A lezione, più pratica e più verità
Ho appena concluso due giornate di docenza all’interno del Master in Management del Turismo per 24ORE Business School Milano. Ho portato molti casi di studio di cui mi sono occupato in prima persona, tra questi, c’era anche “La Notte delle Streghe 2022”. Suona un po’ strano discutere qui di un lavoro realizzato per un piccolo comune come San Giovanni in Marignano (manco 10.000 anime). Avrei potuto raccontare dei grandi progetti di cui ho letto i case history sui libri di marketing, in fondo che ci vuole? Avrei fatto un figurone, ok, ma non sarebbe stato utile per la classe.
Nel senso: ho percorso 335 chilometri per venire in questa scuola a insegnare copywriting e marketing turistico a ragazzi e ragazze di tutta Italia; persone che, tra l’altro, hanno sborsato anche parecchi soldi per frequentare questo master e giustamente hanno grandi aspettative per il futuro. Perché allora devo tenere una lezione su cose che possono trovare online o leggere in qualche libro didattico? Non ne trovo il senso. Così mi son presentato con i miei casi di studio, quelli che ho letteralmente visto nascere e di cui conosco ogni dettaglio, numero, errore. Tipo “La Notte delle Streghe 2022”, dicevo.
Penso che l’istruzione abbia bisogno di verità, casi di studio concreti e pratica.
Molta pratica. Ecco perché dopo una misurata dose di teoria chiedo sempre alla classe di sporcarsi le mani con inchiostro e grafite, mettendola alla prova con esercizi complessi tipo crea una strategia di comunicazione per la narrazione di un territorio, in un’ora.
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Chiedo dunque di compiere un’acrobazia creativa, e sai una cosa? I progetti che nascono non sono nemmeno così male. In questo Master ho visto i ragazzi e le ragazze costruire da zero progetti pungenti, originali, creativi. A volte un tantino acerbi, ok, ma d’altronde in un’ora è davvero difficile fare grandi cose. Eppure, di tanto in tanto, accadono lo stesso.
Mi ci metto pure io a svolgere il lavoro, sia insieme a loro, per dargli l’aiuto di cui hanno bisogno, sia in autonomia, per tenermi in allenamento e dimostrare alla classe che hey, sono davvero capace di svolgere il mestiere. Perché dicevo, a ripetere quello che c’è scritto sui libri son bravi tutti. Eh.
Insomma, io ce l'ho messa tutta. Me ne torno a casa con la speranza di essere stato utile.
Mr. at Comune di Cattolica
1 annoBravo, è dalle piccole cose che si crea il bagaglio e cassetta degli attrezzi per creare grandi sogni.
Marketing & Communications Manager Auroflex S.r.l. | Specialist in Semiotics, Brand Naming and Copywriting
1 annoSono d'accordo, Davide. Tanta, tantissima pratica. E anche se può sembrare scontato dirlo, credo che proprio chi insegna debba, in prima persona, averne fatta parecchia. Dimostrare di aver messo le mani in pasta per arrivare a poter dire "come si fa" davvero questa o quella cosa. E invece non sempre è così, purtroppo. Ma tu sei la meravigliosa prova di chi insegna partendo da progetti veri, che ha curato personalmente. Chi ha te come docente, ha tanto da imparare 👏