Le nuove regole sull'attribuzione dell'assegno di divorzio
- Oggi si è svolta presso l'Aula Magna della Corte di Cassazione , un importante evento ( ( organizzato dall'Aiaf) relativo alla valutazione e alle osservazioni di importanti nomi della Magistratura di legittimità e del merito, nonchè di studiosi della materia familistica, volta a dare contenuto al portato della pronuncia n.18287/2018 delle Sezioni Unite della Cassazione . Ne è emerso un evidente ampliamento del compito del Giudice del merito nell'applicazione dei principi emersi dalla decisione del Supremo Collegio, con l'introduzione di poteri istruttorii officiosi maggiori rispetto a quelli finora adottati.
Emerge un criterio composito che dia particolare rilievo al contributo fornito dall'ex coniuge richiedente l'assegno alla formazione del patrimonio comune e personale , in relazione alla durata del matrimonio , alle potenzialità reddituali future e all'età dell'avente diritto .
I criteri cui dovrà uniformarsi l'assegno di divorzio vedono nei principi della sentenza n. 18287/2018, la pariteticità nel valore assoluto da attribuire ai tre criteri assistenziale , compensativa e perequativa di cui si compone l'assegno . La funzione perequativa e riequlibratrice dell'assegno è evidente . L'avvocato Generale Matera ha enucleato, nel suo intervento, 5 principi che si traggono dalla pronuncia, tra cui il primo e molto importante è il superamento della rigidità della doppia fase attributiva e determinativa, da ritenersi dalla pronuncia superata . Ha richiamato quale secondo principio l'attuazione del principio di solidarietà.
Non resta che attendere la verifica nelle applicazioni che la giurisprudenza ne compirà nel prossimo periodo .