INNOVARE – PARADOSSO DELLA DISOBBEDIENZA
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INNOVARE – PARADOSSO DELLA DISOBBEDIENZA

L'innovazione è una chiave del progresso tecnico ed economico, e non solo. Ma cosa significa innovare veramente? In un ambiente popolato da "specialisti" dell'innovazione è facile confondersi tra mode e proclami. Quali siano le tecnologie e i mercati consuetamente attenzionati non va confuso con i fondamentali e le forme dell’innovazione radicale.

"Le innovazioni presuppongono una certa dose di disobbedienza ai canoni precedenti; i veri innovatori sono quelli che non solo rompono schemi mentali consolidati - aprendo con nuovi occhi a nuove prospettive – ma che sono anche capaci di trarre frutto da queste discontinuità. In altre parole: l'innovazione è una disobbedienza andata a buon fine"

La citazione di Alberto Felice De Toni è tratta dal n.215 della rivista di AboutPharma , a pag.23. L’articolo di Laura Gatti è intitolato “L’ospedale di domani? Da ripensare radicalmente”.


L’autore coglie il paradosso dell'innovazione. Per innovare davvero, è necessario uscire dai ranghi, ribellarsi ai canoni dominanti e rischiare, immaginando scenari e mercati futuribili, anche con approcci non ancora sperimentati. Identificare i trend, analizzarli e proiettare su un orizzonte di qualche anno non coincide con un esercizio immaginativo. Le analisi dei trend non esauriscono la portata dell'immaginazione creativa. Tuttavia, discontinuità e disobbedienze alimentano il rischio di fallimento, che preoccupa e spaventa gli investitori e gli stessi inventori - ciò previene o affossa l’emersione del potenziale dirompente di alcune invenzioni che traggono origine e possono scaturire dalla ricerca scientifica (science-driven innovation).



Laura Gatti

Sr consultant Business to Business - Free lance journalist focused on healthcare evolution, digital medicine and innovation - Co-Founder & Board Member G-Gravity - Proud mom of two

10 mesi

Antonio Servadio 📌 Le regole, per quanto indispensabili, sono riferite all'esistente... poi ci sono le 'disobbedienze' epocali da Galileo in poi, o quelle in dosi 'omeopatiche' che consentono di districarsi nella ormai quotidiana complessità dell'oggi.

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