Le ragioni che bloccano l'innovazione in Italia
Oggi vorrei proporre un mio decalogo non ortodosso delle ragioni che bloccano l'innovazione in Italia. Di seguito gli argomenti su cui vorrei riflettere:
1) ragionamento a compartimenti stagni. Ci si occupa degli aspetti tecnologici, si guarda al proprio settore di riferimento, non si cerca di comprendere ciò che avviene in settori lontani
2) scarsa futures literacy. Si ragiona come se il futuro fosse un prolungamento del presente. Gli scenari futuri sono incompleti, non vengono utilizzati modelli di immaginazione prospettica per ipotizzare contesti estremamente differenti da quelli attuali che potrebbero sconvolgere ogni ipotesi presa in considerazione
3) orientamento alla tecnologia. Si da poca importanza alla comunicazione, non comprendendo che la comunicazione è parte dell'innovazione stessa, fin dal primo momento. Scarsa dimestichezza con gli strumenti di comunicazione anticipante
4) scarsa attenzione per i nuovi modelli di apprendimento e per quelli di ibridazione delle competenze al fine di favorire la antidisciplinarità (come definita da Joi Ito)
5) mancanza di valutazione del gap di competenze in termini di portafoglio
6) mancanza di conoscenze e di informazioni al di fuori della propria zona di competenza, di interesse e all'esterno della zona di comfort, scarsa capacità di gestire l'inesplorato
7) Considerazione delle startup come vacche da mungere, oppure come veicoli per exit strategy
8) autoreferenzialità dei circoli dell'innovazione e paradossalmente scarsa apertura verso modelli non "conosciuti", anche se già consolidati all'estero
9) mancanza di sensibilità legata agli impatti sociali di ogni possibile innovazione
10) inesistenza di eco-sistemi su larga scala che aggreghino le reti dell'innovazione esistente
Se non fosse vero tutto ciò che scrivo, la nostra posizione come Sistema Paese, sarebbe ben più alta nei ranking internazionali.