L'Otite Siero-Mucosa
Seromucous Otitis
Per otite siero-mucosa si intende l’accumulo di catarro nell’orecchio medio, ossia dietro alla membrana timpanica. Questo è un particolare tipo di otite, che non necessita di antibiotici per essere curata. Anzi in questi casi l’antibiotico in genere non serve proprio a nulla!
Quindi è un tipo di otite particolare, diverso dalle forme purulente, ossia quelle che tipicamente vengono chiamate “Otite” .
Quando si presenta?
La persona tipicamente lamenta un calo dell’udito da qualche tempo, senza dolore. In genere si sviluppa dopo un raffreddamento più o meno lungo, oppure può residuare dopo un’otite purulenta, trattata con antibiotici. In questo caso il soggetto sarà spaesato, perché nonostante abbia diligentemente assunto tutte le compresse di antibiotico prescritte dal medico di fiducia, continua a “sentirci poco”.
A chi rivolgersi?
Lo specialista di riferimento è l’Otorinolaringoiatra, il “dottore delle orecchie”, che è l’unico in grado di studiare con competenza ed esperienza le membrane timpaniche, ossia quelle pellicole normalmente trasparenti che chiudono il fondo del ”buco delle orecchie”.
Quali sono le cure migliori?
Sarà importante capire se questa pellicola, ossia la membrana timpanica, sia integra oppure perforata. In caso di perdita di liquido dalle orecchie, NON maleodorante e senza dolore, dalle orecchie esce del catarro, in quanto le tube uditive infiammate non sono riuscite ad asciugare la cassa timpanica, e il catarro non ha avuto altro modo per sfogare, che non attraverso un buchetto della membrana timpanica. In questo caso si consiglia di non bagnare le orecchie con acqua, e spesso si prescrivono delle gocce di antibiotico topico.
Altro elemento fondamentale è capire se il problema del catarro sia mono o bilaterale. In parole povere: se il catarro è bilaterale, tutto bene! Con un po’ di lavaggi nasali e di spray decongestionante nasale, in breve si riassorbirà e si tornerà a sentirci bene. Se invece il problema è ad un solo orecchio, è indispensabile eseguire una rinofibroscopia, ossia bisogna guardare con una fibra ottica dentro il naso, per controllare lo stato della rinofaringe.
Solo in casi particolari è consigliata la miringotomia, ossia l’esecuzione chirurgica di un piccolo taglietto della membrana, sotto osservazione microscopica, per poter aspirare chirurgicamente il catarro dalle orecchie, e per farle ventilare dall’esterno, anziché dalla via naturale, che è il naso.
E le “Terme” sono utili?
Molto utili nei casi lievi ma persistenti o ricorrenti solo le Cure Termali, sottoponendosi alle Insufflazioni Tubariche (per gli adulti) o al Politzer (per i bimbi): entrambe sono procedure non dolorose che permettono di forzare la ventilazione delle orecchie, passando dal naso, così da asciugarle al meglio.
Dott Enrico Maria Amadei
Medico Otorinolaringoiatra dell’Ospedale Infermi di Rimini