#MID063 | Un futuro diverso
Non ve ne ha parlato quasi nessuno in maniera così esplicita, ma la vera novità del 2024 in ambito digitale è stata soprattutto l’apertura a nuovi modelli di ricerca su internet. Al momento, è una rivoluzione ancora incompiuta, osteggiata o, quantomeno, limitata da un certo ostruzionismo da parte di Google, che, ovviamente, è interessata a mantenere inalterata la propria posizione dominante in area Search Engine.
Eppure, i più attenti di voi, si saranno senz’altro resi conto che, al netto della loro (ancora) scarsa accuratezza, diversi motori di ricerca di nuova generazione, come Perplexity o lo stesso ChatGPT Search, grazie ad una restituzione sempre più puntuale delle fonti da cui attingono le informazioni, stanno facendo passi da gigante. Provate ad immaginare cosa potrebbe accadere in soli dodici mesi a partire da oggi. Insomma, il futuro è segnato, oltreché diverso rispetto a ciò che ci saremmo immaginati fino a qualche tempo fa.
Il recente annuncio di Google di voler inserire a breve fra i classici tab di ricerca (“Tutto”, “Immagini”, “Video” e “Shopping”) anche un tasto “Modalità AI”, dovrebbe farci riflettere, più che disperare. La nuova funzionalità offrirà un’interfaccia simile a quella di Gemini, fornendo risposte generate dall’Intelligenza Artificiale insieme ad una serie di link pertinenti a pagine web correlate. Inoltre, includerà una barra di ricerca per domande di follow-up, facilitando un’interazione più conversazionale con il motore di ricerca.
La faranno prima passare come una “scelta”, ma poi, nel giro di pochissimo tempo (scommettiamo?), questa nuova modalità per cercare informazioni diventerà uno standard. Immagino un futuro a parti invertite, in cui la ricerca per parola chiave sarà un optional, ovvero un modo (pur sempre, fondamentale) per approfondire, mentre i riassunti dell’Intelligenza Artificiale diventeranno la norma. Tutto ciò sarà reso possibile, non solo dalla progressiva familiarità degli utenti per queste nuove soluzioni, ma anche e soprattutto, per l’inevitabile miglioramento delle tecnologie su cui si basano.
Non sarà il numero di abbonamenti stipulati per l’uno o per l’altro tool a sancire l’effettiva metabolizzazione del “fenomeno” Intelligenza Artificiale nelle nostre vite, ma piuttosto il suo utilizzo in tutte quelle attività che ripetiamo più volte nel corso di una stessa giornata. Una su tutte, la ricerca delle informazioni sul web. Solo quando internet si sarà definitivamente trasformato in un una sorta di piattaforma “conversazionale”, potremo finalmente affermare, senza paura di essere smentiti, che l’AI Generativa è penetrata nelle nostre esistenze. Non prima. E, quando questo accadrà, i tanto bistrattati “professionisti del web”, o, almeno, quelli che avranno avuto la lungimiranza di mantenersi sempre aggiornati, avranno molteplici opportunità di affermazione e rivalsa.
Buon Weekend!
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