Modesti o umili?
Photo by Fauxel - Pexels

Modesti o umili?

Qualche giorno fa durante l’erogazione di un corso sulla leadership, è emerso il tema delle qualità che deve possedere un leader efficace. Tra quelle più votate sono emerse la modestia e l’umiltà, ma subito dopo è scaturita un’accesa discussione sulle differenze tra queste due qualità.

Ho pensato quindi di approfondire l’argomento e di provare a ricordare se i numerosi manager con cui ho lavorato possedevano queste qualità.

Per prima cosa mi sono andato a documentare sul significato dei termini “modestia” e “umiltà” che troppo spesso vengono considerati sinonimi:

-     la Modestia è la qualità morale di chi non mostra vanto dei propri meriti.

-     l’Umiltà è la virtù per la quale l’uomo riconosce i propri limiti e i propri talenti, rifuggendo da ogni forma d’orgoglio, di superbia, di emulazione o sopraffazione.

Da queste definizioni non sembrano esserci tra i due termini differenze significative, ho provato allora a riflettere sul modo con cui tali qualità si manifestano nelle relazioni di lavoro.

I comportamenti del modesto

La persona modesta conosce i propri limiti perché li definisce essa stessa e accettandoli si sente giustificato a non superarli. Di solito le persone modeste rimangono in una situazione di mediocrità accontentandosi di ciò che hanno e della posizione che occupano. In realtà non appaiono mai pienamente soddisfatti perché hanno rinunciato a realizzarsi.

Il modesto non ponendosi obiettivi troppo sfidanti, non entra mai in competizione e di conseguenza non pretende grandi riconoscimenti. Non si mette in mostra e non si vanta dei propri successi, è misurato in tutto quello che fa, anche nel mostrare le proprie emozioni.

Il modesto tende spesso a sminuire le proprie capacità ed anche se ha ricevuto i complimenti per un buon lavoro svolto, reagisce con espressioni tipo:

“Non ho fatto niente di che”…o “si poteva fare di meglio!”

 

La Modestia è di solito rivolta verso l’esterno, può essere espressione di un’indole umile, ma più spesso viene usata come l’escamotage di una persona arrogante che vuole apparire modesta.

I comportamenti dell’umile

Ben diverso è il modo di porsi delle persone umili che agiscono in funzione del bene proprio e degli altri.

La persona umile è in grado di riconoscere le competenze apprese e la qualità del proprio lavoro ed accetta volentieri i complimenti altrui, ma è consapevole di avere ancora tanto da imparare nel percorso verso l’eccellenza.

Mentre il modesto si nasconde al mondo, la persona umile alimenta giorno dopo giorno il proprio percorso di crescita verso il miglioramento.

 

L’umiltà consente di comprendere il valore e la bellezza dei risultati raggiunti.

L’umiltà nasce dalla presa di coscienza che il successo, la fama e il potere sono premi effimeri creati dall’uomo per soddisfare il proprio ego. Per questo vengono apprezzati e ricordati i grandi uomini della storia (Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela…), o i grandi scienziati e filosofi che non si sono mai vantati del proprio lavoro e dei propri successi.

Nello stesso tempo le persone umili si sorprendono e rimangono ammirate di fronte alla dimostrazione delle abilità e del talento altrui. Per questo una persona umile non si ferma di fronte ai propri limiti, ma è intenzionato a superarli, consapevole che impegnandosi potrà imparare sempre cose nuove.

La persona umile accetta sinceramente i suoi limiti perché li considera temporanei.          Li accetta come il proprio punto di partenza e sa che questo non limita le sue infinite possibilità.

L’Umiltà è rivolta verso se stessi, è una scelta personale di vivere all’insegna dell’autenticità, con piena coscienza di avere sempre qualcosa da imparare.

Secondo il coaching umanistico l’umiltà è una potenzialità che fa parte della virtù della Temperanza e come tale può essere allenata. Le persone umili sono aperte al feedback che ricevono con spirito critico, sono pronte ad ammettere i propri errori e fallimenti, ad analizzarli e a confrontarsi per non ripeterli. L’umiltà è un ottimo deterrente alla tendenza a prendere decisioni basandosi solo sull’esperienza o ad affrontare rischi inutili. Essere consapevoli ed accettare i propri limiti rappresenta la condizione di base per trasformare i propri limiti in obiettivi di sviluppo.

