ll rapporto con gli Stakeholders e la continuità gestionale delle imprese

ll rapporto con gli Stakeholders e la continuità gestionale delle imprese

Gestire le criticità d’impresa

L’attività di impresa è per natura caratterizzata dal rischio, ma l’avvento del COVID-19 ha prodotto gravi difficoltà nella gestione della continuità aziendale come forse mai prima d’ora, anche rispetto ad altri momenti di grande crisi mondiale.

La gestione della crisi è un processo che richiede il coinvolgimento dei vari livelli di stakeholders dell’impresa; vengono coinvolti i soci, il top management, il personale amministrativo, commerciale e operativo, ma anche banche, altri finanziatori, clienti, fornitori, amministrazione finanziaria ed enti previdenziali. In questa critica fase che noi tutti stiamo vivendo, le imprese rischiano inevitabilmente di incappare in complicate relazioni con essi.

Il potere, l’influenza e l’importanza di ciascuno di essi dipende dalla specifica situazione.

Nel più numeroso dei casi gli stakeholders, consci delle difficoltà non solo dell’impresa ma dell’intero sistema produttivo, sono interessati soprattutto a conoscere i rischi per loro di un eventuale default dell’azienda.

Una carente comunicazione, con antipatiche sorprese e impegni non rispettati dal management rischiano di compromettere irrimediabilmente la loro fiducia nell’azienda.

Parole chiave: fiducia e trasparenza

Il principio pilota è, quindi, creare la fiducia negli stakeholders tramite un processo di aperta e serena comunicazione che fornisca informazioni affidabili.

Il buon risultato dipende dalla capacità di far comprendere ed accettare agli stakeholders la realtà della situazione aziendale, in un contesto di difficoltà generalizzata, assicurarsi così il loro coinvolgimento nella soluzione della crisi.

Ricavare il sostegno degli stakeholders richiede una coordinazione attenta degli stessi.

Il primo step, consiste nell’informare gli stakeholders strategici, in maniera chiara ed imparziale, della reale situazione finanziaria dell’impresa.

Ciò consente di determinare preliminarmente la loro posizione e avere una conoscenza di massima dell’appoggio che essi daranno per affrontare con successo l’attuale emergenza.

In un secondo tempo bisognerà occuparsi del coinvolgimento di tutti gli altri stakeholders, fino ad arrivare ad ottenere un contributo da parte della maggioranza di essi in questo particolare contesto.

Tipicamente l’accettazione delle richieste delle impresa dipende non solo dal contenuto della proposta ma anche dal livello di reputazione del management e dell’eventuale advisor incaricato.

Passare all’azione per gestire le criticità

Con riferimento ai diversi stakeholders, è possibile individuare le principali azioni da intraprendere:

-       banche e altri enti finanziatori:

  • accordi di moratoria
  • consolidamento dell’indebitamento
  • erogazione di nuova finanza

-       fornitori:

ad essi viene riservato un trattamento di favore rispetto a quanto proposto al ceto bancario vista la maggiore rilevanza di rapporti di fornitura ai fini della continuazione dell’attività e la maggiore fragilità rispetto al ceto bancario.

-       dipendenti:

  • procedure di Cassa integrazione Guadagni (CIG), ordinaria e straordinaria
  • procedura di mobilità
  • contratti di solidarietà
  • ricorso agli ulteriori ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente
  • riorganizzazione delle modalità operative di lavoro (esempio: smart working, implementazione di nuovi sistemi di sicurezza…)

-       soci:

  • ricapitalizzazione dell’impresa con apporto di nuove risorse
  • rinuncia e/o dilazione dei propri crediti (dividendi, finanziamento soci, prestiti obbligazionari)
  • allargamento della compagine sociale con ingresso di nuovi soci.

-       amministrazione finanziaria ed enti previdenziali

il loro coinvolgimento è molto più complicato e dipende dalla volontà politica delle istituzioni governative nell’andare incontro alle esigenze delle imprese che stanno vivendo grandi difficoltà. Ad oggi il piano di strumenti messi in campo dal governo è ancora in fase di sviluppo ed è prematuro avere un quadro organico della materia.

Il tempo è prezioso

Garantire la continuità gestionale delle imprese è il primo obiettivo di un imprenditore, soprattutto nelle situazioni difficili, quando può venir meno la fiducia degli attori interni ed esterni. I fronti sui cui è necessario muoversi sono molti e non possono essere trascurati, occorre lucidità di visione e capacità di tradurre in azioni concrete la strategia che si desidera perseguire. Proprio la strategia può essere un elemento critico, non sempre le imprese hanno internamente tutte le competenze per definirla correttamente. Occorre l’intervento di consulenti che aiutino a non perdere tempo prezioso, quel tempo che situazioni straordinarie come quella in cui viviamo rendono, in molti casi, davvero breve.


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