L'Europa vara il meccanismo anti-frammentazione e introduce il primo rialzo dei tassi dal 2011.
A poco più di dieci anni di distanza dall'ultimo rialzo dei tassi, avvenuto il 7 luglio 2011, lo scorso giovedì 21 luglio 2023 il Consiglio Direttivo della BCE ha alzato il livello dei tassi di interesse di 50bps, nel tentativo di arginare le pressioni sui prezzi e colmare allo stesso tempo il gap con le altre Banche Centrali, Federal Reserve in primis. Si è dunque chiusa l'epoca dei tassi negativi e dell'accomodamento monetario. Come in parte già emerso nelle scorse settimane, il presidente C. Lagarde ha altresì comunicato l'approvazione del tool di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, meglio noto come il TPI, volto a dare sostegno all'economia. La portata degli acquisti dipenderà dalla gravità dei rischi per la trasmissione della politica monetaria. In pratica la BCE acquisterà titoli del settore pubblico aventi una durata residua compresa tra uno e dieci anni e, qualora lo reputasse necessario, valuterà l'acquisto di titoli del settore privato. Proprio la credibilità della BCE, attraverso questo meccanismo anti-frammentazione ha permesso di tenere sotto controllo lo spread italiano evitando speculazioni che avrebbero potuto coinvolgerlo al verificarsi della crisi del governo che si è aperta settimana scorsa e che porterà l’Italia ad elezioni anticipate il 25 settembre prossimo. Nonostante le dimissioni del presidente Draghi da capo del governo, vi è la sensazione che i piani relativi al PNRR verranno rispettati anche perché un ritorno a posizioni euro scettiche sembra al momento piuttosto marginale.
Da registrare, un po' su tutti i listini azionari globali, ritorni positivi quasi a significare che i dati di rallentamento possano indurre le banche centrali a rivedere il percorso di stretta monetaria introdotto per frenare l’inflazione e che gli attuali livelli di mercato scontino già questo scenario piuttosto negativo.