Le risorse umane nel retail: problemi,scenari futuri e potenzialita' nascoste
Quando parliamo di retail la nostra mente corre subito ai centri commerciali che sono spuntati come funghi lungo la nostra penisola.Oppure alle vie colme di negozi che ci tentano continuamente con le loro vetrine luccicanti. Questi ecosistemi sempre (o quasi sempre) aperti, sono diventati oramai uno dei luoghi d'incontro preferiti dalle famiglie italiane.
Ma dietro alla miriade di negozi nei quali ci piace entrare per provare un paio di scarpe, comprare un frigorifero o mangiare un gelato, si nascondono realta' organizzative e problemi gestionali molto complessi che vanno gestiti e indirizzati.
Prendiamo ad esempio l'alto tasso di turnover del personale che caraterizza il settore retail:il prezzo da pagare per un rimpiazzo si aggira intorno al 15% dello stipendio su 12 mesi. Se ipotizziamo uno stipendio medio di 15.000 euro per il personale di negozio un singolo individuo, che abbandona la nave prima del tempo, costa sui 1.500 euro.
E' indubbio che una parte di questo turnover e' endemico e di difficile risoluzione: pensiamo ad esempio ai lavoratori stagionali o agli studenti che arrotondano con lavoretti nel fine settimana. C'e' pero' una stragrande maggioranza di dipendenti, di persone, che potrebbero essere trattenute e fatte crescere in casa investendo una parte di quei famosi 3000 dollari.
Creazioni di piani carriera, formazione incisiva e personalizzata,welfare, comunicazione dei valori aziendali e attenta valutazione delle performance sono solo alcune delle leve da azionare per assicurarsi un miglior apporto della forza lavoro, senza alzare criticamente i costi. Quello che per la compagnia spesso e' solo un dettaglio, per il lavoratore può diventare un motivo in più per rimanere. Cercando di tenere alto il livello precauzionale sul turnover, e con un giusto piano di risoluzione delle problematiche legate all’eccessivo ricambio del personale, si potranno limitare problemi futuri e mantenere alto il benessere e l’efficienza all’interno della propria azienda.
Un altro tema di spesso difficile soluzione e' la gestione dei turni: quante volte l'azienda e' realmente attenta alle esigenze delle sue persone? Quante volte comunica per tempo i turni lasciando cosi' spazio a chi lavora di organizzare un viaggio o una gita in famiglia? Quante volte si creano i turni sulla base delle effettive capacita' e qualita' delle persone? Poche volte purtroppo.
Aggiungiamo poi il fatto che la stragrande maggioranza della forza lavoro nei negozi e' composta da millenials e il gioco, o il disastro, e' fatto. Infatti i millennials tendono a cambiare lavoro molto piu' spesso di chi li ha preceduti (generazione X), sono abituati alle nuove tecnologie e scandiscono il loro tempo con uno smartphone fra le mani. Perche' non dare a loro la possibilita' di seguire un corso di formazione sul treno?oppure di richiedere cambi turno con un semplice click? e perche' non offrirgli un processo di crescita all'interno dell'azienda?
Il futuro e' gia' arrivato e le sfide che attendono i dipartimenti HR delle aziende retail richiedono soluzioni sempre piu' immediate e incisive. Saper gestire l'enorme mole di energie e talento dei dipendenti fara' la differenza tra un'azienda retail di successo e una destinata a soccombere. Le potenzialita' sono enormi ma le trasformazioni in atto non sono da meno (ecommerce, nuove leggi, possibilita' di muoversi in un mercato del lavoro mondiale....). Per poterle gestire al meglio le aziende si devono dotare di strumenti che mettano al centro le persone. Perche' ogni azienda e' fatta da persone che remano tutte dalla stessa parte. Se ce lo dimentichiamo rischiamo di far naufraugare la barca e di finire come Robinson Crusoe e il suo amico Wilson: soli e abbandonati.
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Un caro saluto
Marco