L'utopia praticabile dei like a pagamento

L'utopia praticabile dei like a pagamento

Più della metà degli italiani non legge più la carta stampata.

Riporto in una semplicissima tabella, sulla base delle indagini Censis dal 2006 a oggi, solo i dati essenziali per rendere più evidente la crescita del Press Divide: e cioè del numero degli Italiani che non include più nella propria dieta mediatica i mezzi a stampa.

Nel 2006, poco più di un decennio fa, il 66% della popolazione (cioè i due terzi) leggeva abitualmente (almeno tre volte la settimana) quotidiani e periodici, ora siamo a meno della metà: solo il 44,9% ha un rapporto abituale con la carta stampata.

A questa situazione si ricollegano, in diversa maniera, due fenomeni in atto: la crescita dell’analfabetismo funzionale (persone che sanno leggere e scrivere e comprendono testi semplici ma non sanno elaborare le informazioni e servirsene per gestire la quotidianità) e la crisi profonda dell’editoria, soprattutto quella tradizionale.

Crisi che ha trascinato in un baratro senza fine tutti coloro che lavorano nel settore e nel relativo indotto. Un esempio per tutti: Repubblica e il Corriere vendono oggi un terzo delle copie che vendevano 12 anni fa; e le versioni on line non compensano le perdite.

Da qualche tempo rifletto con i più diversi interlocutori su possibili percorsi per uscire dal pantano. Si va facendo strada l’ipotesi, già praticata all’estero e molto più timidamente in Italia, di una nuova offerta editoriale basata sul principio “paga solo quello che leggi” e su un sistema di micro pagamenti.

In occasione di una recente piacevole cena a Milano, sui Navigli, confortati da un rosso davvero ispirante proveniente dalla fascia pedemontana della provincia di Bergamo, abbiamo approfondito le ipotesi tra cui anche quella dell’introduzione dei “like a pagamento”. Offerta editoriale destrutturata, micro pagamenti, like a pagamento: visione utopica indotta dal vino? 

Può essere. Ma la notizia, confermata, che un banchiere nonché editore è intenzionato a lanciare a breve un’edicola virtuale e atomizzata dalla quale sarà possibile acquistare anche singoli pezzi (news, articoli, inserti, ricerche…) conforta l'approccio di quel piccolo cenacolo sui Navigli.

In un articolo su Tech Economy, nel quale vi ragguaglio anche sul rosso nettare pedemontano e su un antico dessert meneghino, racconto come l'editoria prova a guardare a Internet e al digitale non come problema ma come soluzione. Finalmente.

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