MONITORAGGIO QUALITA’ ACQUE SOTTERRANEE -
R.S.A. (Ricerca e Studi sull’Ambiente) Srl - www.rsambiente.it

MONITORAGGIO QUALITA’ ACQUE SOTTERRANEE - R.S.A. (Ricerca e Studi sull’Ambiente) Srl - www.rsambiente.it

Tale attività si è resa necessaria per poter confrontare e aggiornare i dati rilevati a seguito dell’esecuzione del piano di caratterizzazione previsto per l’area che ricade nella perimetrazione del SIN alla situazione attuale.

Una squadra di ns. tecnici si è recata sul sito per effettuare le attività relative al monitoraggio della qualità delle acque sotterranee mediante il campionamento dell’acqua di falda in n° 4 piezometri ubicati sull’area.

Nel corso delle attività di campo si è riscontrata una bassa ricarica della falda, su tre piezometri, durante le operazioni di spurgo con il risultato che la quantità di acqua spurgata è dell’ordine di circa 60/70 litri a piezometro per un complessivo di circa 180 litri. Per poter campionare si è dovuto ricorrere ad un prelievo di tipo “statico” con un bailer a doppia valvola (dopo aver atteso circa 15 minuti per far defluire una quantità accettabile di acqua nel piezometro).

Situazione diversa invece per il quarto piezometro dove lo spurgo è risultato pari a circa 220 litri (per un complessivo di circa 400 litri di rifiuto finale stoccato in un serbatoio da 1000 litri) ed il successivo campionamento di tipo “dinamico” con la stessa pompa utilizzata per lo spurgo.

Le misure freatimetriche sono state effettuate impiegando un freatimetro costituito da un cavo quadripolare a sezione tonda (diam. 4.7mm) di 100 mt. di lunghezza con anima in kevlar e guaina esterna di protezione graduato ogni centimetro con stampigliatura a caldo. Tale cavo presenta all’estremità una sonda che consente al raggiungimento del livello freatimetrico la segnalazione sia sonora che visiva. La misura freatimetrica è stata effettuata da bocca pozzo e la soggiacenza della falda è stata riportata con l’approssimazione del centimetro.

I campionamenti di acqua sotterranea dai piezometri individuati nel sito, sono stati effettuati previo spurgo degli stessi con pompa sommersa a basso flusso per un volume d’acqua pari a circa 400 litri, utilizzando un prelievo di tipo sia statico che dinamico con la stessa pompa utilizzata per lo spurgo, con prevalenza max di 30 metri e booster esterno di voltaggio con regolazione fine del flusso di pompaggio fino a 1 litro al minuto. Successivamente, è stata travasata l’acqua estratta nei vari contenitori destinati al laboratorio per le analisi chimico-fisiche. I contenitori sono stati contrassegnati con apposite etichette autoadesive ciascuna riportante la sigla del rispettivo piezometro, la data, l’ora di campionamento e sono stati inseriti in casse refrigerate, a circa 4°, per essere inviati al laboratorio di analisi.

Dalle analisi sulle acque di falda eseguite sui piezometri, si è riscontrata una non conformità di alcuni parametri esaminati rispetto alle disposizioni previste dalla Tabella 2 Allegato 5, del D.L.gs N. 152/06 parte quarta.

In particolare, i superamenti si sono determinati per:

-        triclorometano

-        1,2-dicloropropano

-        tetracloroetilene

-        arsenico

Genericamente le cause della contaminazione delle acque di falda da parte dei composti organoalogenati possono dividersi in due classi: dirette e indirette. Le prime sono da addebitarsi al crescente impiego di composti clorurati, sia nel campo civile che industriale; gli usi più comuni dei composti organo-alogenati sono: agenti di lavaggio e grassaggio di tessuti, sgrassanti per metalli nell’industria meccanica, metalmeccanica ed elettromeccanica, solventi di estrazione di oli e grassi, solventi di adesivi, gomma e vernici, sgrassanti per uso domestico, pesticidi, ecc. Se molte sono le cause dirette di inquinamento che possono derivare dallo smaltimento incontrollato degli scarichi, numerose sono le cause indirette di contaminazione delle acque da parte di questi composti: è risultata ormai evidente, infatti, la possibilità che determinate sostanze organiche presenti nelle acque diano luogo, in particolari condizioni di clorazione, a composti clorurati.

Relativamente al sito in oggetto e data l’ubicazione dell’area in una zona a forte impatto antropico, per meglio investigare l’influenza delle aree esterne sarebbe opportuno realizzare due nuovi piezometri, entrambi a monte del sito e limitrofi alle aree di confine (in base al flusso di falda). Tale attività consentirebbe di ottenere un valore di fondo il più possibile rappresentativo dell’area a monte del sito al fine di giustificare i valori riscontrati nella zona oggetto di studio.

Contatti ed informazioni: 0815628389 – info@rsambiente.it – www.rsambiente.it


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