L’incapacità di dire NO (e un mix tra maleducazione ed egocentrismo)

L’incapacità di dire NO (e un mix tra maleducazione ed egocentrismo)

Mi capita sempre più spesso, specie in questo periodo a ridosso delle agognate vacanze estive, di imbattermi in persone con la sindrome del BRODO LUNGO (BL in seguito).

Esemplifico: fai un incontro interessante con una persona che rappresenta un’azienda, trovi vari punti di contatto che puoi esplorare e sviluppare assieme, definisci una prima idea di strategia e “next steps”, ti saluti avendo la sensazione di aver fatto percepire le “good vibrations” pronto poi a focalizzarti sui temi individuati.

Non sai però che stai già alimentando la sindrome del BL; le persone già al termine di un incontro (e purtroppo molte volte ne vedo anche durante…) stanno pensando ai loro prossimi impegni, a come sbarcare la giornata, a quello che non gli risponde, alla trattativa che non si chiude…. In sostanza a molte cose che generano stress e che non permettono di concentrarsi come si vorrebbe sul presente.

Questo comportamento è purtroppo alimentato anche una buona parte di maleducazione e di egocentrismo.

Siamo portati a pensare (e mi ci metto di mezzo anche io per essere neutrale rispetto all’articolo e perché purtroppo a volte ho notato anche su di me un meccanismo -di difesa?- del genere) che il nostro tempo sia più prezioso di quello degli altri, cosa che sfocia in comunicazioni tipo “sai, io lavoro!” … (perché io cosa faccio invece? Sfoglio le margherite?? - per mantenere un tono pacato -).

Di esempi ne ho a bizzeffe (dalla persona che ti annulla la visita un’ora prima a quello che non ti risponde a 5 chiamate e 5 messaggi - in giorni successivi – dove tra l’altro lo stai invitando ad un evento che gli piace ! ) 

Siamo quindi vittime dell’incapacità di dire di NO che genera più ansie che benefici.

Non ci interessa, dopo un primo incontro, continuare una relazione?

Quanto pesa dire: “Ti ringrazio del tempo che mi hai dedicato, ma non vedo punti di interesse per noi.” ? Molto all'inizio, ma poi e' un modo trasparente per far si che quelli a cui diciamo di SI capiscano che è veramente SI!

Se puoi si vuole lasciare uno spiraglio aggiungendo alla fine della frase, ad esempio, ”almeno in questo momento. Ci risentiamo a fine anno” . Dando comunque un’idea del QUANDO. Senno' tanto vale ed e' meglio non dire niente.

L'importante è capire che non puoi non comunicare.Non rispondere non equivale a dire si o no, ma equivale ad essere maleducati.Se una persona di fronte a te ti chiede una cosa, non gli rispondi ? Penso proprio di no. Quindi per lo stesso motivo lo devi fare (con i tempi corretti per carità) anche via telefono e/o via email.

I takeaways (i punti interessanti da portarsi a casa), a mio vedere, sono quindi:

  1. La comunicazione è importante ed è fondamentale usarla al meglio. Il paraverbale è più forte del verbale. Quindi va comunicata la stessa cosa col verbale e con il paraverbale.
  2. Non lasciare sospensione nei discorsi: Ti interessa ? Comunicalo e detta i tempi (che sono importanti per tutti). Non ti interessa ? Comunicalo comunque, ma con educazione. Farai una gran bella figura e dimostrerai che anche il tempo del tuo interlocutore è prezioso.

E quando dirai SI l'interlocutore saprà che e' davvero SI

Mauro Schievano

💁 𝗕𝗗𝗠 @ 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢 𝗘𝗦𝗚 | 🤝 𝗣𝗮𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗲 𝗛𝟮𝗛 𝗻𝗲𝘁𝘄𝗼𝗿𝗸𝗲𝗿 | 📷 𝗣𝗵𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗽𝗵𝗲𝗿

9 anni

Tx @Andrea @Melissa :)

Andrea Paoli

IoT Sales Manager at Vodafone Business, Helping Companies in Digital transformation Journey, IoT Evangelist. I can do anything to connect everything

9 anni

Sacrosanta verità !

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate