Modalità Fondatore tra leadership visionaria e sistemica

Modalità Fondatore tra leadership visionaria e sistemica

La Modalità Fondatore, tra leadership visionaria e leadership sistemica, può essere un approccio innovativo ed emergente: indispensabile nelle StartUp ma anche una superamento della gestione tradizionale e/o delle aziende in crisi di crescita. A differenza della Modalità Manager, che si focalizza sull’implementazione di strutture e processi standardizzati, la Modalità Fondatore sottolinea l'importanza di un coinvolgimento diretto, creativo e orientato al contesto da parte del fondatore dell’azienda. In questo articolo cerco di illustrarne i benefici ed il superamento dei limiti di questa modalità. La chiave è nel titolo…

In un discorso recente, Brian Chesky di #Airbnb ha evidenziato come le pratiche gestionali convenzionali possano essere disastrose per un'azienda in rapida crescita. Seguendo consigli tradizionali come “assumi persone competenti e lascia loro spazio”, Airbnb ha sperimentato significativi problemi operativi. Questo ha portato Chesky a esplorare modelli alternativi, tra cui l'approccio di Steve Jobs che incarnava, tra mille difetti, una leadership visionaria e coinvolgente.

La Modalità Fondatore è nata come un modo per definire e sviluppare questo stile gestionale. Della Modalità Fondatore ne parla Paul Graham (fondatore di Y Combinator che ha finanziato oltre 1.300 startup, tra le quali: Justin.tv, Xobni, Dropbox, Airbnb e Stripe) in un suo recente articolo dal quale ho preso lo spunto.

Caratteristiche della Modalità Fondatore

  1. Coinvolgimento diretto: I fondatori interagiscono direttamente con i team e i processi, rompendo la gerarchia tradizionale. Ad esempio, Steve Jobs organizzava ritiri annuali con le 100 persone più importanti di Apple, indipendentemente dalla loro posizione nell’organigramma. Ciò significa che il founder tende a non considerare sempre la gerarchia ed i suoi riporti diretti (C-Level) come vedremo più avanti.
  2. Visione sistemica: I fondatori non si limitano a supervisionare; costruiscono un sistema che riflette la loro visione e cultura aziendale. Questo approccio è simile ai principi della Business Agility, dove il focus è sull'adattamento continuo alle esigenze del cliente e del mercato.
  3. Leadership catalizzatrice: Come descritto nella Ruota della Crescita dell’Agile Coaching, i fondatori che operano come catalizzatori di trasformazione, ispirano e guidano l'organizzazione verso obiettivi ambiziosi.
  4. Approccio non lineare: Contrariamente al “design modulare” della Modalità Manager, dove ogni funzione aziendale tende ad operare come una scatola nera, un silo tendenzialmente autoreferenziale, la Modalità Fondatore adotta una prospettiva intuitiva, integrativa e collaborativa.

Applicazioni pratiche

  • Creazione di ritiri strategici: Come nel caso di una leadership visionaria (come quella di Steve Jobs), la Modalità Fondatore tende ad organizzare incontri trasversali, strategici per allineare il team ai valori e agli obiettivi aziendali.
  • Skip-Level meetings: Con la Modalità Fondatore si riesce ad implementare più facilmente riunioni che coinvolgano direttamente i team operativi, bypassando la gerarchia.
  • Sperimentazione e iterazione: La Modalità Fondatore utilizza un approccio #LeanStartup, testando idee in piccolo per poi scalarle.

Benefici della Modalità Fondatore

  • Cultura aziendale rafforzata: Con la Modalità Fondatore si ottiene un coinvolgimento più diretto che rafforza l'identità aziendale.
  • Adattabilità e innovazione: La flessibilità della Modalità Fondatore consente un rapido adattamento ai cambiamenti.
  • Decision-making informato: Interagendo con tutti i livelli aziendali, la Modalità Fondatore ottiene una comprensione più profonda delle dinamiche operative.

Limiti della Modalità Fondatore e criticità di una definizione binaria e troppo semplicistica

Nonostante i numerosi vantaggi, la Modalità Fondatore presenta limiti significativi, specialmente se considerata come un approccio isolato e contrapposto alla Modalità Manager. Utilizzando, per esempio, il modello PAEI di Adizes, emerge una visione più completa e complementare dei ruoli organizzativi:

  • Ruoli multipli e complementari: un'organizzazione di successo richiede l'equilibrio tra quattro ruoli fondamentali: Producer (P): Focalizzato sulla produzione e sull'efficienza operativa. Administrator (A): Orientato alla gestione delle procedure e alla stabilità. Entrepreneur (E): Improntato sull'innovazione e sulla visione futura. Integrator (I): Capace di creare coesione e allineamento tra le persone.
  • Fondatore-Imprenditore. La Modalità Fondatore è sovrapponibile al ruolo di Entrepreneur (fondamentale nelle StartUp, dove l’innovazione e la visione sono centrali). Man mano che l'azienda cresce, il ruolo dell'Entrepreneur però evolve: si passa dal guidare direttamente ogni aspetto dell'innovazione al delegare parte delle decisioni e al coordinare i contributi degli altri ruoli PAEI per garantire un equilibrio tra creatività, stabilità e integrazione, ma rischia di trascurare la necessità di bilanciare questa dimensione con le altre tre (la paEi originaria dall’Azienda). Un eccessivo sbilanciamento sull'innovazione senza adeguate strutture amministrative o processi di integrazione può compromettere la sostenibilità e l’efficenza a lungo termine dall’impresa.
  • La Trappola del Fondatore: ad un certo punto l’azienda non cresce più a causa del sul “fondatore: subisce la “trappola del fondatore” (P-E-) come un rischio critico per la crescita dell’organizzazione. Quando il fondatore rimane eccessivamente coinvolto nei dettagli operativi o centralizza troppo le decisioni, l'organizzazione può diventare dipendente dalla sua presenza. Questo limita: l’empowerment e la delega efficace; l'evoluzione di una leadership distribuita; la capacità di scalare le operazioni e le decisioni rischiose senza l'intervento diretto del fondatore.
  • Transizione verso la maturità: La maturità si raggiunge se il fondatore riesce a valorizzare gli altri ruoli dinamici e complementari. Il livello PRIME, rappresenta lo stato ideale di equilibrio dinamico tra i ruoli PAEi (soprattutto: Producer, Administrator, Entrepreneur). In questa fase, l'organizzazione è in grado di mantenere un'elevata produttività, innovazione e coesione, con una struttura solida che consente di scalare e adattarsi. Questo richiede: La costruzione di team diversificati con competenze complementari. L'implementazione graduale di processi e sistemi scalabili. La promozione di una cultura che valorizzi sia l'innovazione che la stabilità.
  • Dalla maturità alla stabilità: Lo step successivo della stabilità vede infatti il ruolo del Fondatore ridimensionato (PAeI), dove i tre ruoli di Producer e Administrator trovano un equilibrio funzionale con la guida affidata all’Integrator (modalità che risolve con maggiori possibilità di successo anche i “passaggi generazionali”). Il modello PAEI descrive il passaggio a questa fase come cruciale per evitare il collasso operativo o decisionale, consentendo una crescita aziendale sostenibile attraverso una governance distribuita e ben bilanciata.

Occorre andare verso una leadership sistemica

La maturità si raggiunge se il fondatore riesce a passare dall’io al noi di una leadership visionaria a dal noi al tutti noi di una leadership sistemica, quindi.

La Modalità Fondatore rappresenta un modello gestionale necessario per le aziende in crescita, ma non può essere considerata una soluzione universale. Integrare i principi della Modalità Fondatore con una leadership sistemica, quindi, articolata sui ruoli PAEI complementari, consente di superare le limitazioni insite in una definizione binaria. Questo significa che il fondatore deve abbandonare il controllo diretto per creare un sistema di leadership sistemica: distribuita, dove i ruoli e le competenze sono ben bilanciati e integrati dalla vision/mission, permettendo così all'azienda di prosperare in modo sostenibile. Solo attraverso un equilibrio tra operatività, struttura, visione e armonizzazione, un’organizzazione può prosperare e adattarsi alle sfide del futuro. Basti pensare agli impatti dell’intelligenza artificiale generativa…

Non è escluso, comunque, ricorrere al Fondatore (o a questa “Modalità”) quando l’azienda ha bisogno di una guida decisionale e/o di emergenza o in caso di rapidi e dolorosi cambiamenti.

  • Un esempio pratico è rappresentato da Airbnb, dove Brian Chesky ha ripreso il controllo diretto di alcune funzioni critiche durante la crisi del COVID-19, riducendo rapidamente i costi operativi e riallineando l’azienda alla sua visione originaria.
  • Questo intervento ha permesso all’azienda di sopravvivere e di tornare a crescere in un periodo di forte incertezza, dimostrando come la Modalità Fondatore possa essere determinante in momenti di crisi.

In assenza della Modalità Fondatore, i manager con una cultura rule and role e quindi con un deficit di leadership, potrebbero non essere in grado di attuare i cambiamenti e le innovazioni necessarie. In questo caso, l’unica strada potrebbe essere quella di adottare la Business Agility (ovvero: la capacità di un’organizzazione di rinnovarsi, adattarsi, cambiare rapidamente e avere successo in un ambiente in rapido cambiamento, ambiguo e turbolento) se i manager la adottano per tempo, prima che l’impresa faccia la fine della rana bollita… ma questa è un’altra storia.

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