L'errore di Sinner
Quando esternare le emozioni è meglio di reprimerle
Presi dall'entusiasmo per un giovane italiano che sta affermandosi al vertice del tennis mondiale, ci siamo trovati a seguire la semifinale del torneo di Montecarlo tra Sinner e il greco Tsitsipas. Sinner viene da un track record impressionante nel 2024, con la sola sconfitta per mano di Alcaraz nella semifinale di Indian Wells. Ma ancor di più viene da una corale stima per lo stile in campo e fuori campo, da vero signore, esempio per giocatori e non giocatori. Una stima meritata, guadagnata a suon di risposte sempre pacate e a tono, a cortesie verso avversari e racattapalle.
La partita inizia con fatica, Tsitsipas è un osso duro, anche se non è tra i primi dieci in questo momento, è forte sulla terra e ha già vinto per due volte questo torneo.
Il primo set è dominato dal greco, gli basta un break ma in tutti i game domina e fa soffrire Sinner che perde 6-4. Nel secondo invece Sinner entra in campo con più fiducia, imprime più profondità al suo gioco, riesce a dominare e rimettere in careggiata la partita ristabilendo le gerarchie in campo con un solido 6-3. Anche il terzo set parte con Sinner che si guadagna subito il break ed è ad un passo dal secondo break che lo avrebbe portato sul 4-1 e ad una vittoria quasi definitiva.
E invece l'arbitro non vede la palla (abbondantemente) fuori, Sinner non ha la presenza di spirito di bloccare il punto. E' ancora in vantaggio ma si vede che è contrariato. E subito dopo comincia una contrattura alla gamba destra a cui cerca di rimediare con un po' di stretching in campo e con la chiamata del fisioterapista nel cambio campo. Ma non c'è più partita, subisce il break e va sotto con il corpo che lo tradisce e gli farà finire il terzo set sotto per 6-4.
Qualcuno ha fatto notare che l'errore è anche di Sinner, che avrebbe potuto, dovuto fermare il gioco. Tsitsipas in conferenza stampa dirà poi che con l'esperienza ha imparato come difendersi mentre Sinner con la sua proverbiale correttezza ed eleganza ha confermato che non era lui a dover prendere quella decisione: "So che avrei potuto fermare il gioco ma non è il mio lavoro, quello dell'arbitro. La sua posizione era molto favorevole. Ognuno di noi commette errori. Bisognerebbe prenderla con un sorriso, ma non è facile".
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Ma è proprio lui però con grande consapevolezza a dire in conferenza stampa che i crampi che gli sono venuti dopo sono stati frutto del nervosismo frutto di quell'errore subito.
Questo è stato il vero errore di Sinner, non aver dato spazio e sfogo alle sue emozioni forse bloccato proprio dalla sua innata educazione, forse dalle aspettative che si sono create sulla sua reputazione di gentleman.
Le emozioni non sono da reprimere ma da gestire. Mi ha fatto pensare alla distinzione che fa Scott Peck tra caratteropatici e nevrotici: lo psichiatra distingueva così chi si arrabbia dando colpa agli altri e chi subisce prendendosi le colpe. E alla conferma che bisogna sempre trovare il giusto equilibrio, l'integrazione tra le polarità come spiega anche il modello FBU.
In questo caso forse è stato un po' vittima del suo stesso ruolo di giocatore corretto ed educato, come qualcun altro dovrebbe imparare a mettere in pratica comportamenti meno antisportivi, a Sinner un po' di sana cattiveria, un po' di sfogo in più gli avrebbe forse permesso di scaricare di più i nervi e gestire comunque il vantaggio che ancora aveva.
Quello che però Sinner continua ad insegnarci è la sua capacità di fare tesoro degli errori, di trasformarli in lezioni preziose. Aspettiamoci che reagisca in modo diverso la prossima volta che si troverà in condizioni simili: sempre elegante e corretto, ma più capace di affermare le sue ragioni.
Una lezione preziosa per tutti noi, di come un ragazzo che non ha ancora compiuto 23 anni stia mettendosi in gioco per essere sempre la versione migliore di se stesso. Buona lezione Jannick!
Project manager vendite presso Plastod S.p.A.
8 mesiGrazie Alberto per aver condiviso questo post che mi da ulteriori elementi di spunto per crescere: la gestione delle emozioni in relazione all'aspetto etico. Sto cercando di focalizzare meglio per trovare un canale alternativo.... 😉
Life, Career, Business Coach professionista | Aiuto donne imprenditrici e creative a sentirsi sicure, in equilibrio e realizzate: da 🐛 bruco a 🦋 farfalla| EMCC EIA Practitioner | Consulente People & Culture
8 mesiLuca Marcolin tocchi molti punti importanti sulla dinamica che ognuno può avere con le proprie emozioni, da riconoscere ed elaborare - esercizi per niente facili - ma interessanti per quello che si può scoprire di sé e migliorarsi. Esercizi importanti per poter scegliere. Grazie per questi spunti di riflessione.
Strategia d'impresa. Sviluppo Organizzativo. Controllo di gestione direzionale. @ Founder Wellsalus @ Founder ProfessioneController
8 mesiGrazie Luca per la chiara analisi. I crampi di Sinner, come effetto collaterale derivato dal reprimere le sue emozione ed il disagio per un evidente torto che gli veniva recato, è forse la conferma di quanto sia valida la tua tesi, Luca. Si pensa che solo esprimere, alle volte in maniera non ben controllata le nostre emozioni, sia negativo. Anche la repressione delle emozioni ha effetti negativi su di noi. E' ciò che molte persone fanno sul posto di lavoro dando spazio alla somatizzazione del disagio con dolori cronici di vario genere.
Manager. Content Creator. Autore. Public speaker.
8 mesiBella considerazione. Impeccabile. Ma io non riesco a non notare come, giusto o sbagliato, questo ragazzo stia rovesciando le consuetudini, facendo tutto ciò che abbiamo sempre detto andrebbe fatto. Cultura del lavoro, del rispetto, dell’accettazione dell’errore, no alibi. Io a 23 anni nemmeno sapevo esistessero queste cose e lui le gestisce molto meglio di navigati professionisti.