Riconoscere gli umili

Non è facile trovare persone veramente umili in azienda, ma se ci riflettiamo probabilmente abbiamo avuto la fortuna di incontrare almeno una volta colleghi che avevano queste caratteristiche:

·       la piena consapevolezza di sé, cioè la capacità di vedersi per quello che si è

·       l’accettazione di se stessi e la piena soddisfazione per i risultati raggiunti

·       l’autenticità, cioè la capacità di mostrarsi agli altri per quello che si è

·       la capacità di non sminuire gli altri, anzi spesso di elevarli.

La domanda che quindi mi sono fatto è: i leader umili sono anche dei buoni leader?

Considerando un buon leader colui che porta risultati significativi all’organizzazione e nello stesso tempo è capace di sviluppare il potenziale dei collaboratori creando un ambiente fondato sul benessere e sulla soddisfazione, mi vengono in mente 4 tipologie di leader.

1.    I primi sono quelli incapaci di raggiungere i risultati e consapevoli della loro mediocrità (So di non sapere). In questo senso sono leader modesti, che hanno una bassa stima di sé. Di solito ammettono i propri errori e le proprie difficoltà, e per questo sono di solito considerate delle brave persone, ma non facendo nulla per migliorarsi sono in breve destinate ad essere sostituite.

2.    Poi ci sono quelli che sono ugualmente inefficaci nel ruolo, ma hanno una grande considerazione di sé e sono totalmente inconsapevoli della propria inadeguatezza (Non so di non sapere). Misurano la propria performance con criteri sbagliati e di solito sono molto efficaci nel perseguire obiettivi insignificanti. Sono leader arroganti, capaci di creare ambienti lavorativi tossici in cui regna il terrore e il malessere. 

Se vuoi continuare a leggere l'articolo clicca qui. Modesti o umili? (bluomega.it)

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Gabriele Cerruti

  • Disengagement e il manager coach

    Disengagement e il manager coach

    Poche settimane fa è stato pubblicato da Gallup il Report 2024 State of the Global Workplace che monitora…

  • Sulla motivazione

    Sulla motivazione

    Il tema della capacità di motivare i propri collaboratori è da sempre al centro delle caratteristiche di un buon leader…

  • Sull'efficacia

    Sull'efficacia

    Il tema dell’efficacia è spesso presente nei percorsi formativi e di business coaching perché in un contesto in rapido…

    1 commento
  • Formazione outdoor per SRI

    Formazione outdoor per SRI

    Si è conclusa ieri la 5a edizione del corso Cegos Fondamenti di management per supervisori di prima linea per Sonatrach…

    5 commenti
  • Sulle responsabilità

    Sulle responsabilità

    Quando le cose vanno bene nella vita e nel lavoro è facile prendersi il merito, ma che succede quando i risultati non…

    1 commento
  • La formula del successo (e della felicità)

    La formula del successo (e della felicità)

    Chi come me ha iniziato a lavorare in azienda negli anni ’90 aveva chiaro in mente che i primi tempi sarebbero stati…

  • Sulla Customer Experience

    Sulla Customer Experience

    Vi è mai capitato di entrare in un bar per prendere un caffè servito da un barista con la luna storta? Probabilmente il…

  • Buone letture per Natale

    Buone letture per Natale

    Le vacanze sono fondamentali per staccare e rigenerare le energie, ma possono essere anche momenti per farsi ispirare…

    2 commenti
  • Comunicare con le parole giuste

    Comunicare con le parole giuste

    Grazie all’imponente lavoro di Daniel Goleman degli ultimi 30 anni abbiamo appreso che le nostre performance e la…

  • Fallire per crescere e ripartire

    Fallire per crescere e ripartire

    Nella lingua italiana la parola fallimento non lascia spazio ad interpretazioni. Dalla Treccani al Devoto Oli, oltre a…

Altre pagine consultate