L’individualismo sfrenato è la legge dell’animale della giungla... Mahatma Gandhi
L’individualismo sfrenato è la legge dell’animale della giungla. Abbiamo imparato a individuare il punto di mezzo tra libertà individuale e disciplina sociale. La spontanea sottomissione a una disciplina sociale per il benessere dell’intera società arricchisce sia l’individuo sia la società di cui è membro. (Mahatma Gandhi)
Ho una strana sensazione, mi sembra che la pandemia di Covid più che i polmoni abbia contagiato le menti delle persone, degli Stati.
- L’Italia inizia a riaprire il 4 maggio.
- La Spagna ha già riaperto ma il Lock down è fino al 9 maggio.
- La Francia riapre le scuole dall’11 maggio.
- La Germania ha già riaperto anche se parzialmente.
- L'Inghilterra è in Lock down e non parla ancora di riaprire
- La Russia ha chiuso tutto.
- L'America mentre continua a contare decine di migliaia di vittime preme per riaprire.
- La Cina? Chissà, sappiamo solo ciò che ci vogliono far sapere.
Manca una strategia globale e nessuno vuole accettare il fatto che questa epidemia ha cambiato il mondo, tutto il Mondo, rendendoci tutti egualmente vulnerabili ed infinitamente più poveri. E, fintanto che non saremo tutti d'accordo non potremo pensare ad un nuovo inizio.
Questa non è la mia opinione soltanto è un evidenza ovvia, imprescindibile. Ripensiamo, attualizzandolo, il discorso con cui Menenio Agrippa riuscì a ricomporre la situazione di discordia tra plebe e aristocrazia:
«Una volta, le membra dell’uomo, constatando che lo stomaco se ne stava ozioso [ad attendere cibo], ruppero con lui gli accordi e cospirarono tra loro, decidendo che le mani non portassero cibo alla bocca, né che, portatolo, la bocca lo accettasse, né che i denti lo confezionassero a dovere. Ma mentre intendevano domare lo stomaco, a indebolirsi furono anche loro stesse, e il corpo intero giunse a deperimento estremo. Di qui apparve che l’ufficio dello stomaco non è quello di un pigro, ma che, una volta accolti, distribuisce i cibi per tutte le membra. E quindi tornarono in amicizia con lui. Così senato e popolo, come fossero un unico corpo, con la discordia periscono, con la concordia rimangono in salute.»
Cosa accadrebbe in Europa se l'Italia uscisse? e cosa accadrebbe, a sua volta ,all'Italia se uscisse dall'Europa? Nessuno se ne gioverebbe ma il disastro sarebbe totale dall'una e dall'altra parte,basta comprenderlo. E non è certo che questo assunto da all'Italia maggior peso contrattuale, qui non stiamo facendo una lotta a chi è più forte, siamo solo tutti alla ricerca di una via di sopravvivenza e di ripresa.
Ma se a suo tempo si è voluta la globalizzazione, oggi più che mai, è necessaria una strategia globale per superare il momento e poter cominciare a parlare di "Domani" di "Futuro".
L’Europa sta dando il peggio di sé dimostrando, attraverso la mancanza di una strategia collettiva, che non esiste e non solo dal punto di vista economico.
Se Europa ci fosse, avremmo, prima di tutto, dovuto parlare una lingua comune che avrebbe dovuto riposare sul concetto di uguaglianza e di comunità.
D'altro canto non sembra che le altre Nazioni parlino lingue comuni e questo non giova a nessuno, indebolisce l'Europa così come l'America, la Russia, la Cina ecc.
Un Europa come quella di oggi non serve a nessuno perché l'unità di misura economica, sociale e legale non è la stessa e perché le strategie di "rispetto" degli esseri umani e delle imprese non sono le medesime. E così anche in America, in Russia, in Cina.
Sarebbe necessaria un pò più di umiltà ed un pò più di comprensione dei segnali che la vita ci sta inviando attraverso questa pandemia.
Perchè anche un evento globale come quello che stiamo vivendo è un'esperienza e come tutte le esperienze insegna. Esattamente come ogni rischio porta con sè un'opportunità.
Docente dell'Università Cattolica e Consulente aziendale in Comunicazione e Marketing
4 annimolto interessante