rimane al momento è la sicurezza di questi prototipi una volta pronti al processo di sviluppo e vendita. Una ricerca pubblicata su Journal of Traffic and Transportation Engineering ad aprile dello scorso anno ha evidenziato come il principale ostacolo che frena lo sviluppo delle piattaforme Cav è quello legato alla sicurezza. È evidente come la tecnologia Cav è un sistema estremamente sofistica che, oltre a gestire il veicolo e il conducente, deve necessariamente dialogare anche con l'ambiente che lo circonda: strade, attraversamenti, pedoni, altri veicoli, tutto deve poter essere in qualche modo trasformato in un segnale che deve essere raccolto e processato in tempo reale dal computer di bordo. Per fare questo occorre una piattaforma dotata di diverse tecnologie (sensori ottici, radar, segnali radio) che devono parlare tra loro. Al fine di ovviare a questo problema in Europa, Stati Uniti e Giappone, molte industrie tecnologiche, gestori di telefonia, gestori di reti autostradali stanno collaborando al fine di creare un comune software, creando un radar ad hoc.