Le emozioni in azienda
Che ruolo hanno avuto le emozioni nei contesti professionali nel secolo scorso?
Come e cosa è cambiato nel tempo?
In passato le emozioni non venivano incluse nei processi di lavoro in azienda, ritenendole elemento inutile, ostacolante, distraente ed inopportuno.
Facendo ricerca su questo tema, scopriamo che già negli anni ’30 negli Stati Uniti (tanto per cambiare, un paese a caso..) si è iniziato a studiare le emozioni come fattore importante da considerare e sviluppando così strumenti metodologici utili alla ricerca; come andò a finire questo primo studio?
E’ proprio negli anni ’50 con Elton Mayo, in cui si approfondisce quel precedente momento di cambiamento ed innovazione metodologica che emerge come alla fine si fosse tutto ridotto ad un’analisi del contesto lavorativo in termini di soddisfazione professionale.
Ed oggi, sembra incredibile che all’ora nessuno avesse colto il forte e profondo legame che c’è tra le emozioni, la soddisfazione, i risultati professionali e l’incremento di produzione.
Solo negli anni ’80 e '90 finalmente arriva il cambiamento, grazie alla Psicologia, che seguendo gli approcci interazionisti e del costruttivismo sociale, ha focalizzato la propria attenzione sul rapporto tra individuo ed organizzazione non come entità a se stanti ma come sistemi in interazione. Tale interesse si concretezza nello studio del processo di organizzare piuttosto che all’organizzazione in se stessa. (psicologiadellavoro.org)
Scopriremo la prossima settimana cosa accade oggi, ma ci piacerebbe raccogliere qualche vostra opinione: che costo ha per il business e per la persona, nella vostra esperienza, nascondere, reprimere, ignorare le emozioni?